<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da anonimone
Certo Zanki, ma uno deve anche sapere i pro ed i contro (e poi prende le sue personalissime decisioni).
Visto che si parla di Rollgen includo alcune considerazioni e/o consigli (li ho da tanto, mi sono sempre dimenticato di postarli :blush
![Smile Smile](images/smilies/smile.gif)
.
Ah, non le ho scritte io, ma
l'inventore del rollgen
![Wink Wink](images/smilies/wink.gif)
Rollgen
Il sistema di avvolgimento deve essere murato a pruavia dello strallo e messo in tensione con la drizza di spi. La tensione da applicare serve a limitare la catenaria e a migliorare la trasmissione della torsione.
Il sistema si mette in forza al momento di issare e non sono necessari aggiustamenti .
Con un winch di coperta rapporto 28 si trasmette alla drizza un carico di circa 250 kg, anche sottraendo il rendimento del sistema la tensione e più che sufficiente .
Tutte le vele asimmetriche possono essere avvolte e se dimensionate con criteri standard sono sicuramente collegabile al sistema di avvolgimento senza nessuna modifica.
Rollgen puo funzionare male se:
--Lo strallo e stato tagliato lungo, non può essere messo in forza e fatica a trasmettere la torsione.
--La vela e stata chiusa in assenza di vento, ammalloppando il tutto nella parte bassa. Durante la fase di riapertura, parte della vela, può essere trascinata in controrotazione, il rimedio consiste nello sventare e riavvolgere più volte la vela eliminare la controrotazione.
--Se la vela è troppo rigida nei rinforzi, la penna può creare una ostacolo in fare di avvolgimento urtando contro lo strallo del genova
--Ricordate che la vela esposta non è un genova non filegge nel vento, sbatte e tira con un carico pulsante, se c’è vento usate i normali accorgimenti, governate la barca al gran lasco, la randa proteggerà la fase di avvolgimento.
--Il sistema di avvolgimento esendo flessibile non si comporta come l’avvolgitore del Genova, ha un ritardo e da una sensazione di mancato funzionamento immediato. Avvolgete sempre nello stesso senso di rotazione per mantenere la precarica dello strallo.
--Se ci facciamo sorprendere da un rinforzo, prima di chiudere modifichiamo la rotta dirigendo al gran lasco, se non si può perchè siamo sotto costa meglio mettersi i guanti e fare ricorso a una buona dose di unto di gomito, dopo dobbiamo riconoscere che utilizzando Rollgen siamo diventati un pò imprudenti ( tanto la vela è avvolgibile )
Posizionamento del ROLLGEN
E’ importante che lo strallo di Rollgen in posizione di lavoro non appoggi contro lo strallo di prua (es: il Genoa avvolto sullo strallo), anche in fase avvolgimento /svolgimento con la sua naturale “catenaria”. La distanza dallo strallo di prua dipende dall’altezza dell’uscita della drizza e dalla posizione del punto di aggancio del tamburo di Rollgen (testa del bompresso). Più queste quote sono elevate, più lo strallo di Rollgen sarà lontano dallo strallo di prua, più la manovra di apertura e chiusura dell’asimmetrico risulterà facile in tutte le condizioni.
E’ possibile installare Rollgen con tali quote molto ridotte (es. sulla prua senza bompresso, se il pulpito e aperto nella parte alta o e costituito da due parti come sulle barche più recenti.), avendo l’accortezza di avvolgere e svolgere Rollgen SOLO in andature nelle quali la naturale pressione del vento lo allontani dallo strallo di prua, evitando dannose sovrapposizioni.
Avvolgimento della vela
Avvolgere la vela con un angolo apparente del vento compreso tra 80° e 130° per fare in modo che il bordo di entrata della vela resti lontano dalla strallo Rollgen.
Vorrei sottolineare il fatto che è normale pensare che la vela fileggi lontano dall’asse di avvolgimento, mente serve un pò di attenzione per verificare che anche il bordo di entrata dell’asimmetrico (che è più lungo dello strallo Rollgen) voli lontano dall’asse di avvolgimento fino a quando lo stesso non lo recuperi.
Per compiere l’operazione, lasciare completamente la vela riprendendo la scotta solo dopo che il 50% della vela è stata avvolta, per “ottimizzare” il corretto avvolgimento del tessuto sullo strallo di Rollgen.
Lasciare fileggiare la vela in modo che il bordo d’entrata della vela si allontani dallo strallo, avvolgendosi dall’alto (penna) verso il basso (mura). Qualora le condizioni non consentano al bordo di entrata di fileggiare lontano dallo strallo di Rollgen (es. poco vento o vento apparente troppo in poppa), orzare leggermente per diminuire l’angolo ed aumentare il vento apparente .
Vele montate a pruavia dello stallo
Gli asimmetrici in circolazione sono disegnati con una testa abbastanza stretta, per facilitarne la chiusura con la cosiddetta “calza” quando li si vuole ammainare. Di conseguenza, con venti leggeri al gran lasco, risentono della copertura dalla randa e non hanno abbastanza superficie per autosostenersi, catturando le brezze in quota.
Il sistema di avvolgimento Rollgen non pone i limiti della calza , la vela può essere disegnata per il massimo dell’efficienza.
Si può ordinare al velaio uno spi-asimmetrico, una vela costruita con una testa ellittica di dimensioni generose, per ottenere la massima proiezione al vento.
Il bordo di ingresso molto tondo e l’allontanamento del punto di mura, con l’utilizzo del bompresso, fanno sì che la vela risenta poco della presenza della randa quando l’andatura si avvicina al gran lasco. Inoltre in caso di rallentamenti della barca per cause esterne o per momentanee variazioni del vento, questa vela riesce a conservare la potenza sufficiente a farla ripartire senza bisogno di interventi dell’equipaggio per ricostituire le condizioni di vento apparente.
Questa è una vela che fà la differenza a bordo. Assicurando velocità e stabilità alla barca genera comfort e di conseguenza interesse e coinvolgimento dei compagni: insomma fà apprezzare anche la navigazione con poco vento.
Per distinguere la vela asimmetrica stivata nel gavone della nostra barca si può utilizzare un parametro ( facile ).
Es. se misuriamo la lunghezza a metà della vela (AMG) di un genova e la confrontiamo con la lunghezza della base (ASF) troviamo che (AMG è il 50% di ASF). Il genova ha una forma triangolare quindi il risultato è abbastanza intuitivo.
Con lo stesso criterio possiamo dire che parliamo di uno spi asimmetrico quando (AMG è > 90% di ASF), di un Gennaker quando (AMG è <> 75% di ASF) e di un Drifter moderno quando (AMG < 65% di ASF)
Abbiamo detto che lo spi asimmetrico è l’ideale per il gran lasco, il Gennaker lo dice la parola stessa e un compromesso tra un genova e uno spinnaker, il Drifter in tessuto laminato non in nailon è l’ideale per risalire quando il piano velico prevede un autovirante o abbiamo rinunciato ad un Genova 150% per un più “comodo” 120% .
BV
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Veramente chiaro ed oggettivo, salvo quando ci vorrebbe far credere che uno spi asimmetrico non entri nella calza.....
Ovviamente ognuna di queste prescrizioni dà luogo, se non rispettata, ad un garbuglio: qualsiasi attrezzatura è utile e funzionale se utilizzata nei suoi parametri.
Ciao