Frazionato o in testa d'albero
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]ADL
Amico del Forum
Città: Pescara
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Inserito il - 10/10/2007 : 12:25:34
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fa riferimento al momento d'inerzia della sezione dell'albero. proviamo in due parole, considerando l'area della sezione dell'albero ed il suo diametro. facciamo che sia circolare, cavo.
l'area della sezione la teniamo costante. quindi se consideriamo due alberi di diverso diametro avranno spessori diversi. maggiore è il diametro e minore è lo spessore dell'albero. si potrebbe pensare che a parità di area di sezione siano egualmente resistenti,giusto? NO!!
in verità entro i limiti del fattibile (non consideriamo spessori da lattina di birra) l'albero con diametro maggiore è meglio. senza stare a tirar dentro dei conti l'albero con diametro maggiore ha un momento d'inerzia maggiore.
puoi fare il caso estremo: chi è più resistente a flessione & torsione tra un palo pieno e uno cavo con la stessa area di sezione? (lo stesso concetto di fondo è alla base delle costruzioni sandwich)
ora il momento d'inerzia che cita Manzoli è importante per determinare il massimo carico di punta che un palo (o albero) può sopportare, che dipende anche dall'altezza del palo (più è alto peggio è) e da come è ancorato al resto del mondo (sta poggiato? ha un plinto di cemento armato? ha una mastra i coperta e una perno al piede?) il termine pannello indica il tratto di albero tra una crocetta e l'altra, e corrisponde per i calcoli all'altezza del palo.
quindi secondo manzoli:
il primo pannello (tratto di albero dal piede ala prima crocietta) è ben sorretto e quindi può sopportare un carico di punta maggiore, a parità di momento d'inerzia (che dipende dalla sezione) quindi in definitiva può sopportare sollecitazioni maggiori a pari sezione. un albero in coperta per sopportare lo stesso carico dovrà essere più grande (mom inerziale maggiore insomma, cambia il tipo di vincolo, non è più sorretto dalla mastra).
ho paura di non essere stato chiarissimo, tendendo conto che la premessa era 'due parole'
PS: l'interpretazione di Enzo VR di considerare la mastra come il primo paio di crocette non mi piace molto benchè renda l'idea. le crocette hanno dei gradi di libertà in più, rispetto alla mastra. preferisco considerare l'albero passante come un diverso tipo di vincolo, e valutare i conti del caso.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Sei stato chiaro, ma non è vero.
O meglio è vero, ma fuori contesto.
L'incastro sulla tuga non ha un grado di labilità sufficiente. Non puoi considerarlo incastrato, ma incernierato, come quello poggiato in coperta. Se si rompono le sartie, si spezza di solito sopra la prima crocetta, rischia anche di spaccarti la tuga. Ci vorrebbe una tuga di acciaio per garantirti un incastro. Ma anche se fosse un incastro non servirebbe a nulla perchè l'albero non nasce per lavorare a flessione da solo, sono sempre le sartie a tenerlo.
Mi ripeto: per le barche da crociera l'albero va rigorosamente poggiato in coperta ( e l'acqua sta fuori ), per le regate è meglio passante, ma i benefici non sono così macroscopici come qualcuno vuole far credere.
Buon vento
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