22-03-2017, 01:07
Quello che ha di bello una corda in tensione tra due punti e che indica senza dubbio che la direzione della forza ha la stessa direzione della corda.
Ok, ok , siamo in regime di pura teoria, quindi supponiamo questa corda come "ideale" quindi senza peso ed inestensibile.
Questa corda è la nostra scotta.
Però se la scotta non ha la stessa direzione dell'asse della barca possiamo scomporre la forza in tre componenti: una in asse barca e quindi di propulsione, una al traverso, che genera un momento di rotazione , ed infine una verticale che contribuisce a dare una forma alla nostra vela.
Il primo punto cui e connessa la scotta è la bugna, ed il secondo ad un punto qualsiasi dello scafo. ?!?! : Proviamo a spostare questo punto!
Ad intuito, spostando questo punto, e regolando la scotta per ottenere lo stesso angolo della vela, la propulsione, ma anche il momento di rotazione rimangono le stesse, chiaro che non sarà cosi per il comportamento della forma della vela sulle variazioni di vento o di andatura o sotto raffica.
Ora siccome l'intuito deve essere dimostrato, mi sono andato a rileggere il capitolo 5.5 " vele versus scafo: due mondi a confronto" de " la fisica in barca a vela" di Laura Romanò, qui si parta di angolo di vele e di centri velici, non fà riferimento a dove è applicata la scotta.
Quindi ... (non sò se mi spiego... disse il paracadute!) la dimostrazione la lascio a voi.
Ok, ok , siamo in regime di pura teoria, quindi supponiamo questa corda come "ideale" quindi senza peso ed inestensibile.
Questa corda è la nostra scotta.
Però se la scotta non ha la stessa direzione dell'asse della barca possiamo scomporre la forza in tre componenti: una in asse barca e quindi di propulsione, una al traverso, che genera un momento di rotazione , ed infine una verticale che contribuisce a dare una forma alla nostra vela.
Il primo punto cui e connessa la scotta è la bugna, ed il secondo ad un punto qualsiasi dello scafo. ?!?! : Proviamo a spostare questo punto!
Ad intuito, spostando questo punto, e regolando la scotta per ottenere lo stesso angolo della vela, la propulsione, ma anche il momento di rotazione rimangono le stesse, chiaro che non sarà cosi per il comportamento della forma della vela sulle variazioni di vento o di andatura o sotto raffica.
Ora siccome l'intuito deve essere dimostrato, mi sono andato a rileggere il capitolo 5.5 " vele versus scafo: due mondi a confronto" de " la fisica in barca a vela" di Laura Romanò, qui si parta di angolo di vele e di centri velici, non fà riferimento a dove è applicata la scotta.
Quindi ... (non sò se mi spiego... disse il paracadute!) la dimostrazione la lascio a voi.
