(17-05-2017 15:34)jacques-2 Ha scritto: La domanda che mi pongo è quali conseguenze NOTE sono conosciute, secondo le varie soluzioni, sia rispetto al primo caso (urto, più o meno violento), sia rispetto al secondo.
In sintesi, l'idea che mi sono fatto "manovalescamente" è che la presenza di una struttura di rinforzo interna sul modello delle classiche chiglie ad ordinate sia un ottima cosa, sia in termini di carichi che di urto (rispetto ai controstampi), ma che se questa struttura interna è in materiali diversi dal resto dello scafo nascano dei problemi in termini di accoppiamento.
E' corretta questa percezione del tutto teorica?
Se lo è, ci sono cantieri/modelli che hanno risolto (e come) il problema?
Grazie e scusate il pippone, che mi interessa anche al di là del caso contingente....
Beh, se vuoi un consiglio, non porti troppe domande sulla casistica sperimentale di conseguenze NOTE, il ridotto numero di barche prodotte consente infatti a moltissimi ciarlatani di dire la loro, e se sono bravi a strillare come Travaglio sono capacissimi di ridurre al silenzio anche chi è moooolto più competente di loro.
La cosa giusta è cercare con la propria testa di approfondire gli aspetti tecnici per capire i vantaggi teorici che, se gli ingegneri sono bravi, si traducono sempre in vantaggi tecnici.
1. il ragno strutturale non serve per andare a sbattere sulle secche e avere la barca sana. Serve per avere una struttura più rigida e performante, a parità di peso con altre soluzioni. La robustezza per usi irrituali tipo barcascontri o rompighiaccio è un di più...
2. se vai a sbattere con una barca con ragno in acciaio vero, nella maggior parte dei casi non succede proprio nulla, l'acciaio è in grado di assorbire urti importantissimi, al massimo deformandosi un po' se superi il regime elastico (comunque è dura arrivarci...). Se deformi il ragno, non ti resta che cambiarlo (operazione che costicchia, meno di una barca nuova comunque!)
3. se vai a sbattere con un ragno di carbonio, come sanno tutti, al carbonio non piacciono tanto le botte, specie se di taglio rispetto alle fibre. La conseguenza è che il ragno potrebbe rompersi, con buone probabilità. Il ragno di VTR ha caratteristiche simili, solo che resiste un bel po' meno ed è più pesante, comunque può essere un buon compromesso (purché in questo caso la struttura sia effettivamente laminata nello scafo, parte integrante dello stesso e non incollata con lo stucco come un controstampo.
4. se vai a sbattere con una barca a struttura controstampata in VTR, il disastro è pressoché assicurato. Anche con urti tutto sommato modesti registrerai come minimo la rottura o comunque il distacco dei madieri e di tutte le fazzolettature esterne, per il peggio dipende da quanto stucco hanno usato tra scafo e controstampo per l'accoppiamento... Ma di solito queste barche sono molto più economiche, dunque che vuoi?
Per conto mio, esistono solo 2 tipi di scafi solidi e performanti per la crociera: quelli a ragno di acciaio galvanizzato (inox non esiste per queste applicazioni), come ad esempio il caso di X-Yachts che costruisce TUTTE e non solo alcune barche così, oppure quelle con struttura integrata in vetroresina a seconda del materiale e dell'utilizzo dello scafo, come ad esempio facevano i Grand Soleil o anche Jeanneau una volta...
Non commento il carbonio, assolutamente perfetto per strutture di barche costruite nello stesso materiale ma fuori della portata di un comune mortale...