07-10-2016, 11:21
Io parlo di ampere e tu parli di volt, non c'è una relazione lineare tra volt misurati ai capi dei morsetti e la quantità di carica presente nella batteria.
Più semplicemente la semplice misura del calo di tensione su batterie ad acido libero non ti permette di capire con esattezza quanta carica rimanga nella batteria.
P.S. Per quanto riguarda l'autoscarica, il mio amico Thomas, grande esperto di batterie, mi ha passato questo spiegone tradotto direttamente dal linguaggio unno.
Autoscarica accumulatori su base piombo
Ogni accumulatore con reazione chimica basato sul piombo presenta l'autoscarica. Il motivo sono reazioni chimiche "collaterali", nel senso che non sono il processo principale di conversione della energia chimica in elettrica.
Queste reazioni chimiche consumano materiale attivo che non sarà più disponibile dopo. La loro entità dipende dalla qualità e dalla temperatura della batteria (10 gradi in più equivalgono a ca. doppia autoscarica). L'autoscarica è più marcata subito dopo la carica e scende man mano. Nelle batterie a bassa autoscarica si forma un film passivo che la rallenta. Il valore della autoscarica è un importante criterio per la selezione e viene normalmente fornito dal produttore.
I valori di autoscarica reali variano fra meno di 1%/anno e ben oltre il 100%/anno. Perciò, salvo che si conosca dal produttore della batterie l'esatto valore, generalmente si assume come regola di pollice e prudenzialmente ca. 1% al giorno. Questo lascia ragionevole certezza che anche prodotti di modesta qualità siano adeguatamente salvaguardati.
Risolto il problema autoscarica come fenomeno interno della batteria è naturale che bisogna evitare anche la scarica esterna attraverso i poli.
Più semplicemente la semplice misura del calo di tensione su batterie ad acido libero non ti permette di capire con esattezza quanta carica rimanga nella batteria.
P.S. Per quanto riguarda l'autoscarica, il mio amico Thomas, grande esperto di batterie, mi ha passato questo spiegone tradotto direttamente dal linguaggio unno.
Autoscarica accumulatori su base piombo
Ogni accumulatore con reazione chimica basato sul piombo presenta l'autoscarica. Il motivo sono reazioni chimiche "collaterali", nel senso che non sono il processo principale di conversione della energia chimica in elettrica.
Queste reazioni chimiche consumano materiale attivo che non sarà più disponibile dopo. La loro entità dipende dalla qualità e dalla temperatura della batteria (10 gradi in più equivalgono a ca. doppia autoscarica). L'autoscarica è più marcata subito dopo la carica e scende man mano. Nelle batterie a bassa autoscarica si forma un film passivo che la rallenta. Il valore della autoscarica è un importante criterio per la selezione e viene normalmente fornito dal produttore.
I valori di autoscarica reali variano fra meno di 1%/anno e ben oltre il 100%/anno. Perciò, salvo che si conosca dal produttore della batterie l'esatto valore, generalmente si assume come regola di pollice e prudenzialmente ca. 1% al giorno. Questo lascia ragionevole certezza che anche prodotti di modesta qualità siano adeguatamente salvaguardati.
Risolto il problema autoscarica come fenomeno interno della batteria è naturale che bisogna evitare anche la scarica esterna attraverso i poli.
