Allora... nonostante la figuraccia con i NA e NC che avrei dovuto capire subito, intervengo ancora su una questione generale.
Alla fine penso che la logica dietro lo schema degli allarmi del mio vecchio Perkins del 1977 sia il migliore compromesso tra efficienza e semplicità; tutto il necessario evitando il superfluo che può rompersi oppure dare segnali ridondanti. Come al solito e al contrario del pensiero comune, penso che i nostri vecchi "nonni" tecnici le cose le facevano con molta saggezza.
1) cicalino ben udibile e attivato solamente da p o T e NON dall'alternatore. Questo perché mentre un'anomalia in p e T richiede un immediato spegnimento del motore per accertarne la causa ed evitare danni irreversibili, la non carica dell'alternatore non lo richiede. Pensate, per esempio, al semplice caso in cui il minimo sia così basso da non mettere in carica l'alternatore e tutti conosciamo la favola di "al lupo, al lupo".
2) unica lampadina in parallelo al cicalino (quindi inutilità dei diodi); è giusto che oltre ad un segnale acustico ci sia anche un segnale visivo per una situazione di serio allarme ma differenziare i casi non serve perché gli indicatori dei valori reali di T e p mostreranno dov'è il problema.
3) altra lampadina che avvisa che l'alternatore non sta caricando. Ovviamente è bene saperlo!
...e abbiate venia: "non sparate sul pianista" o, meglio, sui vecchi come me!
Daniele