Io trovo questo progetto di T. Hood ancora attuale e per certi aspetti molto affascinante. Certamente gli interni sono molto pratici e con le tecniche ed il gusto di oggi, pur lasciando intatto il design si potrebbe tirar fuori un oggetto di grande classe. Non ci sono dubbi che un tale scafo dia enorme soddisfazione e gusto, anche in tempi odierni.
Pero'questo scafo non si puo'e non si deve comparare agli scafi leggeri, dove per leggero si intende costruzione sofisticata ed in materiale composito, con una precisa idea progettuale e non scarsezza di materiale, dsign, idee etc...
Le barche vanno prese nella loro unicita' e, scartando i tanti bidoni in giro, daranno al timoniere sempre belle sensazioni.
Anni fa presi la timone un 28'di Mariver, un Almadira. un Barchino che saliva e scendeva sulle onde facendo i suoi 4-5 kn e regalandomi sensazioni splendide che ricordo ancora. Qualche anno fa, in una giornata un po'moscia, con mare e poco vento ero al timone di un Hanse 411, che non e'certo la peggiore delle Hanse, ma non arriva all'altezza del 341 che conosco bene. Ebbene, in quelle condizioni era una loffa, per me si intende. Insomma, resteremo ognuno delle proprie convinzioni.
A Dusseldorf ho chiesto ai costruttori Najad perche'non continuano il processo di alleggerimento delle barche. E mi hanno detto che ai loro armatori interessa la formula di T. Hood:
Performance = Speed x Comfort x Payload x Range x Safety x Integrity
che ritradotto in italiano:
Performance: Velocità x comfort x capacità di carico x range di navigazione x sicurezza x solidità di costruzione.
come descritto da Pegaso. Sa variabile comfort assume valore 1...diventa irrilevante. Ma se per voi assume valore 2, la vostra barca diventa PLANANTE!!

Ed hanno aggiunto una dimensione non negoziabile: una barca sicura deve poter assorbire uno sbaglio, una disattenzione o una raffica violenta senza causare panico a bordo. Valla a mettere nella formula...
Una volta al largo di S. Eufemia a Cefalonia, in un posto dove e' solito soffiare vento improvvisamente, mentre veleggiavamo con un S.O. 37 in affitto, una raffica ci ha fatto mettere il boma in acqua. La barca e'andata in stallo ed i miei figli erano trattenuti dal tavolino in pozzetto. Mia moglie, alla randa, era andata in palla e gridava poggia (...) e non mollava. Per quel comportamento sgradevole ho rischiato di chiudere con la vela...
Chissa'perche'...quando si pensa (sbagliando) ad una barca leggera, pensiamo alla falchetta ed al boma in acqua...