16-03-2017, 11:38
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-03-2017, 11:40 da mimita.)
A mio parere ,nonostante Fal abbia detto una sacrosanta verità ,non sono assolutissimamente d'accordo. La mia esperienza ( per quello che vale ) nel settore ha sempre visto la peggio per i prigionieri o le viti non in acciaio inox.
Io ho sempre consigliato bulloneria in acciaio inox aisi 304 ( 18/8) piuttosto che in acciaio inox aisi 316 ,perché secondo me sufficientemente inossidabile è molto più resistente meccanicamente .
Se da una parte l'acciaio al carbonio ancorché di qualità ,risulta meccanicamente superiore ,se tu lo monti non trattato ,in ambiente salino se ne va a putt. In pochissimo tempo ,se invece decidi di trattarlo con trattamenti a caldo come la zincatura ,subiscono inevitabilmente un rinvenimento che gli fa perdere gran parte della resistenza iniziale. . molto meglio mettere prigionieri inox 304 leggermente sovradimensionati e vivi tranquillo.
C'è poi ora l'usanza di filettare i fori femmina sulle derive ,e di fissarla allo scafo con bulloni ( maschio) dall'interno dello scafo . Una vera " cag.ata pazzesca " La maggior parte delle volte non riuscirete mai più a svitarli !
Durante il mio " soggiorno " in cantiere nautico ,dimensionai e costruii le gabbie delle derive che però erano in piombo antimonio ,con prigionieri strutturali in acciaio inox la cui filettatura veniva ottenuta con rettifica . ( metodo di uso comune in meccanica ). Questi prigionieri entravano nello scafo e con l'applicazione di contropiastre appositamente sagomate ,venivano fissati con dado è controdado . Dopo venticinque anni ,potevate svitarli esattamente come il primo giorno.
Perché non lo fanno ora ? Ma solo perché costa un po' di più e bisogna essere più precisi !
Io ho sempre consigliato bulloneria in acciaio inox aisi 304 ( 18/8) piuttosto che in acciaio inox aisi 316 ,perché secondo me sufficientemente inossidabile è molto più resistente meccanicamente .
Se da una parte l'acciaio al carbonio ancorché di qualità ,risulta meccanicamente superiore ,se tu lo monti non trattato ,in ambiente salino se ne va a putt. In pochissimo tempo ,se invece decidi di trattarlo con trattamenti a caldo come la zincatura ,subiscono inevitabilmente un rinvenimento che gli fa perdere gran parte della resistenza iniziale. . molto meglio mettere prigionieri inox 304 leggermente sovradimensionati e vivi tranquillo.
C'è poi ora l'usanza di filettare i fori femmina sulle derive ,e di fissarla allo scafo con bulloni ( maschio) dall'interno dello scafo . Una vera " cag.ata pazzesca " La maggior parte delle volte non riuscirete mai più a svitarli !
Durante il mio " soggiorno " in cantiere nautico ,dimensionai e costruii le gabbie delle derive che però erano in piombo antimonio ,con prigionieri strutturali in acciaio inox la cui filettatura veniva ottenuta con rettifica . ( metodo di uso comune in meccanica ). Questi prigionieri entravano nello scafo e con l'applicazione di contropiastre appositamente sagomate ,venivano fissati con dado è controdado . Dopo venticinque anni ,potevate svitarli esattamente come il primo giorno.
Perché non lo fanno ora ? Ma solo perché costa un po' di più e bisogna essere più precisi !
Più in alto sale la .ù fa vedere il posteriore! ( De Montaigne)
