Citazione:einstein ha scritto:
x sniper
Premesso che il J105 ha il suo bel paterazzo; si e' vero, quando si manovra con il vang al posto della scotta randa, si elimina l'esigenza del carrello e, sotto raffica, risponde appiattendo la randa stessa. L'uso di questa tecnica dipende dalla rigidita' piu' o meno marcata dell'albero; di solito si puo' avere una maggiore elasticita' nell'apertura della balumina, se necessaria con venti forti, specie quando il boma si assesta eccentricamente rispetto alla mezzeria e l'albero e' tirato sopravvento.
Quando l'imbarcazione penetra in zona di onde piu' forti nella quale cresce il beccheggio (alla partenza, attorno alle boe, con l'aumentare del vento) o di raffiche piu' frequenti in cui saranno maggiori le variazioni dell'angolo d'incidenza, il vang dovrebbe essere messo in tensione e, in proporzione, allentata la scotta randa in modo da permettere alla varea del boma, e conseguentemente alla balumina, di aprirsi in caso di aumento del vento e delle onde che scuotono l'attrezzatura. Tutte le volte che il vang e' in tensione, dovrebbe esserlo anche il cunningham e viceversa; comunque, attenzione a non dare eccessiva tensione al vang, neppure con venti forti, in quanto potrebbe: appiattire la parte bassa della randa (dove dovrebbe conservarsi la potenza), stringere la balumina, spostare verso poppa la concavita' della randa e allentare troppo lo strallo.
Tutto questo pero' diventa rilevante con armamenti flessibili; con attrezzature piuttosto rigide e alberi in carbonio e' chiaro che il tutto viene molto ridimensionato od inficiato.
ciao
Faccio fatica a seguirti ... andare in barca e' una cosa che non ho imparato leggendo.
Ma non ti preoccupare, faccio fatica anche a capire i disegnini con la barca blu e la barca rossa. Devo usare le mani.
Ma se ho capito bene, sottoscrivo al 100% quanto hai detto.
Anche perche' girando con un profilo da 88 mm su quasi 12 m di albero ....