Autopilota Simrad AP24 "ubriaco"
#1
Buongiorno, il mio autopilota AP 24 Simrad (comanda un sistema Jefa) non vuole più andare dritto, mi spiego: quando inserisco la funzione Auto mantiene la rotta ma zigzagando violentemente a dx e sx con angoli di +/- 20 gradi, ovviamente ciò lo rende inutilizzabile... A volte spegnendo l'alimentazione dal pannello generale alla riaccensione funziona ma solo fino alla prima modifica della rotta, dopodiché ricomincia a zigzagare violentemente. Il display é nuovo, e anche azionato i comandi dal plotter Simrad NSS2 evo si ottiene lo stesso comportamento.
A barca ferma funziona tutto perfettamente.
Chiedo lumi ai guru del forum in attesa che l'elettricità venga a bordo.
Grazie
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#2
già detto e ridetto:
1° controllare alimentazione cioè assicurati che tutta la linea sia in ordine.
per fare prima fai un by pass diretto dalla batteria.
controlla che non ci siano sbalzi troppo forti soprattutto che non vada sotto i 10V
se il difetto persisite passa dal tennico Smile
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#3
Non conosco i Simrad, ma penso sia un problema comune a tutti i piloti, hai per caso messo qualche campo magnetico vicino alla bussola fluxgate? Tipo ventilatori, cassetta dei ferri, ecc. ecc.
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#4
Gli autopiloti (tutti quelli che conosco) hanno una serie di regolazioni che servono ad adattarne le caratteristiche di funzionamento alla specifica barca su cui sono montati, ed una serie di settaggi più fini che servono a farlo funzionare bene in presenza di elementi di disturbo occasionali, come mare al traverso, lunghezza d'onda variabile, vento al traverso e sua influenza in funzione della velatura, ecc...
Mi spiego meglio: caratteristiche specifiche di ciascuna barca come
- velocità
- stabilità intrinseca di rotta (forme di carena)
- sensibilità al moto ondoso al traverso
- efficacia del timone sulla correzione di rotta per un determinato angolo
- rapporto di deriva tra pala timone e sezione trasversale
- velocità di accostata
- ecc...
e poi anche le caratteristiche del sistema di comando del timone, come
- portata della pompa idraulica (se di tipo oleodinamico, ad es.)
- angolo di stallo idrodinamico del profilo della pala timone in funzione della velocità
- ecc...
Piccoletto, tra gli altri, tre parametri fondamentali di funzionamento dell'autopilota:
- l'ampiezza della banda di oscillazione intorno alla prua prefissata,
- la correzione (angolo di barra) apportata istantaneamente per ogni scostamento dalla prua impostata,
- la proporzionalità tra correzione ed oscillazione della prua, per ottenere una tendenza a zero della correzione continua (legge dell'algoritmo di correzione).
Se regolo uno stesso pilota per funzionare bene su una barca planante a motore con piedi poppieri, e poi lo sposto su una barca a vela con chiglia lunga, ovviamente otterrò pessimi risultati.
Se esigo di mantenere una prua fissata, con un delta di tolleranza ridottissimo, e poi incontro un mare con onda corta e ripida al mascone, ad es., il pilota farà continue correzioni violente sull'angolo di barra, stressando il sistema di comando, rallentando la barca e, in definitiva, lavorando male in quella specifica occasione.
Per cui, fatti salvi i controlli già giustamente citati su:
- alimentazione elettrica costante,
- assenza di disturbi magnetici vicino al flux-gate (bussola cieca) dell'autopilota, ma anche
- stabilità del collegamento tra il sensore di feed-back dell'angolo di barra ed asse del timone,
assenza di giochi eccessivi dell'agghiaccio timone,
- corretto collegamento dell'attuatore dell'autopilota,
bisogna leggersi il manuale dell'autopilota e fare la taratura iniziale appropriata ed imparare anche ad usare le regolazioni ed i settaggi di cui sopra.
Il settaggio iniziale può essersi perso per vari motivi, se prima funzionava bene, tra cui anche per problemi meccanici di qualche sensore, deriva termica di un componente, perdita di caratteristica di un componente elettronico (un condensatore in corto...), ossidazione di qualche contatto, ecc...
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#5
Intanto grazie a tutti per i preziosi consigli. La rete é stabile, anzi, quando avevo il trasduttore vento che non andava, il detto guasto e il display pilota bruciato (e quindi lo comandavo dal plotter) il pilota funzionava perfettamente. Ora che il Wind é nuovo, il depth é nuovo e il display pilota é nuovo (ovviamente tutto originale è uguale al precedente) il pilota non funziona più... Accanto alla bussola del pilota (sotto la cuccetta di poppa dx) non ho né messo né tolto nulla (a meno che la cintura dei piombi in un gavone in pozzetto, distante dalla bussola almeno 2 mt. non interferisca in maniera così "pesante"). Proverò a verificare gli altri vostri suggerimenti e aggiornerò la discussione. Grazie ancora
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#6
(04-04-2016, 12:57)davidevet Ha scritto: Intanto grazie a tutti per i preziosi consigli. La rete é stabile, anzi, quando avevo il trasduttore vento che non andava, il depth guasto e il display pilota bruciato (e quindi lo comandavo dal plotter) il pilota funzionava perfettamente. Ora che il Wind é nuovo, il depth é nuovo e il display pilota é nuovo (ovviamente tutto originale è uguale al precedente) il pilota non funziona più... Accanto alla bussola del pilota (sotto la cuccetta di poppa dx) non ho né messo né tolto nulla (a meno che la cintura dei piombi in un gavone in pozzetto, distante dalla bussola almeno 2 mt. non interferisca in maniera così "pesante"). Proverò a verificare gli altri vostri suggerimenti e aggiornerò la discussione. Grazie ancora
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#7
(04-04-2016, 12:57)davidevet Ha scritto: Intanto grazie a tutti per i preziosi consigli. La rete é stabile, anzi, quando avevo il trasduttore vento che non andava, il detto guasto e il display pilota bruciato (e quindi lo comandavo dal plotter) il pilota funzionava perfettamente. Ora che il Wind é nuovo, il depth é nuovo e il display pilota é nuovo (ovviamente tutto originale è uguale al precedente) il pilota non funziona più... Accanto alla bussola del pilota (sotto la cuccetta di poppa dx) non ho né messo né tolto nulla (a meno che la cintura dei piombi in un gavone in pozzetto, distante dalla bussola almeno 2 mt. non interferisca in maniera così "pesante"). Proverò a verificare gli altri vostri suggerimenti e aggiornerò la discussione. Grazie ancora

Il piombo non è sicuramente un problema per la bussola. Tieni conto poi che il campo magnetico diminuisce col quadrato della distanza, per cui 2 metri sono più che sufficienti anche se la tua cintura fosse di ferro.
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#8
(04-04-2016, 11:49)Lupo Grigio Ha scritto: Gli autopiloti (tutti quelli che conosco) hanno una serie di regolazioni che servono ad adattarne le caratteristiche di funzionamento alla specifica barca su cui sono montati, ed una serie di settaggi più fini che servono a farlo funzionare bene in presenza di elementi di disturbo occasionali, come mare al traverso, lunghezza d'onda variabile, vento al traverso e sua influenza in funzione della velatura, ecc...
Mi spiego meglio: caratteristiche specifiche di ciascuna barca come
- velocità
- stabilità intrinseca di rotta (forme di carena)
- sensibilità al moto ondoso al traverso
- efficacia del timone sulla correzione di rotta per un determinato angolo
- rapporto di deriva tra pala timone e sezione trasversale
- velocità di accostata
- ecc...
e poi anche le caratteristiche del sistema di comando del timone, come
- portata della pompa idraulica (se di tipo oleodinamico, ad es.)
- angolo di stallo idrodinamico del profilo della pala timone in funzione della velocità
- ecc...
Piccoletto, tra gli altri, tre parametri fondamentali di funzionamento dell'autopilota:
- l'ampiezza della banda di oscillazione intorno alla prua prefissata,
- la correzione (angolo di barra) apportata istantaneamente per ogni scostamento dalla prua impostata,
- la proporzionalità tra correzione ed oscillazione della prua, per ottenere una tendenza a zero della correzione continua (legge dell'algoritmo di correzione).
Se regolo uno stesso pilota per funzionare bene su una barca planante a motore con piedi poppieri, e poi lo sposto su una barca a vela con chiglia lunga, ovviamente otterrò pessimi risultati.
Se esigo di mantenere una prua fissata, con un delta di tolleranza ridottissimo, e poi incontro un mare con onda corta e ripida al mascone, ad es., il pilota farà continue correzioni violente sull'angolo di barra, stressando il sistema di comando, rallentando la barca e, in definitiva, lavorando male in quella specifica occasione.
Per cui, fatti salvi i controlli già giustamente citati su:
- alimentazione elettrica costante,
- assenza di disturbi magnetici vicino al flux-gate (bussola cieca) dell'autopilota, ma anche
- stabilità del collegamento tra il sensore di feed-back dell'angolo di barra ed asse del timone,
assenza di giochi eccessivi dell'agghiaccio timone,
- corretto collegamento dell'attuatore dell'autopilota,
bisogna leggersi il manuale dell'autopilota e fare la taratura iniziale appropriata ed imparare anche ad usare le regolazioni ed i settaggi di cui sopra.
Il settaggio iniziale può essersi perso per vari motivi, se prima funzionava bene, tra cui anche per problemi meccanici di qualche sensore, deriva termica di un componente, perdita di caratteristica di un componente elettronico (un condensatore in corto...), ossidazione di qualche contatto, ecc...
in effetti il simrad ha una serie di regolazioni (io ci ho rinunciato e ho tenuto la regolazione base)
leggi il manuale e vedi che trovi.
aggiungo:prova ad usarlo scollegato dal gps
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#9
L'inconveniente suona molto di cattiva regolazione della reazione (solitamente indicato come "Rudder Gain") che e' bene rifare.
Si trovano le istruzioni nel manuale:
.
alle pagine da 81 a 84.
Avendo pazienza sarebbe bene rivedere tutta l'installazione (info a partire da pag.59) per assicurarsi che sia coerente con il mezzo su cui e' installato il sistema.

Il manuale e' ottenibile anche in italiano qui:
.
ma bisogna salvarlo su disco e poi modificarne il nome aggiungendo ".PDF" per renderlo leggibile normalmente, le istruzioni si trovano in questo alle pagine da 86 a 89.
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#10
(05-04-2016, 09:59)IanSolo Ha scritto: L'inconveniente suona molto di cattiva regolazione della reazione (solitamente indicato come "Rudder Gain") che e' bene rifare.
Si trovano le istruzioni nel manuale:
.
alle pagine da 81 a 84.
Avendo pazienza sarebbe bene rivedere tutta l'installazione (info a partire da pag.59) per assicurarsi che sia coerente con il mezzo su cui e' installato il sistema.

Il manuale e' ottenibile anche in italiano qui:
.
ma bisogna salvarlo su disco e poi modificarne il nome aggiungendo ".PDF" per renderlo leggibile normalmente, le istruzioni si trovano in questo alle pagine da 86 a 89.

Risposta esatta! (E non avevo dubbi che il tuo intervento sarebbe stato risolutivo).
Si é trattato di un problema di aggiornamento software tra display e computer, non essendo coetanei avevano due firmware diversi e le regolazioni di settaggio del timone impostate dal display venivano presto disattese dal computer che reimpostava su Hi-A il rudder gain. Rifatta tutta la procedura di installazione, la calibrazione e l'aggiornamento software adesso la barca va sui binari.
Grazie a tutti
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