04-09-2018, 18:20
Quoto l'articolo dela North.
Solo aggiungerei anche una nota di tipo strutturale: avere qualche grado di rake permette di evitare che il carico del belin si trasformi in carico di punta dell'albero, sollecitando inutilmente la struttura. Permette infatti di trasferire più direttamente il carico allo strallo di prua, in modo da ridurre meglio la catenaria senza sollecitare inutilmente lo scafo.
Ed anche una di tipo idrodinamico, evidente soprattutto nelle vecchie barche IOR: in queste barche, le sezioni di prua erano assai poco voluminose per ottenere vantaggi di rating. Il problema era che soprattutto quando la barca sbandava, le barche tendevano a immergere esageratamente la prua, proprio perché poco voluminosa. Ciò produceva un evidente "freno", con una tendenza orziera che era determinata non già dallo squilibrio delle pinne, quanto dalla forma della prua sbandata e troppo immersa, che "spostava" letteralmente la prua all'orza. Il rake in questo caso permetteva un migliore equilibrio dinamico del piano velico che, a barca sbandata, premeva molto di più verso poppa, alleggerendo la prua e permettendo alla barca di appoggiarsi sulle sezioni poppiere, più larghe ed in grado di meglio contrastare anche lo sbandamento. Con il risultato di una velocità anche di molto superiore!
Solo aggiungerei anche una nota di tipo strutturale: avere qualche grado di rake permette di evitare che il carico del belin si trasformi in carico di punta dell'albero, sollecitando inutilmente la struttura. Permette infatti di trasferire più direttamente il carico allo strallo di prua, in modo da ridurre meglio la catenaria senza sollecitare inutilmente lo scafo.
Ed anche una di tipo idrodinamico, evidente soprattutto nelle vecchie barche IOR: in queste barche, le sezioni di prua erano assai poco voluminose per ottenere vantaggi di rating. Il problema era che soprattutto quando la barca sbandava, le barche tendevano a immergere esageratamente la prua, proprio perché poco voluminosa. Ciò produceva un evidente "freno", con una tendenza orziera che era determinata non già dallo squilibrio delle pinne, quanto dalla forma della prua sbandata e troppo immersa, che "spostava" letteralmente la prua all'orza. Il rake in questo caso permetteva un migliore equilibrio dinamico del piano velico che, a barca sbandata, premeva molto di più verso poppa, alleggerendo la prua e permettendo alla barca di appoggiarsi sulle sezioni poppiere, più larghe ed in grado di meglio contrastare anche lo sbandamento. Con il risultato di una velocità anche di molto superiore!
