Stefano Di
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RE: consumo volvo d2 - 40
Andros, ipotizzo questo:
che i depositi carboniosi dipendano anche, oltre che dalla bontà della combustione, anche, ma in modo inverso, dalla velocità dei flussi di scarico.
Le velocità medie dipendono dal consumo orario (e quindi tanti giri e tanto consumo = alte velocità e minori depositi) ma le velocità istantenee dei singoli impulsi dipendono dal consumo istantaneo di ogni ciclo (e quindi minori giri e più carico = maggior consumo per ogni ciclo = maggiori velocità istantenee nei flussi).
Se la tua elica è regolata come consiglia Nessuno 38, fai bene a stare più alto del regime di coppia, perchè al regime di coppia avresti flussi lenti e probabilmente anche temperature sfavorevolmente basse, non ottimali per la combustione.
Altrimenti puoi regolare l' elica più "dura" e stare intorno al regime di coppia, con flussi istantanei veloci e temperature corrette. E consumi per miglio ottimizzati.
Infine, anche da un punto di vista attento ai flussi, è buona cosa variare ogni tanto i giri e di conseguenza il carico, per cambiare l' andamento dei flussi nel sistema di scarico, dalle valvole in poi, e attenuare gli accumuli negli stessi posti.
Una nota riguardo al regime di coppia: secondo me esso è un mito che su una barca non si concretizza quasi mai. Per avere effettivamente la coppia massima (e di conseguenza la massima velocità istantanea degli impulsi di flusso, perchè avremmo la massima potenza, e quindi, con qualche distinguo, il massimo consumo, per giro) dovremmo avere il motore frenato (nel nostro caso da un elica opportunamente molto "dura") che non riesce a salire oltre quel regime. Cosa che in pratica non è mai.
Allora fissarsi sul regime di coppia massima, e dargli tutta quell' attenzione che gli viene data, è assurdo.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 26-01-2016 10:56 da Stefano Di.)
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26-01-2016 10:55 |
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