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ancora sul tipo di stufa
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sarastro Offline
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Messaggio: #1
ancora sul tipo di stufa
Tempo fa mi ero divertito ad approfondire la questione riscaldamento a bordo, che è un’ argomento importante per chi vuole poter uscire anche fuori stagione, e, viste le discussioni in un post precedente derivate anche da un mio commento sulla stufa ad alcool, provo ad elencarvi quello che so e come la penso:

Non hanno bisogno di ricambio d’ aria:

1) In banchina, con corrente elettrica disponibile, è indiscutibile che una stufetta elettrica sia la soluzione migliore.
Io preferirei un radiatore ad olio per silenziosità e tepore uniforme, ma è più lento ad entrare a regime di una stufetta con ventola, nel mezzo la stufetta a resistenze.
Unico limite l’ assorbimento, compatibilmente con l’ impianto a terra: disponibili da 500 (non facili da trovare) a 1000, 1500 Watt, a salire.
Molto sicure, ma ci sarebbero comunque delle considerazioni da fare al riguardo, che qui tralascio.
Basso costo d’ acquisto, costo consumi dipende dal marina, riscaldamento continuo inesauribile e nessun problema di consumo ossigeno, riscalda un solo ambiente.

2) Webasto, Eberspaecher, Wallas ed altri, sono indubbiamente i migliori sistemi autonomi, sono da 2000 Watt, poi 3500 Watt (che credo sia il più adatto a barche tra i 10/12 metri, nei nostri climi) e 5000 Watt.
Molto sicuri.
Costo d’acquisto elevato, installazione necessaria, consuma corrente 12 V, sia pure non tanta, consumo gasolio basso, riscaldamento continuo a lunga autonomia e nessun problema di consumo ossigeno, di norma riscalda più ambienti.

3) Stufe appositamente studiate per ambiente nautico anche severo, quali le Dickinson, ma ci sono anche altre marche disponibili (alcune hanno piastra per cucinare, esistono anche modelli grandi combinati cucina/stufa), esempi:
a gas: http://www.dickinsonmarine.com/propheaters.html
a gasolio: http://www.dickinsonmarine.com/dheaters.html
a combustibile solido: http://www.dickinsonmarine.com/NEW-SF.html
ne esistono anche simili a combustibile liquido quali kerosene, paraffine ecc.
… lo so, lo so che vi state leccando i baffi…sono splendide, sono montate su barche di pescatori e giramondo o per spedizioni su mari freddi.
Potenze anche elevate.
Costo d’ acquisto elevato, installazione necessaria, qualcuna con ventola consuma corrente 12 V, sia pure non tanta, per i consumi dipende da combustibile e dalla potenza, riscaldamento continuo a lunga autonomia e nessun problema consumo ossigeno, perché con prelievo esterno, può riscaldare più ambienti.
Necessitano però di presa d’ aria e camino esterno sul cielo della tuga.
Nessuna di esse presenta presenta i problemi elencati nel punto 4) che segue.

Hanno bisogno di ricambio d’ aria:

4) Tutti i tanti modelli di stufe disponibili nei negozi campeggio, nei mercatini fai da te ecc , siano a gas o a combustibile liquido.
Mio modesto e personale parere: sono insicure per uso nautico.
La barca, specie se piccola, anche all’ormeggio o all’ancora può rollare o beccheggiare inaspettatamente e violentemente, inoltre è un’ ambiente altamente infiammabile.
Nessuna di queste stufe è progettata per funzionare in sicurezza inclinata o peggio capovolta, che sicurezze antiversamento hanno i serbatoi, i collegamenti con gli ugelli, i riduttori di pressione gas e gli ugelli stessi ?
Le catalitiche sono certamente più sicure, ma anche in esse ci sono serbatoi, collegamenti e riduttori di pressione e, mentre per quelle con fiamma il rischio è evidente, qui in fondo non so cosa può succedere e diffido da situazioni non previste dal costruttore. Forse qualcuno lo sa e ce lo può dire. Poi, che io sappia, i pannelli si danneggiano con l’ umidità.
Comunque, pensate ad una violenta fiammata nel quadrato di una barca, specie se piccola, e vi prego di risparmiarmi l’ obiezione “non può capovolgersi”, può succedere anche per un movimento brusco di qualcuno.
Io mi sono preso e sono disponibile a prendermi rischi durante le attività sportive, se mi diverte o mi dà soddisfazione ed adrenalina, ma non sono disposto a prendere il minimo stupido rischio di dovere saltare in mare (se riesco ad uscire) in mutande o quasi, d’ inverno, magari senza vicini di ancoraggio.
Libero chi preferisce usare queste stufe di farlo, e amici come prima.
Potenze da 750 Watt in su, anche molto elevate.
Non sicure.
Costo d’acquisto basso, installazione non necessaria, solitamente non consumano corrente 12 V, per i consumi dipende dal tipo di combustibile – vedi nota per Masino in fondo -, riscaldamento continuo anche a lunga autonomia, consumo ossigeno, riscaldano un solo ambiente.

5) L’ ormai famigerata stufetta ad alcool, vedi altro post.
L’ alcool, sia pure fornisca un potere calorifico relativamente basso (e anche per questo è relativamente meno pericoloso), quando bruciato in stufa adatta è sufficientemente calorico da riscaldare un piccolo ambiente per uso saltuario (certo è poco adatto a 24/24 H per più giorni).
Poteri calorifici in Kcal / kg: Carbonio (grafite) 7800, Legna secca (umidità <15%) 3800, Carbone 7500, Gasolio 9799, Benzina 10031, Alcool etilico 6479, Propano 11796, Butano 10984.
Si usa(va) anche in fornelli nautici, io ne avevo trovato uno sulla prima barca, l’ acqua andava a bollore lentamente, ma problemi zero e notoriamente anche senza i rischi dei fornelli a gas.
Da notare che, ai tempi, in Yugoslavia non esisteva in commercio alcool denaturato, una volta, rimasto senza, ho dovuto acquistare un paio di litri di alcool per liquori, a prezzo esorbitante.
Questo per dire che quanto al tipo di alcool si può tranquillamente usare l’ alcool denaturato, che non è altro che alcool etilico destinato alla vendita per essere utilizzato in esenzione d'accisa trattato con additivi e coloranti per renderlo imbevibile, in certi paesi non è in commercio, quindi tentano di vendervi il solito prodotto “nautico”.
Quanto al cattivo odore che qualcuno paventa, a me non sembra, può dipendere dalla sensibilità individuale, dal volume dell’ambiente ?
Quanto all’ eventuale tossicità l’ alcool viene denaturato con a-Tiofene: 125 grammi, b-Denatonium benzoato: 0,8 grammi, c-Soluzione al 25% p/p di C.I., Reactive Red 24 (colorante rosso): 3 grammi, d-Metilchetone 2 litri, il tutto per 100 litri di alcool, sono tutte sostanze poco tossiche per inalazione, in più vengono combuste, quindi non credo ci siano pericoli; chi ne sa si più mi corregga.
Quanto alla sicurezza: l’ alcool si infiamma bruscamente ma presenta meno rischi di esplosione di certi derivati liquidi del petrolio o del gas sotto pressione, certo, se versate 1 litro sul pagliolo e buttate un fiammifero acceso ... esistono però sistemi quali la spugna metallica del serbatoio/bruciatore che impedisce qualsiasi fuoriuscita, anche capovolto. Questo è il motivo chiave della sicurezza del sistema. Il momento di attenzione è l’ assenza di fiamme libere al travaso dalla tanica alla stufa, come per qualunque combustibile liquido, poi il rischio in questo caso è zero.
Per il resto, certo, bisogna lasciare un certo ricambio d’ aria.
1500 Watt dichiarati a potenza massima ma regolabile.
Molto sicura.
Costo d’acquisto non basso, installazione non necessaria, non consuma corrente 12 V, consumo non elevato anche se non l’ ho mai calcolato, alcol a meno di 1 Euro/litro, riscaldamento continuo a discreta autonomia, consumo ossigeno, riscalda un solo ambiente.

In realtà per approfondire la sicurezza dei combustibili sarebbe opportuno considerare anche i punti di infiammabilità delle miscele vapori di combustibile/aria ma sarebbe troppo complesso, qui consideriamo solo i rischi in caso di incidente a combustione in corso.

In conclusione, parlando di barche medio/piccole o per uso saltuario o per di chi non vuole spendere magari perchè chi vive dove le temperature molto basse sono rare, questi sono i motivi per i quali per necessità di riscaldamento autonomo ho suggerito quella stufetta.
Che ho acquistato anch’io, anni or sono.
Per uso non intensivo a temperature non estreme, inoltre, non è il costo del combustibile a fare la differenza, ma la sicurezza, la potenza, i costi di stufa, impianto, manutenzione e la semplicità d’ uso ... però ... forse in fondo ... e se vincesse il mattone riscaldato sul fornello ?
Se volete invece uscire in gennaio a temperature intorno allo zero e clima nebbioso, compratevi un Webasto o una Dickinson.

Saluti velici
Sarastro
09-11-2008 05:35
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