Citazione:Madinina II ha scritto:
Citazione:zankipal ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Se si parla di vela in Dacron, ha senso solo il taglio a ferzi orizzontali (cross-cut) dove la trama è orientata in direzione dei carichi, per il taglio triradiale, invece, poichè abbisogna di una buona tenuta anche l'ordito, si passa ai laminati.
ciao
esatto, occhio perchè se un velaio vi propone un triradiale di Dacron è segno che non sa fare il suo lavoro 
Dacron e taglio biradiale vanno d'accordo invece, giusto?
Ehm.....temo di no.....e' la tessitura del dacron di un certo spessore che lo rende meno adatto all'utilizzo radiale in genere o verticale, perché nella pezza i fili trasversali (fill) sono corti, tesi e diritti mentre quelli longitudinali (warp) si incrociano durante la tessitura e dunque mantengono anche dopo il finissaggio un andamento 'serpentiforme' che dà una indesiderata elasticità al tessuto se utilizzato per quel verso.
Guardando qualsiasi tabella sui test di trazione dei dacron vedrai che nel senso della lunghezza il tessuto, a parità di carico, si allunga molto di più, perchè prima di entrare in trazione il filato deve perdere quella serpentina.
Per dirla tutta, questo fatto comporta un altro problema, se la vela è realizzata con taglio a grammatura differenziata: se i fili del warp devono girare attorno a quelli del fill, più grossi sono i fili, più curva devono compiere....
Dunque, nel senso del warp, più il tessuto è pesante, più è elastico, con la conseguenza che, se nelle zone della vela soggette a maggior tensione mettiamo dei pannelli radiali o verticali di maggior grammatura, quando la vela andrà sotto carico, otterremo l'effetto opposto a quanto desiderato, ovvero le zone più sollecitate cederanno più di quelle meno sollecitate, creando dei gradini nelle zone di transizione tra un materiale e l'altro.
Scusate la lungaggine, ma credevo utile giustificare le affermazioni.
Ciao