Bravo, quest'ultimo discorso mi interessa moltissimo. Continuamente ascolto entrambi i concetti. Alcuni dicono che incollare con la resina e ricoprire con tessuto e resina si possa fare soltanto su fasciame di sezione minima ma non su tavole come quelle che ho visto nelle tue foto. Adesso inizierò il restauro di uno scafo con fasciame con sezioni come le tue e sono indeciso. C'è da dire che in realtà le resine come quelle della Cecchi che tu usi (si capisce dalle confezioni!) sono un pò permeabili. Ed anche la grafite che ho usato anche io non riesce a fermare totalmente l'acqua. Inoltre non è vero che la resina che impregna il legno riesce ad andare oltre la superficie dello stesso. Fai una prova: impregna una tavola come quelle del tuo scafo, metti tutte le mani di resina che vuoi, e poi sega la tavola.
Comunque mi interessa nel tempo conoscere le condizioni dello tuo scafo.
Ciao
Mario Falci
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Messaggio inserito da Novecento
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Messaggio inserito da mantonel
Roberto, complimenti veramente. Avevo letto la storia altrove, ma le foto sono veramente belle. Adesso che hai questa esperienza, che sai che ogni volta che carteggi ti spunta una tavola fessa, ma che si puo'sostituire e la barca torna nuova...pensi che questo trattamento si puo fare anche su una barca a vela in legno, dove albero e sartiame producono sforzi notevoli. Mi e'sempre stato detto che le resine su un fasciame tradizionale fa perdere elasticita'e le tavole spaccano. E'una balla?
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Ciao Mantonel, la tua è una bella domanda.
Come ho già scritto all'inizio di questo 3D esistono fondamentalmente due scuole di pensiero, quello filologico che conserva quindi lo stesso metodo di costruzione e quindi di restauro di vecchio tipo, per intenderci quello dei vecchi maestri d'ascia, e poi quella del diciamo nuovo pensiero che poi tanto nuovo non è. A me in questi casi per fare un esempio, che a ddire la verità non so se è molto appropriato ma lo faccio lo stesso. Prima i binari della ferrovia erano staccati nel senso cherano imbullonati tra di loro in pezzi lunghi non so di preciso di circa 10-12-15 mt. li facevano così perchè dicevano che davano la possibilità al materiale di allungarsi per le dilatazioni termiche dovute agli sbalzi di temperature, e così i più grandi ricorderanno il famoso ..tutun..tutun..tutun

che facevano i vecchi treni sulle vecchie rotaie. Dopo tanti anni Hanno pensato che per ovviare a tutti i problemi dovuti alle dilatazioni sarebbe stato sufficiente saldarli tutti insieme e bloccarli alle traverse. Ora torniamo alle barche, le resine epoxy ed i moderni additivi sono credo arrivati molto vicini ad avere le stesse caratteristiche del legno così come nel lavoro che ho eseguito io tutta la struttura è diventata monolitica e quindi si muove tutta insieme. D'altra parte ci sono cantieri famosi di maestri d'ascia famosi come il cantiere Montisola che costruiscono barche a vela e a motore in legno incollato con resine epossidiche, addirittura rivestite con tessuto. Oppure ancora quando si ricostruisce un albero di qualche veliero antico vengono sicuramente usati questi prodotti.
A proposito di questi se non cambierà qualcosa dal punto di vista monetario, il prossimo lavoro che farò costruirmi l'armo in legno e fare muovere la mia vecchietta a vela .
Buon Vento Roberto.
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