Tutto vero, ma in realtà è bene sapere e capire esattamente ciò che accade. Per la maggior parte degli avvolgitori che ho conosciuto:
Il profilo dell'avvolgifiocco gira perfettamente libero sullo strallo, non ha nessun vincolo in testa d'albero e nemmeno sulla prua (a meno di errori nel montaggio), per cui è del tutto insensibile alla tensione dello strallo (e dunque del paterazzo).
Quello che rende invece duro l'avvolgimento è lo "swivel" o girella a cui è fissata la drizza che, nel momento in cui si avvolge con la drizza fortemente in tensione, si trova a lavorare sotto un forte carico, con inevitabile aumento degli attriti specialmente nel caso di swivel economici. Ma c'è dell'altro, infatti la girella anche se di eccellente qualità, giocoforza non può lavorare con sforzi orientati perfettamente sul proprio asse (c'è lo strallo proprio in mezzo ed è un po' difficile toglierlo...
). Quindi la tensione della drizza va a esercitare quello che gli ingegneri chiamano una "coppia" o un "momento" sul cursore dello swivel, che va così a flettere il pezzo di profilo di alluminio della canaletta che si oppone dunque alla sua rotazione. Più la drizza è in tensione più questo fenomeno è evidente, diventando massimo quando girando lo swivel l'attacco della vela si trova dal lato opposto rispetto all'attacco della drizza (massima flessione-massima resistenza alla rotazione). Anche il cuscinetto che si trova nel cosiddetto "perno" sotto il tamburo dell'avvolgitore può essere condizionato dal tiro della drizza, trasmesso fino alla base dall'inferitura della vela, ma per generare attrito dovremmo trovarci di fronte ad un avvolgitore di bassissima qualità o pessimamente mantenuto.
La tensione del paterazzo di poppa di per sé non ha nessuna influenza sulla rotazione dell'avvolgitore, tuttavia di fatto va ad aumentare la tensione sulla drizza del genova "per simpatia", andando a contribuire sempre per mezzo della drizza ai due fenomeni già descritti.