14-12-2016, 15:09
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-12-2016, 15:12 da BeppeZ.)
Anche la mia è armata in testa, albero passante con due ordini di crocette in linea, baby-stay, belin regolabile e volanti non strutturali. Come giustamente di dicevano altri AdV qui sopra, il vantaggio sta principalmente nella possibilità di effettuare regolazioni. Detta molto banalmente. le crocette in linea sostengono l'albero lateralmente, esercitando una compressione sullo stesso, ma non influiscono (o influiscono molto poco), nello spostamento della testa avanti/indietro. La funzione del belin è quella di contrapporsi allo strallo; è evidente che, cazzando il belin, mandi in tensione lo strallo, cosa che con venti sostenuti e di bolina diventa indispensabile per fare una buona prua. Così facendo, inoltre, sposti la testa d'albero all'indietro, per effetto della maggior pressione esercitata sull'albero, con l'effetto di incurvare l'albero e quindi appiattire la randa. Al contrario lascando il belin, con poco vento oppure alle andature portanti, dai più grasso alle vele.
Le volanti, se strutturali, sono indispensabili per la solidità dell'albero che, come in quelle da regata negli anni dello IOR, pùò essere in alcuni casi talmente sottile da far paura...
Nel nostro caso, fermo restando che per la fatica che si fa a usarle io le uso sempre, sono comunque utili come sostegno ulteriore all'albero, soprattutto quando si naviga con onda, perché evitano/riducono il pompaggio dello stesso.
Le volanti, nel nostro caso, è comunque bene usarle anche e soprattutto quando si riduce la randa con vento forte.
Le barche, da parecchi anni in qua, molto spesso sono armate con crocette acquartierate, in modo da rendere superfluo l'uso delle volanti e, poiché il "tiro" del sartiame in questo caso è a poppavia della base d'albero, "migliorano" il sostegno dell'albero rendendo meno importante il belin (tant'è che, se noti, in questo tipo di armo il belin generalmente non è molto tesato, per non dire che in alcune barche - Hunter ad esempio - lo hanno addirittura eliminato).
Per contro, in genere queste barche non riescono a tesare lo strallo di prua a sufficienza nella bolina e, sempre generalmente, queste barche quindi stringono meno o con più difficoltà.
Spesso barche armate così hanno fiocchi piccoli e rande grandi, anche perchè le lande sono portate molto esterne sui passavanti, a volte addirittura in falchetta, rendendo difficile/impossibile l'uso di genoa con grande sovrapposizione.
Adesso i rigger, giustamente, lamenteranno che queste informazioni sono poco precise.
Te le ho date solo per avere qualche spunto di riflessione.
Personalmente preferisco un albero come il tuo/mio a quelli con crocette acquartierate.
Secondo me, a prescindere dalle regate ma nell'uso crocieristico, un genoa grande porta (abbastanza) anche in andature larghe (comunque sicuramente meglio di uno piccolo) e una randa piccola è più facilmente gestibile anche in equipaggio ridotto in caso di ventone. Il genoa si avvolge. Molti anni fa era tutta un'altra musica...
Le volanti, se strutturali, sono indispensabili per la solidità dell'albero che, come in quelle da regata negli anni dello IOR, pùò essere in alcuni casi talmente sottile da far paura...
Nel nostro caso, fermo restando che per la fatica che si fa a usarle io le uso sempre, sono comunque utili come sostegno ulteriore all'albero, soprattutto quando si naviga con onda, perché evitano/riducono il pompaggio dello stesso.
Le volanti, nel nostro caso, è comunque bene usarle anche e soprattutto quando si riduce la randa con vento forte.
Le barche, da parecchi anni in qua, molto spesso sono armate con crocette acquartierate, in modo da rendere superfluo l'uso delle volanti e, poiché il "tiro" del sartiame in questo caso è a poppavia della base d'albero, "migliorano" il sostegno dell'albero rendendo meno importante il belin (tant'è che, se noti, in questo tipo di armo il belin generalmente non è molto tesato, per non dire che in alcune barche - Hunter ad esempio - lo hanno addirittura eliminato).
Per contro, in genere queste barche non riescono a tesare lo strallo di prua a sufficienza nella bolina e, sempre generalmente, queste barche quindi stringono meno o con più difficoltà.
Spesso barche armate così hanno fiocchi piccoli e rande grandi, anche perchè le lande sono portate molto esterne sui passavanti, a volte addirittura in falchetta, rendendo difficile/impossibile l'uso di genoa con grande sovrapposizione.
Adesso i rigger, giustamente, lamenteranno che queste informazioni sono poco precise.
Te le ho date solo per avere qualche spunto di riflessione.
Personalmente preferisco un albero come il tuo/mio a quelli con crocette acquartierate.
Secondo me, a prescindere dalle regate ma nell'uso crocieristico, un genoa grande porta (abbastanza) anche in andature larghe (comunque sicuramente meglio di uno piccolo) e una randa piccola è più facilmente gestibile anche in equipaggio ridotto in caso di ventone. Il genoa si avvolge. Molti anni fa era tutta un'altra musica...
