14-03-2017, 20:13
candeggina garba di piu?
citazione:
Per sbiancare un tessuto occorre scomporre le molecole responsabili della sua colorazione; per disinfettare un pavimento occorre eliminare i batteri che lo popolano. La candeggina contiene circa il 5% di ipoclorito di sodio sciolto in acqua: questo è il composto responsabile della sua energica azione sbiancante e disinfettante. Soluzioni molto più diluite di ipoclorito di sodio sono usate come disinfettanti per la pelle o per lavare le verdure. L’ipoclorito di sodio ha formula NaClO, è cioè formato da sodio (Na), cloro (Cl) e ossigeno (O) combinati assieme. Il cloro e il sodio sono presenti anche nell’acqua di mare, o in una pentola di acqua salata, sotto forma di cloruro di sodio (NaCl), il sale da cucina, che si scioglie in acqua liberando innocui ioni Na+ e Cl-. Nella candeggina però il cloro è legato all’ossigeno nello ione ClO-, e questo cambia totalmente le proprietà del composto: l’ipoclorito di sodio sciolto in acqua libera, assieme agli ioni Na+, gli ioni ClO-. Questi ioni sono molto reattivi e a contatto le molecole di un colorante di un tessuto rompono il legame tra cloro e ossigeno e liberano gli ioni Cl-, che in acqua sono stabili. La reazione porta alla decomposizione concomitante delle molecole di colorante, e il tessuto risulta sbiancato. Quindi la candeggina non copre le macchie, ma le distrugge. L’azione distruttrice del ClO- è così potente da decomporre anche i batteri, e per questo è utilizzato come disinfettante per le pulizie domestiche, e per il trattamento delle acque delle piscine, caratterizzate infatti dall’odore di cloro. Nel flacone della candeggina infatti, a causa della parziale decomposizione spontanea del ClO-, si possono sviluppare piccole quantità di cloro gassoso (Cl2), che conferisce il caratteristico odore pungente alla candeggina. E’ molto importante non mettere mai la candeggina a contatto con acidi, come i disincrostanti: la reazione che viene innescata produce immediatamente una grande quantità di cloro gassoso, che è estremamente irritante per gli occhi, la pelle, e le mucose. Anche il nostro organismo produce piccole quantità di candeggina durante la risposta immunitaria alle infezioni, grazie all’enzima mieloperossidasi, una proteina che si trova in abbondanza nei globuli bianchi ed agisce producendo localmente ipoclorito di sodio, che funziona come agente battericida.
citazione:
Per sbiancare un tessuto occorre scomporre le molecole responsabili della sua colorazione; per disinfettare un pavimento occorre eliminare i batteri che lo popolano. La candeggina contiene circa il 5% di ipoclorito di sodio sciolto in acqua: questo è il composto responsabile della sua energica azione sbiancante e disinfettante. Soluzioni molto più diluite di ipoclorito di sodio sono usate come disinfettanti per la pelle o per lavare le verdure. L’ipoclorito di sodio ha formula NaClO, è cioè formato da sodio (Na), cloro (Cl) e ossigeno (O) combinati assieme. Il cloro e il sodio sono presenti anche nell’acqua di mare, o in una pentola di acqua salata, sotto forma di cloruro di sodio (NaCl), il sale da cucina, che si scioglie in acqua liberando innocui ioni Na+ e Cl-. Nella candeggina però il cloro è legato all’ossigeno nello ione ClO-, e questo cambia totalmente le proprietà del composto: l’ipoclorito di sodio sciolto in acqua libera, assieme agli ioni Na+, gli ioni ClO-. Questi ioni sono molto reattivi e a contatto le molecole di un colorante di un tessuto rompono il legame tra cloro e ossigeno e liberano gli ioni Cl-, che in acqua sono stabili. La reazione porta alla decomposizione concomitante delle molecole di colorante, e il tessuto risulta sbiancato. Quindi la candeggina non copre le macchie, ma le distrugge. L’azione distruttrice del ClO- è così potente da decomporre anche i batteri, e per questo è utilizzato come disinfettante per le pulizie domestiche, e per il trattamento delle acque delle piscine, caratterizzate infatti dall’odore di cloro. Nel flacone della candeggina infatti, a causa della parziale decomposizione spontanea del ClO-, si possono sviluppare piccole quantità di cloro gassoso (Cl2), che conferisce il caratteristico odore pungente alla candeggina. E’ molto importante non mettere mai la candeggina a contatto con acidi, come i disincrostanti: la reazione che viene innescata produce immediatamente una grande quantità di cloro gassoso, che è estremamente irritante per gli occhi, la pelle, e le mucose. Anche il nostro organismo produce piccole quantità di candeggina durante la risposta immunitaria alle infezioni, grazie all’enzima mieloperossidasi, una proteina che si trova in abbondanza nei globuli bianchi ed agisce producendo localmente ipoclorito di sodio, che funziona come agente battericida.
amare le donne, dolce il caffe.
