A questo punto oltre a portare il legno a 'legno' bisognava svuotare completamente i comenti dalla vecchia calafatura, composta da stoppa bituminosa che non lega con la resina epossidica. Quì l'inesperienza ha dato i suoi frutti sarebbe bastato aspettare luglio o agosto quando da noi la temperatura si attesta intorno ai 40°,che in una settimana i comenti si sarebbero aperti da soli, con il ritiro del legno e li sarebbe stato abbastanza semplice, con qualunque attrezzo togliere la vecchia canapa.
Chiaramente portando a legno e svuotando i comenti, la barca svelava le tavole 'fesse', e quindi sostituzione delle tavole rotte o marce.
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Verso la fine di aprile, dopo aver fatto asciugare per bene il legno,diciamo ad un'umidità testata con lo strumento intorno al 15%, iniziavo il lungo lavoro di calafatura, fatto comento per comento, singolarmente così: 3 o 4 passate di epoxy con un pennellino sino a quando il comento non era saturo di resina poi la cotonina (e non la vecchia stoppa), spinta nel comento con una giusta pressione, poi altre 3 0 4 mani di resina pura sino a che la stessa cotonina per capillarità non si gonfiava andando a chiudere perfettamente lo spazio tra una tavola e l'altra, quindi sempre bagnato su bagnato ossia non appena la resina cominciava a catalizzarsi, la stuccatura finale con epoxy additivata con microsfere sino a raggiungere la giusta morbida densità per questa fase di lavorazione.
Mastro geppetto(io) alle prese con il calafato
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Dimenticavo tra una cosa e l'altra gli ho fatto alla signora un 'nuovo nasino'
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Breve pausa 'second coffee'

