Citazione:mantonel ha scritto:
sembra strano ma questa vela e'piu'semplice a tirar su che a far funzionare correttamente, ma quando becchi la giusta regolazione e'un portento.
Credo che sia proprio questo il punto
Sulle regolazioni c’è poco da aggiungere al fatto che il Code0 (o Drifter) va trattato come un Genova (o Genovone, se preferite


), con la particolarità che, essendo autoportante, la drizza funge da strallo e il cimino in basso, tra le due ghinde, funge da drizza; cimino che io mi guardo bene dall’andare a regolare in navigazione, poiché mandare qualcuno a prua, significa perdere l’assetto ottimale faticosamente raggiunto (quando la barca riesce a partire...guai a chi si muove....


....e via così...


).
Per il resto il punto di scotta va spostato (se possibile) in avanti/indietro come al solito in base all’andatura (avanti per scendere e indietro per stringere)
Sul funzionamento
Essendo una vela per venti leggeri è invece molto sensibile alle variazioni del vento apparente.
Così succede che mano a mano che si acquista velocità, l’apparente si sposta verso prua, obbligandoci a poggiare, fino a quando la velocità non inizia a calare, per cui occorre orzare per ridare pressione sulla vela (insomma, si procede a zig-zag

).
Ad esempio, con il mio Drifter, mi capita spesso di trovarmi di bolina stretta, rispetto all’apparente (6-7 nodi), ma quasi al traverso rispetto al reale (3-4 nodi), con velocità molto vicine a quest’ultimo (3-4 nodi).
Il fenomeno risulta evidente se ingaggi qualcuno sulla tua stessa rotta a salire, che, molto più lento di te, ti batte però sull’angolo, cosicché agli incroci vi trovate quasi sempre nella stessa posizione
È anche una vela molto sensibile alle variazioni di assetto (longitudinale e trasversale). Infatti può bastare l’ondina di un motoscafo o una distrazione del timoniere o qualcuno... che respiri un po’ troppo in fretta (maledetto!!).....che finisci per impiantarti e dover ricominciare tutto daccapo
