Angolo di uscita dalle virate
X Eulero
Molto probabilmente ti stavi riferendo al Comet41s; comunque, una barca del genere, che non si può certo definire una deriva, ha una notevole quantità di moto e quindi molto abbrivio che si può sfruttare nell'avanzamento controvento, virando lentamente, come hai giustamente sottolineato, tanto più quanto la barca è pesante, senza esagerare, però, per non perdere troppa velocità. Di solito, con barche di un certo peso, si gira lentamente fino prua al vento e poi velocemente, per far gonfiare le vele più rapidamente possibile sulle nuove mure. C'è chi, per fare quest'ultima operazione, lascia che il fiocco prenda a collo, specialmente con poca aria, ma, personalmente, non è una manovra che mi convince molto. Molto probabilmente si fa per aiutare la barca a girare più in fretta senza fare troppo uso del timone, che sappiamo risultare un freno oltre un certo angolo di inclinazione, ma quale dei due mali si può considerare minore, poiché anche il fiocco a collo , se pur per breve tempo, risulta un freno. [?]
Un'altra cosa utile da farsi sarebbe quella di rimanere nelle posizione sopravvento (mentre diventa il lato sottovento) fino a quando il fiocco si gonfia, ricordandosi che più aria c'è e prima ci si deve portare sul lato sopravvento. Inoltre, prima di virare, bisognerebbe sempre conoscere la rotta bussola sulle nuove mure in base all'intensità del vento, che sarà, giustamente, più larga con poca aria, e più vicina alla rotta ottimale con vento più sostenuto.
Per quanto concerne il cazzare la scotta, con arie medioleggere, preferisco uscire dalla virata con un po' di margine per poi cazzare progressivamente.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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