Ovvio che il mio parere sia concorde con quelli di Furko ed Einstein essendoci formati alla stessa dura scuola altoadriatica che usa i gennaker dai lontani anni 80.....
Premessa: parliamo di gennaker murato sulla prua o sul bompresso; col tangone il discorso è diverso e va ricondotto a quello dello spi simmetrico, dove alzando ed abbassando il tangone la mura si muove verticalmente e non lateralmente.
Dividiamo la questione in 2:
1) la modifica della forma del gennaker mediante la tensione della ghinda
(inferitura ?? e dove è inferito il gennaker ??)
2) la posizione della mura e relativa lunghezza del penzolo.
1) il camber verticale ed orizzontale della vela sono interconnessi: se aumenta uno diminuisce l'altro e viceversa: dunque se aumento la tensione verticale ottengo una vela più grassa, se la diminuisco la appiattisco (le conseguenze in termini di prestazioni le esamineremo in altro momento)
2) la posizione della mura incide sull'orientamento della vela e dei suoi profili: più la lasco più la risultante aerodinamica si orienta lateralmente; se lasco ancora può anche orientarsia all'indietro.
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Scusate il disegnino indegno, ma non avevo tempo di fare di meglio.
Dunque la conclusione:
La mura va cazzata cil più possibile nelle andature strette, va invece lascata in quelle più poggiate, dove vediamo il penzolo che va dalla verticale al sopravvento.
Se abbiamo l'esigenza di appiattire la vela o perchè dobbiamo stringere al limite, o perchè è più corta del dovuto, dobbiamo lascare la drizza.
Nota in calce: in Orci il penzolo ha una misura limite (circa 70 cm) e non si può regolare se non in manovra (issata/strambata/ammainata).
Ciao