C'è un fraintendimento sulla funzione dello staccabatteria.
Il disgiuntore sul positivo (che hanno tutte le barche - quello sul negativo solo poche) server a staccare i carichi che non sono H24. I carichi H24 invece rimangono attaccati (altrimenti non si chiamerebbero H24).
Per questa ragione il battery monitor, il quale lavora contando i coulomb, deve rimanere collegato insieme ai carichi H24. Questa è anche la ragione per cui il BM di Victron è stato progettato in una certa maniera (non perché i progettisti di Victron non sono seri - tutt'altro). Non commento sui voltmetro e amperometro - fanno un mestiere completamente diverso e non esiste un modo per far finta che facciano il lavoro del battery monitor.
Riguardo allo strumento in se: parlando del Victron la stima che fa è molto accurata perché prende in considerazione diversi fattori nel calcolo: il coefficiente di Peukert, l'efficienza della carica (che ricordo essere molto bassa per il Pb), autoscarica e temperatura. Inoltre lo strumento si risincronizza al 100% di SOC ogni volta che la tensione supera un valore di soglia e la tail current di carica è inferiore ad un'altra soglia - in pratica di elimina l'inevitabile drift resettandosi sullo stato di carica completa. Ovviamente è tutto configurabile (basta saperlo fare).
Perché lo shunt e non un sensore ad effetto Hall? Perché è più preciso e serve precisione per fare coulomb count. I sensori Hall sono imprecisi - vanno bene per prendere decisioni tipo "stacco tutto", ma non per fare misure accurate.
All'interno del BMV di Victron c'è un microcontroller piuttosto sofisticato che è capace di sostenere il carico computazionale necessario. Questo non è un problema.
Serve un BM? Si e no - se non si hanno carichi H24 e non si usano solo batterie con chimiche evolute se ne può fare a meno: voltmetro e amperometro vanno bene - tanto nelle batterie al piombo lo stato di carica si può indovinare dalla tensione. Ovviamente si perdono funzionalità avanzate tipo gli allarmi, ma non credo che questo sia un problema per i duri e puri.
Chi invece decide di passare al litio ha bisogno di un BM perché la tensione e sostanzialmente costante su tutta la curva di carica e scarica, quindi inutile per determinare lo stato della batteria. Ma per questo tipo di chimica il metodo di coulomb è estremamente preciso perché non c'è la variabilità del piombo.
Altro problema è il rischio che si prende a tenere circuiteria sotto tensione. Qui si torna ai servizi H24 - per loro definizione questi servizi sono SEMPRE alimentati (tipo pompa di sentina automatica) quindi ovviamente non sono influenzati dallo staccabatteria (per definizione appunto). Il loro cablaggio è tipicamente molto semplice e protetto accuratamente.
Lasciare la barca in secca per sei mesi incustodita chiaramente non è un requisito coperto dallo staccabatteria. Questo requisito si copre con altri sistemi - per esempio disgiuntori dedicati su entrambi i poli, ma devono essere molto vicini alle batterie. La soluzione migliore è staccare fisicamente le batterie, meglio se riposte in ambiente idoneo a terra.
Ovviamente poi ci sono quelli che valutano i rischi a occhio invece che con i numeri, e sono quelli che staccano "tutto" ma non sanno che il caricabatteria da banchina è ancora sotto tensione, o che lasciano 1000W di pannelli solari montati a barca abbandonata etc.
Parlando di rischi: il solo avere le batterie a bordo mette a rischio la barca: non è rarissimo che le celle delle batterie (per le batterie al piombo ce ne sono 6 per ogni batteria da 12V) vadano spontaneamente in corto provocando un runaway termico (tradotto: fiamme).
Il riferimento al tagliere fatto con l'iPad era ovviamente per Daniele, non per Pepe