Bulbo staccato
#1
Salve ho un problema con il bulbo in ghisa di un comet 375. Senza aver subito alcun urto, fatto il varo, e pulita la carena, si presenta in questo modo.
Come risolvo il problema?
Allego foto.[hide]
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#2
Fatto il varo??
Se hai tre ore per abbattere un albero, dedica la prima ora ad affilare l'ascia.
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#3
Io il varo lo faccio quando metto la barca in acqua.
Staccato? Non diciamo sciocchezze, portalo a ferro, meglio con sabbiatrice e rifai il ciclo di pitturazione.
Per sicurezza stringi i dadi dei perni e se nè trovi solo uno mettici anche il contro dado, il 375 dovrebbe avere i madieri in acciaio zincato.
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#4
Buondi' Anni fa, alata la mia barca, anche un 37 piedi, notai questo tipo di fessurazioni tra scafo e pinna, ispezionai attentissimamente l'interno dello scafo in prossimita' dei bulloni, al fine di assicurarmi che non ci siano segni di sofferenza della vetroresina. Contattai anche il cantiere (non era/e' Comet) per avere un conforto se fosse necessario variare qualcosa nella rigidita' dello scafo: il "canoe body" come vien definito. MI dissero non essere necessario, che gli spessori e il tipo di costruzione sono adatti a reggere la pinna con tutto il suo peso e tutti i suoi sforzi: morale mi confermarono che lo scafo ha sempre una certa elasticita' (ovvio) molto diversa dalla rigidita' delle fusioni in ghisa/acciaio/piombo della pinna. Le piccole deformazioni nei movimenti e sforzi dello scafo della barca tendono a aprire la fessura nella zona dell'accoppiamento. Molte persone cercano di "incollare" con materiali epossidici piu' resistenti..... ma sono dell'avviso che conviene riprendere quelle fessure con materiali flessibili e sovraverniciabili: pochi mm^2 di epossidico potentissimo non penso possano rendere solidale scafo in VTR e pinna in ghisa, amenoche' non si rifaccia l'accoppiamento con tutti i crismi e- come dicono- "in dima", ma dopo aver preparato le superfici di contatto in maniera maniacale! Certo e' che l'accoppiamento scafo/pinna nato in questo modo per semplificare la costruzione, e' un collegamento critico: giustamente da tenere sempre sott'occhio!
BV
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#5
(03-06-2016, 22:55)icatra Ha scritto: Salve ho un problema con il bulbo in ghisa di un comet 375. Senza aver subito alcun urto, fatto il varo, e pulita la carena, si presenta in questo modo.
Come risolvo il problema?
Allego foto.[hide][/hide]
Abbi più cura dell'opera viva,vedi che la carena ha bisogno di essere carteggiata
bene o tolte vari strati di antivegetativa.Il bulbo in ghisa va sabbiato ed immediatamente dopo fermato con fondo epossidico.Per il resto hai una
bellissima barca,sicura e solida.
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#6
Concordo su sabbiatura del bulbo, ma prima di qualsiasi applicazione usa un prodotto passivante a base di acido fosforico, creerà una barriera chimica che impedirà alla ruggine di riformarsi.
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#7
Ringrazio tutti per le risposte.
La barca attualmente è in secco.
Dalle risposte scritte ho estrapolato:
1) ispeziona attentissimamente l'interno dello scafo in prossimita' dei bulloni, al fine di assicurarmi che non ci siano segni di sofferenza della vetroresina.
2) Abbi più cura dell'opera viva,vedi che la carena ha bisogno di essere carteggiata bene o tolte vari strati di antivegetativa. Il bulbo in ghisa va sabbiato ed immediatamente dopo fermato con fondo epossidico.
3) Prima di qualsiasi applicazione usa un prodotto passivante a base di acido fosforico, creerà una barriera chimica che impedirà alla ruggine di riformarsi.

Vi chiedo un ulteriore chiarimento;
Visto che in zona in Calabria non mi fido di lavori di questo tipo fatti dai locali cantieri, salvo il caso in cui non debba esser io a descrivere loro dettagliatamente il da farsi e loro praticamente eseguono; considerando che mi piacerebbe, quantomeno per ora, effettuare lavori di ripristino ma anche cercare di varare la barca , magari per fine mese o mese di luglio.
Potreste cortesemente descrivermi dettagliatamente il da farsi, magari indicando anche i tempi tra una applicazione ed un'altra, materiali corretti da utilizzare, tenendo in considerazione che purtroppo non ho alcuna praticità in tal senso, quindi non presupponendo mie conoscenze.
Sono abbastanza certo del fatto che in porto non posso effettuare la sabbiare, dovendo quindi utilizzare orbitale e carta ...
Si potrebbe anche pensare di effettuare una prima parte di detti lavori, quidi effettuare poi un lavoro più dettagliato il prossimo inverno?

Grazie di nuovo Ivan
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#8
Allego foto dettagliate ...
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#9
foto troppo grandi ora vedo se riesco ad inviarle in qualche modo
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#10
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ecco le foto
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#11
(06-06-2016, 10:07)icatra Ha scritto: Ringrazio tutti per le risposte.
La barca attualmente è in secco.
Dalle risposte scritte ho estrapolato:
1) ispeziona attentissimamente l'interno dello scafo in prossimita' dei bulloni, al fine di assicurarmi che non ci siano segni di sofferenza della vetroresina.
2) Abbi più cura dell'opera viva,vedi che la carena ha bisogno di essere carteggiata bene o tolte vari strati di antivegetativa. Il bulbo in ghisa va sabbiato ed immediatamente dopo fermato con fondo epossidico.
3) Prima di qualsiasi applicazione usa un prodotto passivante a base di acido fosforico, creerà una barriera chimica che impedirà alla ruggine di riformarsi.

Vi chiedo un ulteriore chiarimento;
Visto che in zona in Calabria non mi fido di lavori di questo tipo fatti dai locali cantieri, salvo il caso in cui non debba esser io a descrivere loro dettagliatamente il da farsi e loro praticamente eseguono; considerando che mi piacerebbe, quantomeno per ora, effettuare lavori di ripristino ma anche cercare di varare la barca , magari per fine mese o mese di luglio.
Potreste cortesemente descrivermi dettagliatamente il da farsi, magari indicando anche i tempi tra una applicazione ed un'altra, materiali corretti da utilizzare, tenendo in considerazione che purtroppo non ho alcuna praticità in tal senso, quindi non presupponendo mie conoscenze.
Sono abbastanza certo del fatto che in porto non posso effettuare la sabbiare, dovendo quindi utilizzare orbitale e carta ...
Si potrebbe anche pensare di effettuare una prima parte di detti lavori, quidi effettuare poi un lavoro più dettagliato il prossimo inverno?

Grazie di nuovo Ivan

zona calabria dove? A Crotone c'è un cantiere con un ottima reputazione sul forum
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#12
Vicino Crotone. Le Castella Isola Capo Rizzuto.
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#13
beh, a questo punto la decisione è tua: o fai fare al cantiere (Elio) o fai da solo..
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#14
Il distacco di questo bulbo non mi sembra normale. Direi ad occhio almeno 1 cm. E' troppo anche per una fusione approssimativa su uno scafo flessibile.

La ruggine inoltre sembra abbia avuto modo di lavorare per abbastanza tempo da distaccare dei pezzetti "importanti".

Senza un appoggio sufficiente i bulloni del bulbo non lavorano in trazione bensì in flessione con tutto quanto ne deriva (cedimento per fatica).

Io mi farei fare un bel preventivo per staccare il bulbo, sabbiare stuccare e ripristinare la ghisa e poi rifare l'accoppiamento nel modo in cui il cantiere aveva previsto. Andare a fare accoppiamenti con stuccature in epossidica potrebbe anche avere senso su una barca più rigida ma non credo che i vantaggi siano così tangibili.
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#15
Aspetto sempre Vostre dritte in merito.

Se potreste indicarmi con esattezza la procedura ed i prodotti da utilizzare per portare la carena ed il bulbo a zero.
Da quanto detto, sarebbe il caso di effettuare detta operazione durante il periodo invernale, per poter lasciare un lungo periodo la barca ad asciugare.
E' corretto o si potrebbe anche fare oggi pensando di mettere la barca a mare a metà / fine luglio?
In cartiere mi dicono che sarebbe bene applicare oggi antivegetativa e mettere la barca in acqua, applicando mastice Sika alla fessura del bulbo; poi portare la carena a 0 alla fine della stagione estiva, durante l'inverno.
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#16
Per portare la carena a zero che io sappia si fa una sabbiatura, ho sentito dire anche con gusci di noce, o, meglio, a mano con il raschietto. È un lavoraccio ma se sai farlo non fai danni.
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#17
Ciao Icatra. Se vuoi fare un lavoro radicale ti consiglio di farlo a fine stagione.
Opera viva: sabbiatura leggera con gusci di noce e poi trattamento preventivo epossidico (Gelshield International) dopo aver opportunamente verificato che lo scafo sia esente da umidità. Due mani di antivegetativa
Bulbo: sabbiatura per riportarlo a ghisa, appena terminata la sabbiatura, due mani di primer epossidico per metalli, due mani di resina caricata con microsfere e stuccatura.
Per quanto rigurda la fessurazione tra bulbo e scafo, ti consigio di far verificare la cosa da persona esperta, il 375 ha i bulloni resinati all'interno della sentina, pertanto non è così evidente effettuare un controllo al volo.
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#18
Sto parlando con il cantiere elio di Crotone, che mi avete consigliato. prox settimana vediamo la barca insieme; lui diceva di sistemarla per ora mettendola poi in acqua, a fine stagione poi la si tira a secco e si fanno i lavori con calma durante il periodo invernale.

Vi farò sapere ...

Saluti Ivan
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#19
Sei sicuro che la barca, il bulbo, non abbia preso un colpo forte su qualche scoglio, nella parte avanti sotto dove curca mi sembra di vedere una bugna, un colpo molto forte.
Controllerei i perni dentro se c'è resina la leverei per vedere.
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#20
Io non avrei dubbi,
Staccherei il bulbo e farei i lavori a regola d'arte,
Le toppe non mi sono mai piaciute.
Bv
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