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Chiedo se questa soluzione sia praticabile.
Il mio obiettivo è quello di ridurre lo sforzo nell'alzare la randa, ovvero poterla alzare manualmente, senza l'ausilio del winch e con una certa velocità.Altro non mi interessa ... e se ottengo qualche altro vantaggio, ben venga  .
Ok, lo so, c'è già la soluzione: bozzello in penna, raddoppio della drizza, perno in testa d'albero dove va assicurato un capo della drizza. Ottengo un paranco 2:1 e per contro devo armare una drizza più lunga di una altezza d'albero.
La soluzione che ho pensato io invece sarebbe questa:
bozzello in penna, passo la solita drizza randa nella gola di detto bozzello, aggancio quel capo al wichard dell'amantiglio. Il 50% dell'alzata la ottengo con l'amantiglio, l'altro 50% con la drizza randa. Per l'ammainata procedo in senso inverso.
Cosa ottengo? il dimezzamento dello sforzo ... ed un lieve alleggerimento del peso in testa d'albero (circa mezzo amantiglio) ... quindi apparentemente nessuna controindicazione.
In pratica però? .... attorcigliamenti, incasinamenti ... chi ha provato?
Allego disegnino ... [hide]
due drizze.jpg (Dimensione: 20,06 KB / Download: 81)
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thanks
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08-02-2015, 17:31
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-02-2015, 17:31 da dielle1.)
Una pastecca alle lande in cui passa la dizza che andra' alla campana di tonneggio del vericello (allentando la frizione del barbotin) schiacci il bottone e
la randa sale e pure il genoa.
dario
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Una pastecca alle lande in cui passa la dizza che andra' alla campana di tonneggio del vericello (allentandola frizione del barbotin) schiacci il bottone e
la randa sale e pure il genoa.
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ich habe nicht campana ... solo barbotin. / randa 33 mq circa
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(08-02-2015, 17:38)sonmì Ha scritto: ich habe nicht campana ... solo barbotin. / randa 33 mq circa
Peccato e' veramente comodo.
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Lo puoi fare a patto di avere lo spazio tra tavoletta e pulegge.
Per evitare incasinamenti il bozzello sulla tavoletta non deve avere l'attacco girevole, ma deve essere fissato trasversalmente.
Lo sforzo si dimezzerà, ma il tempo e la drizza da cazzare raddoppieranno.......
Ciao
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(08-02-2015, 17:47)albert Ha scritto: Lo puoi fare a patto di avere lo spazio tra tavoletta e pulegge.
Per evitare incasinamenti il bozzello sulla tavoletta non deve avere l'attacco girevole, ma deve essere fissato trasversalmente.
Lo sforzo si dimezzerà, ma il tempo e la drizza da cazzare raddoppieranno.......
Ciao
Grazie Albert. Lo spazio ... è da verificare. Il bozzello normale alla tavoletta ... ottimo!!! Non ci avevo pensato
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Scusa . una P di quanto? 13 metri? 14? Non dovrebbe essere necessario alcuno sforzo per issare, per tesare si ma lì anche col 2:1 ci vuole un giro di winch (anzi, é parancato, 2 giri di winch). Prima di fasciarmi la testa darei una controllata a organizer, rinvii al piede d'albero, pulegge in testa rotaia/canaletta/carrelli/cursori; inoltre una drizza seria (poco elastica, quindi buon materiale e senza lesinare col diametro) aiuta molto molto molto (molto!!) più di quanto si possa pensare.
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(08-02-2015, 17:59)shein Ha scritto: Scusa . una P di quanto? 13 metri? 14? Non dovrebbe essere necessario alcuno sforzo per issare, per tesare si ma lì anche col 2:1 ci vuole un giro di winch (anzi, é parancato, 2 giri di winch). Prima di fasciarmi la testa darei una controllata a organizer, rinvii al piede d'albero, pulegge in testa rotaia/canaletta/carrelli/cursori; inoltre una drizza seria (poco elastica, quindi buon materiale e senza lesinare col diametro) aiuta molto molto molto (molto!!) più di quanto si possa pensare.
13.750 ...
verificherò: ho cambiato drizza (dyneema), verificherò il resto (carrelli Harken), ma rimane il (mio) braccio destro offeso da 4 fratture "ben distribuite" due al polso e due al gomito ...
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. tu tira con il sinistro :p
A parte gli scherzi, in piedi, un giro sul winch, braccia distese e spingi con gambe e spalle usando il peso del corpo. Ovviamente scitta e vang in bando. Se hai i carrelli Harken davvero il winch serve solo per tesare gli ultimi 30 cm, controlla che ci siano tutte le sfere o quasi e sciacquali abbondantemente muovendoli su e giù.
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Se siete in due, uno sta all'albero e l'altro recupera soltanto in .ì io isso una randa più o meno come la tua, una mano alla drizza e l'altra ad infilar i cursori (disarmiamo sempre tutto). Se lo facessi dal pozzetto è molto più faticoso, colpa del bozzello al piede e dell'organaizer.
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I vecchi sistemi spesso sono i più semplici e comodi, per esempio nel mio vecchio Comet 420 la drizza randa è in acciaio inox, molto meno elastica delle moderne fibre esotiche, e si avvolge su un apposito immagazzinatore, vedi foto, posto in posizione ergonomica sull'albero (e con una mano avvolgi, con l'altra puoi imboccare la mano sulle corna).
Lo sforzo è contenuto, puoi agire a due mani, puoi fermarti e non cala nulla avendo il cricco (per calare allenti il freno e la randa si precipita ordinata nel lazy-bag).
Antal dice che non lo fanno più, chissà perché!
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PC310002_2.JPG (Dimensione: 88,4 KB / Download: 64)
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2 cime che possono stuccare, 2 pulegge da sistemare, 2 cime da ammainare se devi fare alla svelta....
non è che mi entusiasma.
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(09-02-2015, 08:46)RMV2605D Ha scritto: I vecchi sistemi spesso sono i più semplici e comodi, per esempio nel mio vecchio Comet 420 la drizza randa è in acciaio inox, molto meno elastica delle moderne fibre esotiche, e si avvolge su un apposito immagazzinatore, vedi foto, posto in posizione ergonomica sull'albero (e con una mano avvolgi, con l'altra puoi imboccare la mano sulle corna).
Lo sforzo è contenuto, puoi agire a due mani, puoi fermarti e non cala nulla avendo il cricco (per calare allenti il freno e la randa si precipita ordinata nel lazy-bag).
Antal dice che non lo fanno più, chissà perché!
Perchè un sacco di gente un po' imbranata con le drizze in acciaio si è fatta del male più o meno . chi non sapeva che gli ultimi due colli vanno fatti sulla gola interna per evitare di tritare il cavo..........
Poi da quando l'inox è stato abbandonato a favore dei tessili ad alto modulo, anche questi immagazzinatori sono stati soppiantati dai self-tailing che prima non esistevano.
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(09-02-2015, 08:46)RMV2605D Ha scritto: I vecchi sistemi spesso sono i più semplici e comodi, per esempio nel mio vecchio Comet 420 la drizza randa è in acciaio inox, molto meno elastica delle moderne fibre esotiche, e si avvolge su un apposito immagazzinatore, vedi foto, posto in posizione ergonomica sull'albero (e con una mano avvolgi, con l'altra puoi imboccare la mano sulle corna).
Lo sforzo è contenuto, puoi agire a due mani, puoi fermarti e non cala nulla avendo il cricco (per calare allenti il freno e la randa si precipita ordinata nel lazy-bag).
Antal dice che non lo fanno più, chissà perché!
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le ho usate solo sulle barche d' epopca le drizze di acciaio e la e' tutto faticoso, pericoloso e difficile, di sicuro alla possibilita di lavorare la drizza all' albero con le mani non ci rinuncerei volentieri, velocita e comodita importanti, specie da soli. quanto all' essere meno elastiche ti do ragione, la freccia residua dell' acciaio inox se sollecitato a carichi importanti e' grande, temo tu intendessi il contrario di quello che hai scritto ma.. hai scritto una cosa maledettamente vera.. e' perfettamente inutile usare materiali esotici con vele in dacron,magari triradiali, cosi come una vela in carbonio con la drizza che si allunga o il boma che si flette, e' un clamoroso controsenso.
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(09-02-2015, 08:46)RMV2605D Ha scritto: Antal dice che non lo fanno più, chissà perché! perchè ci sono i winch self-tailing con cui pui fare le stesse cose, e anche di più...
(09-02-2015, 10:57)ZK Ha scritto: .. e' perfettamente inutile usare materiali esotici con vele in dacron,magari triradiali, cosi come una vela in carbonio con la drizza che si allunga o il boma che si flette, e' un clamoroso controsenso. non sono d'accordo con te. Drizze e scotte sono il collegamento diretto tra vela e scafo e trasmettono potenza e sforzi dall' uno all' altro. Meno sono elastiche, e meno dispersioni e sforzi inutili ci sono, quindi il crocierista con la vela in dacron lo apprezzerà più del regtante con la vela in carbonio
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scusa ma... se ti puoi permettere di fare a meno dell'amantiglio in manovra, perché lo usi? per tenere su il boma in porto basta la drizza randa. o sbaglio qualcosa? quello che non c'è non si rompe.
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Mah ..caro Sonmi .. Giuro che ho sempre guardato a te come a quello che sta sempre un passo avanti nelle novità ,ma tutto sto problema non lo vedo.
Con una randa anche più grandina ,con il solito " campanaro " a piede d'albero è una " bambina" al recupero,a meno che tu non abbia i denti di cane nella canaletta ,penso nn ci sia nulla di più rapido e semplice,a parte la smanigliata finale ! Se fai un paranco con la drizza ..torni all'epoca dei brigantini ,con una drizza kmetrica e un tempo doppio !  
Più in alto sale la .ù fa vedere il posteriore! ( De Montaigne)
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(09-02-2015, 12:22)sailor13 Ha scritto: (09-02-2015, 08:46)RMV2605D Ha scritto: Antal dice che non lo fanno più, chissà perché! perchè ci sono i winch self-tailing con cui pui fare le stesse cose, e anche di più...
(09-02-2015, 10:57)ZK Ha scritto: .. e' perfettamente inutile usare materiali esotici con vele in dacron,magari triradiali, cosi come una vela in carbonio con la drizza che si allunga o il boma che si flette, e' un clamoroso controsenso. non sono d'accordo con te. Drizze e scotte sono il collegamento diretto tra vela e scafo e trasmettono potenza e sforzi dall' uno all' altro. Meno sono elastiche, e meno dispersioni e sforzi inutili ci sono, quindi il crocierista con la vela in dacron lo apprezzerà più del regtante con la vela in carbonio
ci sono due concetti da avere chiari:
una delle cose meno elastica che esiste e' l' elastico, quello classico di cucciu. un materiale elastico e' quello che dopo la sollecitazione recupera la sua lunghezza originaria, non essere elastici vuol dire non recuperare l' allungamento (non lo dico io, e' nella definizione di un tale hooke)
tutti i materiali si deformano, sia in compressione che in estensione sotto le sollecitazioni, (sempre hooke) ma lo fanno in modo diverso, secondo un modulo (stavolta young) e quel modulo per le fibre "esotiche" e' decisamente superiore a quello dell' acciaio, in specie di quello inossidabile.
nella realta se la drizza si allunga di molto si perde il vantaggio di avere una vela rigida, se la drizza e' rigida ma la vela no.. e' abbastanza inutile spenderci i soldi.. non parlo di cime di gomma, gia un buon poliestere ha un modulo sufficiente a garantire quanto serve ad una vela di dacron.. che spesso costa quasi come una drizza di quelle buone (e certo che la drizza buona migliore le cose.. io ne faccio una valutazione sul costo/beneficio.
mi rendo conto che questo e' un modo di giocare con le parole.
ciao
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