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21-09-2015, 13:04
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-09-2015, 13:09 da kermit.)
(21-09-2015, 09:55)ZK Ha scritto: Quando usi il carbonio e lui che lavora perché e il materiale più rigido e tutti gli altri per lavorare devono aspettare che la lamina si deformi abbastanza.
Il range delle vele dipende dalla forma, un materiale elastico non cede mai, sono le prestazioni che non sono massimizzare, ieri per riportare sir biss da ostia abbiamo usato la vela messa peggio, il light da solo senza randa, col 3 avremmo stretto un po di più e forse guadagnato mezzo nodo, abbiamo avuto 20\28 nodi con un paio di metri di onda, e tenuto un passò mezzo nodo sotto le polari e due tre gradi più poggiati. Quindi quando si fanno vele con fibre miste in carbonio, technora kevlar ecc le altre fibre sono inutili? Secondo me no,ti faccio un esempio con domanda: prendi un filo di carbonio, tre di technora, tre di kevlar li metti insieme e li metti sotto tensione, secondo te i fili di technora e kevlar non lavorano?
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molto complicato per me 
tesi differenti, anche opposte.
help me!!!
albert dove sei ???
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Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele .
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(21-09-2015, 13:04)kermit Ha scritto: (21-09-2015, 09:55)ZK Ha scritto: Quando usi il carbonio e lui che lavora perché e il materiale più rigido e tutti gli altri per lavorare devono aspettare che la lamina si deformi abbastanza.
Il range delle vele dipende dalla forma, un materiale elastico non cede mai, sono le prestazioni che non sono massimizzare, ieri per riportare sir biss da ostia abbiamo usato la vela messa peggio, il light da solo senza randa, col 3 avremmo stretto un po di più e forse guadagnato mezzo nodo, abbiamo avuto 20\28 nodi con un paio di metri di onda, e tenuto un passò mezzo nodo sotto le polari e due tre gradi più poggiati. Quindi quando si fanno vele con fibre miste in carbonio, technora kevlar ecc le altre fibre sono inutili? Secondo me no,ti faccio un esempio con domanda: prendi un filo di carbonio, tre di technora, tre di kevlar li metti insieme e li metti sotto tensione, secondo te i fili di technora e kevlar non lavorano? Marcello come speri ti possa rispondere ,dovrebbe ......
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(20-09-2015, 09:53)kermit Ha scritto: Tornando ai fili di sforzo se facciamo fasci da 9 fili stavo pensando di mettere 4 fili di carbonio 3 di basalto e 2 di poliestere, facendo i due laterali di poliestere ed alternando gli interni tra basalto e carbonio.
La mia idea è che la vela debba avere un minimo di flessibilità nello sforzo iniziale per poi resistere progressivamente alle sollecitazioni sempre più potenti, un po' come un ammortizzatore. Per questo pensavo al poliestere nei due fili esterni che resistono maggiormente alla fatica poi quando va in tensione il carbonio blocca tutto e la vela non dovrebbe deformarli inoltre i cicli di lavoro del carbonio si abbasserebbero
Io non lo farei, la vela non deve dissipare energia nei cicli di carici scarico, ma trasformarla in carico idealmente senza deformarsi
Se ho capito cosa intendi, direi che stai cercando di ridurre la reattivita della vela e per me non é per nulla utile
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21-09-2015, 15:21
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-09-2015, 18:49 da ZK.)
..
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21-09-2015, 16:42
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-09-2015, 17:14 da kermit.)
Per zk non mi torna quello che dici anzi mi torna diversamente ma è un fatto matematico, però vorrei che si discutesse in maniera analitica. Proprio perché nel misto il carbonio non regge tutto il carico da solo non si romperà prima degli altri.
Nei compositi è come dire che si rompesse prima il ferro dell'armatura eppoi il cemento, ma questo non avviene.
@ gundam il mio ragionamento parte da un fatto che spesso ci si affidi in maniera troppo esagerata alle prestazioni di laboratorio del carbonio. A volte la pratica insegna altre cose, ed ho fatto l'esempio di un vecchio fiocco laminato con fili di poliestere che mi ha dato grandissime soddisfazioni anche con venti sostenuti, non si mai rotto, né delimitato, ne deformato.
Comunque tu fai un esempio che potrei anche riprodurre aerodinamicamente così: secondo te ha senso avere delle seminali rigidissime su un Boeing 777 (attuale aereo che conduco) che trasmettono istantaneamente ogni variazione di forza aerodinamica alla struttura dell'aereo oppure avere un ala con una certa flessibilità ma che alla fine oltre che garantire un certo confort e sicurezza sia il miglior compromesso totale tra peso, costi, durata ecc?
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Cerchiamo di stare in argomento lasciando stare le diatribe personali (molto probabilmente pregresse).
Chiedo UNA volta sola a Karlo e ZK di abbassare i toni e riportare la discussione a livello tecnico come era iniziata nel rispetto di tutti i partecipanti.
- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
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Immagino che per far lavorare solo il filo di carbonio su un fascio di fili dovresti applicare carico solo ed esclusivamente su quel filo, il che mi sembra improbabile. . naso e magari dico una cavolata
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i carichi seguono la strada piú breve...
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. allora i fili di materiale diverso e con modulo diverso a che servono? solo quando quello con il modulo più alto si spezza?
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(21-09-2015, 17:23)fast37 Ha scritto: Immagino che per far lavorare solo il filo di carbonio su un fascio di fili dovresti applicare carico solo ed esclusivamente su quel filo, il che mi sembra improbabile. . naso e magari dico una cavolata Infatti un fascio di 7 o 9 fili di diversa natura intimamente coesi tra di loro diventano un sistema composito e come tale viene a cessare il ragionamento che si farebbe singolarmente su ogni tipo di filo ed il suo materiale.
Inoltre a volte si perde l'orientamento sull'entità delle forze in gioco, se si avesse la possibilità di misurare con un dinamometro la forza in ogni filo composto su una vela ed anche nelle condizioni peggiori verrebbero fuori valori risibili.
Un filo di carbonio k12 magari da solo ci potete attaccare un carico di 3-400 kg (i conti non li ho fatti) ma su una fascia di 7 fili compositi forse nelle condizioni peggiori a 20-30 kg nemmeno ci si arriva
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(21-09-2015, 17:26)lxl_F.18_lxl Ha scritto: i carichi seguono la strada piú breve... Se gliela lasci . se questo non glielo permetti......
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Parlo da profano, ma ragionando un attimo mi verrebbe da ipotizzare che ciascun filo nel fascio lavori secondo la propria curva di elasticita', no?
E allora dato un certo allungamento ogni filo sopportera' una percentuale di carico inversamente proporzionale alla propria elasticita'.
O mi sfugge qualcosa?
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21-09-2015, 17:56
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-09-2015, 18:49 da ZK.)
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(21-09-2015, 17:47)lfabio Ha scritto: Parlo da profano, ma ragionando un attimo mi verrebbe da ipotizzare che ciascun filo nel fascio lavori secondo la propria curva di elasticita', no?
E allora dato un certo allungamento ogni filo sopportera' una percentuale di carico inversamente proporzionale alla propria elasticita'.
O mi sfugge qualcosa? Anch'io parlo da profano ma non mi sembra che sia così
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-09-2015, 18:10 da kermit.)
(21-09-2015, 17:56)ZK Ha scritto: facciamo un esempio semplice semplice, prendi un filo da vele che hai di sicuro, lo leghi insieme a tra elastici e tiri.
il filo si allunga del 20% prima di rompersi, se e' lungo un metro 20 cm. gli elastici lunghi un metro non vanno nemmeno in tensione.
il motivo per cui spesso i velai usano la pettinata a fili con modulo diverso e' molto sofisticato, sono sicuro che il tuo velaio avra delle difficolta a spiegartelo. Ma questo non è un composito e i fili e gli elastici non sono incollati tra di loro.
Il tuo esempio te lo faccio in maniera semplice in una trave di cemento armato: prendi il traliccio di ferro a parte e lo metti fuori ma accoppiato al parallelepipedo di calcestruzzo ci metti il carico sopra ed avviene che il traliccio di ferro si piega e la trave in calcestruzzo privo di ferro si spezza.
Se invece rifai la trave come va fatta cioè immergendo il ferro nel calcestruzzo con lo stesso carico la trave regge e questo è un composito....
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Infatti hai descritto un composito
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Ragionandoci, si potrebbe dire che la trave se si piega non è correttamente dimensionata, quindi se li ricomponi la trave si piega comunque e il calcestruzzo sui rompe. e poi nel primo caso come li leghi? forse il problema sta nel come i diversi fili interagiscono fra loro
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(21-09-2015, 18:11)ZK Ha scritto: Infatti hai descritto un composito ma sette fili di fibre varie laminati ed incollati in due strati di mylar non sono un composito?
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