(01-10-2015 19:21)Stefano Di Ha scritto: Il concetto che volevo esprimere è che normalmente nel collegamento tra il fondo marino e la barca il luogo di minor resistenza è il fondo stesso, che sopra certe sollecitazioni lascia arare l' ancora. Questo può essere un bene, perchè il cedimento in genere è graduale.
Se, al fine di ottenere una tenuta decente su fondi cattivi tenitori, sovradimensioniamo l' ancora, quando poi ritorniamo su fondali buoni con meteo estremo e con la nostra ancora sovradimensionata dobbiamo sapere che il punto debole è cambiato; e se a trazioni più alte questo nuovo punto debole mollerà, non lo farà gradatamente, riprendendo presa al calare delle sollecitazioni, ma mollerà improvvisamente e completamente.
Cambia poco se il nuovo punto debole sarà la galloccia (probabile), o lo snodo (per chi ha il coraggio di usarlo), o la catena.
Io penso alla catena perchè nel mio caso non uso snodi ma schiavi HR, uso stroppi grossi ed ho gallocce doppie e grosse. Inoltre la catena, rispetto agli schiavi, viene cambiata meno frequentemente, e in caso di superamenti del carico di lavoro ne accumula in maggior numero rispetto all' altra attrezzatura che cambio più frequentemente. Ma questo non è generalizzabile e non è interessante. L' importante è la consapevolezza che agendo così cambiamo il luogo di minore resistenza.
Dipende, ci sono troppe variabili.
Poi dipende anche dal tipo di ancora.
Purtroppo è impossibile individuare una casistica minuziosa, capisco il tuo ragionamento ma non è assolutamente detto che l'ancora un po' più grande proceda "a balzi" contro l'ancora giusta che ara.
Magari una a vomere su sabbia ara, una danforth o simile salta, poi prende la roccia e si piega, un'ammiragliato tira a sé l'intero continente e non molla... Poi magari qualcuno ha lo snodo girevole e salta quello!