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(07-04-2022 09:58)bludiprua Ha scritto: Ecco, siamo già a due tesi diverse sul "biberonaggio", magari sentiamo cosa intendeva l'autore del post...
Non volevo creare confusione ! provo a spiegarlo:
Le batterie al piombo per anni sono state l'unica soluzione per accumulare energia da riutilizzare quando mancano altre sorgenti di energia. Purtroppo, nonostante gli adattamenti per avere batterie sempre più performanti (!), le loro peculiarità mal si sposano con l'utilizzo tipico sulle imbarcazioni. La ricarica corretta (indicata dai produttori) deve essere divisa in 3 o 4 fasi IUI o IUIU: la prima fase è una fase ad alto rendimento, cioè buona parte dell'energia fornita viene trasformata in energia chimica dall'accumulatore, nella seconda c'è una percentuale significativa che se ne va in calore ed infine le ultime fasi che praticamente in termini di energia accumulata sono quasi nulle ma necessarie per riequilibrare l'elettrolita e la superficie delle piastre; durante le fasi finali della ricarica lo sviluppo di gas (idrogeno) è utile a distaccare il solfato che si forma durante le fasi di scarica (soprattutto se profonde e prolungate). In sintesi se si fa una prova ci si accorge che il rendimento di un accumulatore caricato a dovere è attorno al 60-70%, ma questi cicli (ammesso di avere un buon caricatore regolato a dovere) richiedono molte ore e quasi mai (tranne quando si lascia la barca collegata a lungo in banchina) vengono completati, anzi, normalmente (ad esempio sulle barche a vela ) si caricano per poche ore durante i trasferimenti a motore ( spesso a tensione costante !) e poi si scaricano per molte ore nelle soste in rada ! Questo modo di utilizzare le batterie senza completare mai la carica si indica con il termine “biberonaggio”... ed è il principale responsabile insieme alle tensioni sbagliate e le lunghe soste invernali senza cicli di ricarica/scarica della scarsa durata delle batterie al piombo. Una buona batteria al piombo per i servizi può avere anche 1000 cicli di vita (con una profondità di scarica limitata al 50% "DOD"), ma se andiamo a vedere sulle barche utilizzate un mese all'anno più altri 20 fine settimana, raramente si arriva a superare i 300/400 cicli. Un altra cosa indicata dai produttori come dannosa è la stratificazione dell'elettrolita, esso è composto essenzialmente da acido solforico e acqua in soluzione, ma la differenza di densità porta l'acido sul fondo e l'acqua sopra se non intervengono cariche e scariche che provocano moti dovuti a varie cause, quindi le parti inferiori delle piastre saranno esposte a soluzione molto più acida di quelle in alto, questo fenomeno crea lo sviluppo di cristalli di solfato di piombo, che impediscono la normale riconversione in piombo e biossido di piombo alterando profondamente le prestazioni delle batterie. In sintesi la qualità è importante ma l'utilizzo e le modalità di ricarica lo sono altrettanto.