Per completezza devo dire che (come forse si intuisce dai miei commenti) non sono (ancora?) un entusiasta del sistema ( o almeno del mio con pregi e difetti) per cui, con quanto ho appreso sinora, se fossi stato nei panni del precedente armatore non spenderei una cifra considerevole per installarlo.
Ma è altrettanto vero che oggi sicuramente non li spenderei per tornare indietro! Mentre ho ancora alcuni dubbi che sono essenzialmente legati ai due ultimi punti del precedente post (cautela per un buon avvolgimento, forse legata allo specifico modello, e la sensazione di poter/dover trovare una soluzione che mi dia più sicurezza in vento forte e prolungato) ci sono altri aspetti più o meno minori che non avrei considerato in passato ma che mi hanno sorpreso piacevolmente
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- quando terzarolata non bisogna preoccuparsi di matafioni, sacche che si rigonfiano, pieghe che stressano il tessuto (il tutto più o meno condito con lo svolazzare di lazy jack e bag) per non parlare della assoluta semplicità con cui si riapre la vela quando il vento cala di nuovo- basta issare con la drizza dopo aver aperto lo stopper dell'avvolgitore- eventualmente fermandosi alla prossima stecca se è ancora presto per issare la penna fino in testa d'albero.
- a fronte della criticità in ammainata o riduzione per i ridotti margini longitudinali dovuti al boma chiuso anche frontalmente, questo offre poi una protezione spettacolare. Per le soste più prolungate (dopo aver avvolto "con cura" per evitare le pieghe!) tolgo anche la penna dall'inferitura e una volta chiusa la copertura (facile ed ordinata, lo faccio in porto in un minuto, ma nulla svolazza prima) il tutto rimane riposto nel boma, senza alcuna infiltrazione di acqua o altro da sopra o da lato e con soddisfacente ventilazione ed eventuale fuoriuscita umidità da sotto. L'anno passato l'ho disarmata solo per pochi giorni e ho avuto l'impressione che non ne abbia sofferto assolutamente.
- a differenza di un genoa rollabile lasciato sullo strallo (e di una randa nell'albero) l'eventuale "memoria" dovuta dalla curvatura è ortogonale al flusso e non lascia alcun effetto sul profilo (almeno il genoa se lasciato avvolto a lungo poi "punta" a chudere la balumina, e a lasciare visibili pieghe soprattutto in penna, dove col tempo non spariscono più). Anche con vento al momento di ammainare si può avvolgere relativamente "morbida" senza stringere fortemente e minimizzando o eliminando le pieghe, anche se devo uscire dal pozzetto e ci vuole attenzione (quando c'è vento a me il genoa si avvolge sempre molto stretto, faccio molta più fatica ad evitare le pieghe e ho l'impressione che lasci il tessuto avvolto con maggiore stress)
- il raggio di piegatura del tessuto non è mai inferiore ai 5cm in nessun punto (tamburo da 10) ed è probabilmente piu del doppio in penna. Ad una randa tradizionale va molto peggio quando nel lazy bag, e certo poco meglio anche quando riposta in veleria (a meno che abbiate la possibiltà di riporla stesa o avvolta su un cilindro di diamentro significativo). Con le mie precedenti esperienze le pieghe finivano per essere tra le parti più esposte al pericolo delaminazione. Mi interesserebbe sapere cosa ne pensano gli esperti (ovviamente un armatore familiare non può poi disarmare e riarmare la randa in laminato prima di ogni uscita come può fare l'equipaggio che partecipa a un campionato);
- anche se bisogna anticipare la manovra e purtroppo di massima contro vento ( e mare...:27
e per un tempo sicuramente più lungo che con una randa su carrelli e lazy bag, ammainare è un'operazione complessivamente molto meno faticosa e si conclude con barca completamente in ordine per l'ormeggio ( il lazy non impedisce svolazzamenti anche consistenti fino a qando non si sale a chiudere fino in penna, non proprio agevole, almeno per barche dai 40' in su, magari con mare formato. Non lo considero un fattore per il "decoro" di bordo entrando in porto...ma piuttosto perchè ho l'impressione che quando ci aspetta una manovra magari complicata dal vento tutto sembra più facile se tutto è in ordine).
Di contro adesso non posso essere certo di ammainare bene se faccio tutto da solo (dal pozzetto non riesco a vedere il tamburo e nemmeno bene l'inferitura alla base...) salvo azionare l'avvolgimento col piede mentre sono sulla tuga...ma ci provo solo con mare calmo! Aggiungo una foto del boma da sopra perchè piuttosto differente da quelli visti in altri post (pregi e difetti come visto) e per confermare che si possono anche avere tessuti strutturati e taffetà