Non è un Optimist quindi non serve l’attrezzatura da Optimist

Oltre ad essere più piccolo, ha un’opera viva completamente diversa su cui si potrebbe aprire il discorso deriva (e relativa “cassa”) ma che però ora non mi interessa discutere. Sull’Optimist il picco ha un suo senso almeno per due ragioni alle quali potrei rinunciare in cambio di maggiore semplicità: - con il picco si aumenta la superficie velica senza aumentare la lunghezza dell’albero; - il picco dell’Optimist (come tutti i picchi) è regolabile con una drizza che scende lungo l’albero e arriva in pozzetto così da poter incidere sulla forma della balumina. Non è tuttavia un’ipotesi che scarto a priori perché potrebbe comunque garantire la possibilità di avvolgere la vela intorno all’albero (ovviamente con alcune modifiche rispetto alla versione Optimist). Non devo però fare regate ma voglio solo esporre al vento un po’ di tela per evitare la fatica di remare anche se andrò piano lo stesso. Quindi, al momento, metto al primo posto la semplicità. Ecco una sintesi grafica della filosofia che mi ha ispirato a costruire questa barchetta anche se in versione più moderna con plastica e la possibilità di usare pure il motore (immagine tratta dal cortometraggio animato "The Old Man and the Sea" – 1999, visionabile anche su YouTube).
Le stecche verticali su rande avvolgibili non le sto inventando io ma esistono da un pezzo. Io vorrei solo capire fino a che punto si possono sfruttare per incrementare l’allunamento. Tutto qui. Comunque intanto farò una prova realizzando un armo in scala.