(27-04-2021 22:39)Sikander Ha scritto: Ciao anch'io come te sto affrontando l'autocostruzione, io sto finendo un Caribbea 30 progetto Dudley Dix, uno sloop da 9 m (discussione; https://forum.amicidellavela.it/showthre...d=141199). [...]
Ciao! Ho visto io thread e complimenti per la costanza e la perseveranza. Il progetto che ho scelto io è un po' più piccolo e un po' più semplice del tuo Caribbea 30. Ha lo scafo in compensato, quindi a spigolo, e non ha i correnti. Spero che questo mi faciliti un po' il lavoro
Citazione:Prima di cominciare alcuni punti/guida di carattere generale utili a tutti gli autocostruttori:
1- Costruire una barca in proprio va fatto soprattutto per il piacere della costruzione in sè stessa, per imparare nuove cose e per creare una barca che sia differente da quelle di serie ("un fine non un mezzo". Pierre Gutelle). E' un errore autocostruire per risparmiare denaro nell'acquisto, in questo caso meglio dirigersi verso l'usato.
Le motivazioni possono essere tante, intime e, a volte sconosciute anche a chi intraprende l'autocostruzione. Il risparmio è un tema delicato, dipende dal momento e dal particolare modello. In alternativa a questa stavo cercando un First 25.7 oppure un 260 usato. Non si trova nulla a meno di 23/25 mila Euro e stiamo parlando di scafi che hanno almeno 20 anni, con dotazioni inesistenti, motori con un sacco di ore, giù di manutenzione, ancora con le vele originali ... Qualcosa di "a posto", di quel modello, parte dai 30/35 e per avere un esemplare in ottime condizioni ne servono almeno 40. Penso di riuscire a costruire una barca nuova, qualitativamente migliore del First 25.7, con un budget simile all'acquisto dell'usato se non considero, naturalmente, il grande costo dell'autocostruzione: il mio tempo. Questo è il motivo per cui bisognerebbe pensarci bene. Trarrò le conclusioni quando riuscirò ad arrivare alla fine della costruzione. Tu queste le puoi fare visto che già ci sei.
Citazione:2- Calcolare bene lo sforzo personale ed economico nel lungo periodo. Il vero fattore discriminante sono il tempo e l'impegno necessari. Molti cominciano bene, ma non calcolano correttamente (senza colpa) la durata della costruzione, poi per impegni personali e di lavoro o cause economiche non finiscono. Fare una barca da sè è bellissimo, ma attento alla durata del cantiere. Ovviamente anche i costi fissi vanno limitati. Tu hai scelto di farla in un prato, immagino che non dovrai pagare l'affitto; bravo buona scelta !
E' il giardino di casa. Ho chiesto l'autorizzazione per erigere un tendone 5x8m.
Citazione:3- Informarsi prima sul tipo di navigazione che si farà con la barca autocostruita; in Italia se non vuoi andare oltre 6 mg nautiche dalla costa, e se non devi andare all'estero puoi anche non dichiarare nulla a nessuno. Se vuoi andare oltre le 6 mg, ma entro le 12 mg, puoi chiedere una certificazione di poche centinaia di euro che prende in considerazione il bordo libero (opera morta) e la capacità di autoraddrizzamento del vascello. Se vuoi andare all'estero e navigare oltre le 12 mg avrai tre strade: A) fare una marcatura CE, costosa, parliamo di alcune migliaia di euro, B) oppure far fare una certificazione di navigabilità (non costosa come il CE, ma comunque onerosa) ad un ente certificatore per iscriverla nel RID in Italia; C) fare un iscrizione in un registro straniero con normative più semplici e costi più economici di quelli italiani per l'autocostruzione (ad esempio la Francia). Attento a cosa ti dicono alcuni (non tutti) periti nautici su questo argomento così importante; spesso fanno i furbi e cercano di proporti come unica alternativa il CE, non cascarci !
Questa è una cosa molto interessante, che vale la pena approfondire. Voglio iscrivere la mia barca perchè voglio, in estate, andare in Corsica partendo dalla Liguria e non voglio essere costretto a passare per l'Elba tutte le volte. Io non venderò la barca nè nei primi cinque anni nè mai, ma qualcosa mi dice che sarei più tranquillo se la mia barca avesse una certificazione CE a tutti gli effetti. Mi sto informando con due enti (Enave e Istituto Giordano) e sono in attesa di risposte da entrambi. Sembra che il costo sia la produzione di tutta la documentazione necessaria a produrre i documenti obbligatori, come, ad esempio, il manuale del proprietario: schemi elettrici, schemi idraulici, ... Ho chiesto loro di poter essere io a fornire tutta questa documentazione e loro a fare semplicemente da "intermediari". Vediamo che dicono, visto che il costo pieno di una certificazione, anche di un esemplare unico, si aggira intorno ai 5000 Euro tra una cosa e l'altra. Follia. Se ci sono altre strade tengo buono il tuo contatto per un confronto in privato: GRAZIE!
Citazione:Benissimo il libro dell'arch. Lodigiani (che ho avuto modo di incontrare a Milano oltre 6 anni fa);
A me lui piace da matti. E' di una chiarezza cristallina! Anche il portolano di Corsica e Sardegna: il mio preferito.
Citazione: io aggiungerei anche in lingua italiana il libro di Pierre Gutelle "Come costruirsi la barca in legno".
Ottimo anche per l'uso delle resine e delle fibre il libro in lingua inglese dei fratelli Gougeon "on Boat Construction: Wood and West System Materials" . Forse di tutti e tre è il più completo.
Li compro, grazie.
Citazione:Fatta la premessa rispondo ad alcune tue domande sui supporti per la costruzione e l'uso del CNC. Anch'io come te mi sono imbattuto nei mille dubbi e mille domande sulla procedura di costruzione e di realizzazione del supporto temporaneo (scalo). Io all'epoca adottati un approccio classico, anche se dispendioso in termini di tempo, che tuttavia ripaga in termini di rappresentazione della costruzione e di comprensione, cioè la TRACCIATURA sul pavimento di tutte le linee d'acqua in scala 1:1. Tu essendo su un prato potresti usare del cellophane e dei pennarelli indelebili. Posso capire che alcuni lo vogliano evitare, ma a lungo andare risparmia molti malintesi riguardo ai disegni.
Io questa la eviterei. Ho paura che richieda moltissimo tempo e che ne possa fare a meno.
Citazione:La barca è composta principalmente da elementi longitudinali detti "correnti" ed elementi trasversali; quelli permanenti sono detti "paratie", mentre quelli temporanei, utili come supporto sono le "seste". Le steste o paratie possono essere prodotte con cnc se il progettista ti fornisce i file in formato cad o con estensione .DXF. In mancanza dovrai ottenerle tramite la tracciatura in scala 1:1 e successivamente riportarle sui pannelli da tagliare e piallare. Sinceramente ti consiglio di farti dare i file autocad dal tuo progettista; se non te li fornisce, io cambierei progetto.
David Reard fornisce anche il file di Rhinoceros in 3D dal quale si possono ricavare tutti i disegni 2D nei più diffusi formati (tra cui anche DXF). Uso un software simile (Fusion 360) e penso che le caratteristiche siano molto simili, anche se Rhino ha una parte di modellazione solida che sembra molto più bella.
Citazione:Se tu disegni sul pavimento il tracciato, come feci io, capirai subito a quale altezza sulla linea longitudinale disporre le seste e le paratie, che sono lo scheletro dello scafo, sulle quali in seguito disporrai i lunghi travetti detti "correnti". Per trovare la quota delle paratie/seste sulla linea verticale puoi usare o il metodo del cavo d'acciaio o, come me, una livella laser.
Non conosco come si usa una livella laser. Mi sembra una cosa bellissima ma non saprei come utilizzarla per lo scopo: mi devo documentare. E' solo che cerco di affrontare i problemi man mano che mi si presentano, pur cercando di prevedere (penso già a come farò a ribaltare lo scafo, ad esempio).
Citazione:Per prima cosa, come hai già scritto tu, dovrai realizzare i due "binari" in legno lunghi almeno quanto la barca se non di più; questi vanno ancorati al suolo con supporti metallici e nel caso tuo, essendo un prato dovrai fare delle piccole buche in cui gettare del cemento in cui affondare i supporti metallici dello scalo in legno; facendo riferimento alle linee d'acqua del progetto (meglio se riportate sul pavimento o su un disegno in scala 1: 1), io ho istallato coppie di pali verticali in legno, messi in bolla, e successivamente bloccati in posizione con spezzoni di travetto, su cui in seguito ho avvitato con viti e blocchetti le paratie/seste dello scafo.
Penso che un sistema per posizionare le seste e le paratie (scusa, le chiamavo ordinate) da solo sia quello di essere molto preciso nel mettere i supporti (i due travetti verticali in bolla) avendo accortezza di riportare dei fori sia sui travetti che sulle seste/paratie esattamente dove devono essere posizionate in modo tale da poterli assicurare già in una posizione quasi definitiva. La precisione la si può ottenere in seguito se si ha la possibilità di avere qualche mm di "gioco" nell'accoppiamento che io farei con viti e dadi passanti opportunamente dimensionati per la questione che tu spieghi qui di seguito:
Citazione:ATTENZIONE ! le singole viti inizialmente sono sufficienti per supportare solo la singola paratia/sesta, ma man mano che la costruzione va avanti il peso del fasciame e degli stucchi diventerà importante; quindi oltre alle viti, vanno utilizzate delle castagnole resinate allo scalo/supporto su cui poggeranno le paratie/seste. il rischio è che lasciando solo delle viti, lo sforzo di taglio laceri la paratia/sesta o spezzi la vite !
Citazione:Comunque l'argomento è vasto, non facilmente affrontabile su un forum.
Leggi più che puoi !
Se hai bisogno scrivimi anche um MP, sarò liero di aiutarti.
Lo farò, ti ringrazio. Rendere pubblici gli scambi, però, potrebbe aiutare in futuro altri aspiranti autocostruttori. Io non lo sono ancora: ho solo commissionato il progetto per ora.
GRAZIE MILLE PER LA RISPOSTA
(27-04-2021 22:44)rob Ha scritto: Plans des formes générales coque et pont ou fichier rhino pour découpe
Dipende da dove si mette un'ipotetica virgola, che non c'è
Piano delle forme è il disegno delle tre viste: dall'alto con sezioni di piani paralleli al galleggiamento, di fronte con sezioni di piani verticali e perpendicolari all'asse longitudinale (da un lato da prua a mezzeria, dall'altro dalla mezzeria alla poppa), di profilo ocn le sezioni di piani verticali e paralleli all'asse longitudinale. Nell'altra metà delle linee d'acqua le diagonali. Nel piano delle forme "standard" non ci sono gli sviluppi del fasciame, chiedigli se ti fornisce anche i "développés de bordé", o développé des panneaux.
I file Rhino fanno il lavoro, immagino ti diano le coordinate dei singoli pannelli piani un po' come i ferzi delle vele; Rhino non l'ho mai usato facevo a mano, con le superfici sviluppabili un divertimento folle
Ora gli scrivo una mail chiedendogli se mi da anche "développés de bordé" o "développé des panneaux". In ogni caso mi sono documentato e Rhinoceros ha un comando (come spiegato qui:
https://it.discourse.mcneel.com/t/svilup...piano/1376 ) che esegue lo sviluppo in piano delle forme 3D (che sono, ovviamente, sviluppabili).
_UnrollSrf o SviluppaSrf per la versione italiana
Vediamo ... per ora GRAZIE MILLE