(24-09-2020 09:04)BornFree Ha scritto: Tutti i motori, anche quelli terresti, hanno il recupero dei vapori dell'olio per il semplice motivo che la coppa dell'olio deve essere tenuta a pressione atmosferica nonostante i piccoli trafilamenti di aria dalle fasce durante lo scoppio. Quando è tutto nella norma trafilamenti e vapori sono praticamente impercettibili all'utente ma ci sono. Quando qlc non va o il motore è stanco diventano significativi. Ricordo ancora il tubo (tecnicamente chiamato "blow-by") staccato dalla testa del motore di un vecchio Fiat 128 del vicino di casa e fatto gorgogliare in una bottiglia per evitare l'eccessivo imbrattamento delle candele
Tutti i motori, anche quelli terrestri di un tempo, se erano diese avevano rigososamente lo sfiato che pendeva da sotto il motore; se erano a benzina potevano averlo sia che pendeva o che ritornava nel filtro dell'aria perchè con la benzina veniva bruciato instantaneamente ed a differenza del diesel non poteva innescare l'autocombusione cosa non frequente ma nemmeno così remota.
https://www.newsauto.it/come-fare/motore...17-124968/
https://forum.quattroruote.it/threads/pi...nza.53241/
https://www.youtube.com/watch?v=KI7Xbrakozs
https://www.youtube.com/watch?v=ScDPtyijAXk
Basta cercare per credere, poi è ovvio che in un motore dove è tutto perfettamente funzionante a puntino diventa quasi (e sottolineo
quasi) impossibile che succeda però, per i non addetti al campo, occorre tenere presente che un motore posizionato in barca non potrà mai e poi mare avere ben tarate tutte le sue funzionalità tranne che in banchina. Purtroppo, mollata la banchina, la barca ed il motore con lei entrambi sono soggetti a movimenti ed inclinazioni inregolari che sollecitano alternativamente una parte o l'altra dei loro componenti e nel caso del motore, oltre a tutti i suoi componenti, sbilancia il flusso del carburante nella camera di scoppio concentrandolo più su un lato rispetto all'altro (questo in modo quasi impercettibile ma comunque suffieciente per essere misurato con idonei strumenti); sbilancia anche la lubrificazione ed i vapori di olio espulsi che in determinate condiioni/inclinazioni, anche su un motore tarato a perfezione potrebbero comunque superare certe soglie limite oltre le quali i rischi crescono in modo esponenziale.
Capisco benissimo la poca affinità con la navigazione dove la pratichiamo saltuariamente rispetto all'automotive dove invece è stato calcolato che vi passiamo circa un terzo della nostra vita ma tecnicamente, praticamente ed anche progettualmente non è nemmeno e lontanamente paragonabile la funzionalità di un motore terrestre ad uno marino e non perchè sia migliore uno dell'altro ma proprio perchè il primo lavora con movimenti lineari ben prevedibili e compensabili progettualmente (eppure); mentre l'altro lavora con ontulazioni, inclinazioni e sussulti casulali niente affatto prevedibili se non che il progettista conta molto sul fatto che la stragrande maggioranza degli utenti nautici se ne sta buona in porto ed esce solo con mare calmo ma questo non è progettazione ma effetto K e di fatti, chi naviga in giro per il modo, non monta motori con centraline e componenti sofisticati.