11-10-2021, 22:10
Ho sempre usato il "gancio" al secondo scopo, cioè per quando la barca resta . altre parole, calo, stendo, faccio presa, poi attacco il gancio (da 2 anni il grillo in dyneema) e lo collego alla bitta. Quando levo l'ancora, tolgo l'accrocchio e poi recupero (assecondando col motore se c'è vento, etc.).
Tu estendi l'uso alle situazioni di manovra dell'ancora in cui c'è onda, per smorzare le "nasate" verso l'alto, oppure quando c'è molto vento e la "presa" a fondo può essere traumatica quando si arriva a fine catena dopo aver derivato. Il concetto è condivisibile, mi sfugge però come possa essere praticamente realizzabile, soprattutto in fase di recupero. Ad esempio, mentre recuperi con onda, la barca salta, se recuperi devi essere sganciato, se ti agganci devi fermarti. Quando sei agganciato, il "colpo" va sulle bitte e non sul musone/salpa, ma non puoi . recuperi, devi sganciarti, e i "colpi/salti" sono anche incrementati dal recupero. Solo per capire, eh.
Tu estendi l'uso alle situazioni di manovra dell'ancora in cui c'è onda, per smorzare le "nasate" verso l'alto, oppure quando c'è molto vento e la "presa" a fondo può essere traumatica quando si arriva a fine catena dopo aver derivato. Il concetto è condivisibile, mi sfugge però come possa essere praticamente realizzabile, soprattutto in fase di recupero. Ad esempio, mentre recuperi con onda, la barca salta, se recuperi devi essere sganciato, se ti agganci devi fermarti. Quando sei agganciato, il "colpo" va sulle bitte e non sul musone/salpa, ma non puoi . recuperi, devi sganciarti, e i "colpi/salti" sono anche incrementati dal recupero. Solo per capire, eh.
