21-07-2015, 14:17
Grazie a tutti gli intervenuti.
Ho letto anche il rimando di Jarife.
Mi sembra strano che fra i dati da comunicare con la richiesta di soccorso non ci sia il numero di persone a bordo.
Copierò il riassunto a colori che penso sia utile avere sotto mano, se si ha il VHF.
In argomento di soccorso, vorrei raccontare un piccolo fatto successomi recentemente.
Sul mare c'è l'organizzazione che più o meno funziona. Sui laghi (parlo per il Maggiore che conosco) sono convinto che potrei, in caso di bisogno, dare uno spettacolo di fuochi artificiali e fumogeni e nessuno mi ..
Ecco il fatto, successo tre giorni fa sul Lago Maggiore (non dico dove per non parlare male di un certo circolo, anche se se lo meriterebbero):
Con la mia Drascombe Dabber (yawl aperta di 4,72 m più buttafuori e bompresso) io e mio nipote Giacomo di 8 anni stiamo rientrando a motore in calma piatta al cantiere che ci ospita (non il circolo di cui sopra) , nel tardo pomeriggio.
A qualche centinaio di metri a prua, a un centinaio di metri da riva, di fronte al circolo, vediamo un Laser (credo un Laser a due perché era armato a sloop, col fiocco - non so come si chiami) che dolcemente scuffia e poi si gira a 180°. La deriva sparisce giù nello scafo. In acqua c'è una persona con la muta.
Dapprima penso ad una esercitazione di scuola ma poi capiamo che non è così.
Aumento i giri e ci portiamo vicino, il Naufrago accetta volentieri l'aiuto, sale a bordo da noi, tutti compiangiamo la perdita della deriva, che non era legata. Dopo poco la deriva, che galleggia, ricompare e con gioia viene ricuperata.
Mettiamo il Laser rovesciato a rimorchio e lentissimamente facciamo strada verso il circolo da cui era partito, pensando a cosa fare quando l'albero toccherà il fondo e confidando che qualcuno dal circolo ci darà una mano.
Durante tutte queste manovre, ben in vista e abbastanza vicino a terra, nessuno si fa vivo.
Il Naufrago vede uscire dal circolo una barca a vela sugli 8 metri con diverse persone, che si dirige al largo. Vede che a bordo c'è S., istruttore del circolo, fischia con un volume da fare invidia a una locomotiva ma quelli niente.
A questo punto il principale del nostro cantiere, lì vicino, esce col gommone di servizio, ci si avvicina, sente la situazione, parte all'inseguimento della barca a vela, prende a bordo S. lo porta da noi; S. monta la deriva, raddrizza il Laser e il Naufrago torna sulla sua barca.
Il gommone riporta S. ai suoi clienti/allievi e noi rientriamo.
Non un grazie da parte del Naufrago, ma non lo critico: sarà stato un po' shoccato dall'avventura.
Se non l'avessimo visto noi è difficile dire quanto tempo sarebbe durato il bagno, sia pure piacevole data la temperatura di questi giorni; in un'altra stagione le cose avrebbero potuto diventare più serie.
Buon vento
Sandro
Ho letto anche il rimando di Jarife.
Mi sembra strano che fra i dati da comunicare con la richiesta di soccorso non ci sia il numero di persone a bordo.
Copierò il riassunto a colori che penso sia utile avere sotto mano, se si ha il VHF.
In argomento di soccorso, vorrei raccontare un piccolo fatto successomi recentemente.
Sul mare c'è l'organizzazione che più o meno funziona. Sui laghi (parlo per il Maggiore che conosco) sono convinto che potrei, in caso di bisogno, dare uno spettacolo di fuochi artificiali e fumogeni e nessuno mi ..
Ecco il fatto, successo tre giorni fa sul Lago Maggiore (non dico dove per non parlare male di un certo circolo, anche se se lo meriterebbero):
Con la mia Drascombe Dabber (yawl aperta di 4,72 m più buttafuori e bompresso) io e mio nipote Giacomo di 8 anni stiamo rientrando a motore in calma piatta al cantiere che ci ospita (non il circolo di cui sopra) , nel tardo pomeriggio.
A qualche centinaio di metri a prua, a un centinaio di metri da riva, di fronte al circolo, vediamo un Laser (credo un Laser a due perché era armato a sloop, col fiocco - non so come si chiami) che dolcemente scuffia e poi si gira a 180°. La deriva sparisce giù nello scafo. In acqua c'è una persona con la muta.
Dapprima penso ad una esercitazione di scuola ma poi capiamo che non è così.
Aumento i giri e ci portiamo vicino, il Naufrago accetta volentieri l'aiuto, sale a bordo da noi, tutti compiangiamo la perdita della deriva, che non era legata. Dopo poco la deriva, che galleggia, ricompare e con gioia viene ricuperata.
Mettiamo il Laser rovesciato a rimorchio e lentissimamente facciamo strada verso il circolo da cui era partito, pensando a cosa fare quando l'albero toccherà il fondo e confidando che qualcuno dal circolo ci darà una mano.
Durante tutte queste manovre, ben in vista e abbastanza vicino a terra, nessuno si fa vivo.
Il Naufrago vede uscire dal circolo una barca a vela sugli 8 metri con diverse persone, che si dirige al largo. Vede che a bordo c'è S., istruttore del circolo, fischia con un volume da fare invidia a una locomotiva ma quelli niente.
A questo punto il principale del nostro cantiere, lì vicino, esce col gommone di servizio, ci si avvicina, sente la situazione, parte all'inseguimento della barca a vela, prende a bordo S. lo porta da noi; S. monta la deriva, raddrizza il Laser e il Naufrago torna sulla sua barca.
Il gommone riporta S. ai suoi clienti/allievi e noi rientriamo.
Non un grazie da parte del Naufrago, ma non lo critico: sarà stato un po' shoccato dall'avventura.
Se non l'avessimo visto noi è difficile dire quanto tempo sarebbe durato il bagno, sia pure piacevole data la temperatura di questi giorni; in un'altra stagione le cose avrebbero potuto diventare più serie.
Buon vento
Sandro
