Citazione:caricabasso ha scritto:
La colpa sopratutto è dell'immagine della nautica che viene generalmente diffusa.
I reportage fanno vedere solamente le c.d. 'barche da sogno' che nulla hanno a che vedere con la passione per il mare.
Per la vela si segue la momentanea passione per effetto trascinamento da America's Cup,peraltro mancato dopo le ridicole ultime edizioni.
E dunque barche ipertecnologiche da acquistare in leasing o con credito al consumo come le automobile.
Sembrano più bisogni indotti che reale passione per il mare.
E poi velocità,velocità...
Ma chi ci corre dietro quando siamo in mare?
Il mondo della regata si allontana sempre di più da quello della crociera.
Chi promuove realmente la nautica?
Un bel groppo.... e mi è balzata in mente automaticamente la risposta: velocità è sinonimo di sicurezza; poi, per onestà, ho pensato ad un'esperienza che ho avuto recentemente in Croazia.
Ero appena partito per le ferie col mio Dufour44 e stavo navigando più o meno all'altezza di Orsera, quando davanti a me, di fronte a Rovigno (guarda caso), si presenta improvvisamente un nero pauroso che ci stava venendo incontro. Poiché avevo a bordo donne e bambini, mi è sembrata cosa saggia chiedere ospitalità in marina finché fosse passata la buriana, ma, come capita sovente la risposta è stata picche. Quindi ho puntato un pò al largo perché quella zona, come ben sapete, è piena di pericoli e ho girato la prua per scappare, sperando passasse in fretta. Dopo più di due ore, ero sempre sotto ventone, pioggia, grandine e dietro di me sempre tutto nero, sottocoperta non se la stavano passando bene; è stato allora che ho pensato: ma non starò correndo troppo? Sapevo che, di solito, il groppo estivo passa rapidamente, ma io stavo correndo con lui. Ridotta tela e velocità, dopo un quarto d'ora, finalmente si è aperto il cielo dietro di noi.
Morale: non sempre correndo ci si libera prima dagli impacci.
![Wink Wink](images/smilies/wink.gif)
ciao
PS Scusate l'OT