Carteggiare opera viva per diminuire attrito
#1

ho bisogno di discutere su un argomento del quale non trovo molto materiale in giro, nemmeno in inglese.

La questione è questa: spesso ho sentito dire che uno scafo con una certa rugosità offre un attrito minore in acqua rispetto ad uno perfettamente liscio (ovviamente il perfettamente liscio non esiste, diciamo con una rugosità trascurabile).

Il motivo starebbe nel fatto che questa microporosità trattiene le molecole di acqua ben adese alla chiglia, in modo che lo scorrimento sia acqua su acqua, diminuendo (immagino io) lo spessore dello strato limite, dunque dell'acqua trascinata dallo scafo e di conseguenza dell'attrito generale.

Una prova abbastanza evidente la si ha in natura per esempio con la pelle dello squalo, che di dice essere rugosa (anche se io personalmente non ne ho mai toccato uno).

Non si può negare però che in alcuni ambiti, e la vela è uno di questi, nascono delle leggende metropolitane completamente errate, o molto imprecise, che vengono tramandate di padre in figlio Blinksmiley (vedi teoria delle due particelle d'aria sulla vela ecc ecc).

Questa teoria della rugosità personalmente la trovo abbastanza sensata, e di recente ne ho sentito parlare anche in un video da Horacio Carabelli, il co-designer coordinator di Luna Rossa, in cui afferma di preparare lo scafo carteggiandolo in alcuni punti, ovviamente non si è spinto oltre 19 .

Questa teoria apre anche ad altre questioni: carteggiare sì, ma con quale grana? Carteggiare seguendo un certo verso o no?

Io immaginavo comunque con carte ad acqua finissime, come il 1500 o 2000, invece sento dire addirittura 800...
Sappiamo tutti che la fluidodinamica spesso se ne sbatte del buonsenso, e cose per me assurde potrebbero essere tranquillamente reali e giustificate da calcoli.

Io sono armatore di un Contender, deriva monoposto con trapezio, per cui mi interessa molto per un contesto di derive e scafi plananti, dovendo spesso preparare il mio scafo e quello di alcune barche del mio circolo (420, 470 laser ecc...), ma sicuramente la questione vale per tutti gli scafi, derive o cabinati che siano.

Mi piacerebbe avere pareri a riguardo.
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#2
i condotti di aspirazione dei motori , van lasciati rugosi proprio per lo stesso motivo . i condotti di scarico, invece devono essere lisi , dato che passano solo gas . però , forse influisce molto la velocità . magari a basse velocità tipiche delle nostre (. mia è più lenta ancora ! Smiley4 ) barche , non ci sono vantaggi . non saprei dirti .
non dispongo più delle boccole timone dello show 34 . purtroppo non riesco a scriverlo nel messaggio. scusate ...
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#3
Bisognerebbe chiederlo al pesce-cane.Smiley4Smiley4Smiley4Smiley4Smiley4
Lo scafo degli squali è molle, non rigido.
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#4
C'era un vecchio filo sul tema, avevo messo un diagramma dove si vedeva bene la corrispondenza fra resistenza d'attrito e tipo di granularità (spessore delle scabrosità) della superficie, a seconda dell'andamento dei numeri di Reynolds, ora a ritrovarlo...

ah, trovato il msg, ora devo ritrovare le figure, thanks to photobucket
https://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=25410&pid=1205279#pid1205279
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#5
(08-03-2021, 13:35)rob Ha scritto: C'era un vecchio filo sul tema, avevo messo un diagramma dove si vedeva bene la corrispondenza fra resistenza d'attrito e tipo di granularità (spessore delle scabrosità) della superficie, a seconda dell'andamento dei numeri di Reynolds, ora a ritrovarlo...

ah, trovato il msg, ora devo ritrovare le figure, thanks to photobucket
https://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=25410&pid=1205279#pid1205279

Fantastico, grazie, gli do un occhiata...
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#6
Si si diciamolo a team di Luna Rossa di dare una carteggiata allo .], mi spiace ma per me si tratta di una leggenda di bachina o meglio di cantiere per giustificare le applicazioni a rullo anziche a pennello o spruzzo...

Inviato dal mio SM-A530F utilizzando Tapatalk
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#7
(08-03-2021, 15:08)masa66 Ha scritto: Si si diciamolo a team di Luna Rossa di dare una carteggiata allo .], mi spiace ma per me si tratta di una leggenda di bachina o meglio di cantiere per giustificare le applicazioni a rullo anziche a pennello o spruzzo...

Inviato dal mio SM-A530F utilizzando Tapatalk

Prova a dare un occhio qua https://youtu.be/9xIA-GGTois al minuto 38:10
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#8
E' una leggenda metropolitana, anche abbastanza ben smentita.
In verità il lucido vuol dire che le porosità sono talmetne piccole che diventano non visibili ad occhio. Ciò permette all'acqua di ancorarsi meglio allo scafo e creare meno attrito. Prima di gare o regata importanti una bella lucidata allo scafo è d'obbligo.

Se vuoi una controprova, prova a prendere uno scafo (a me capita molto spesso con le piccole riparazioni sulle canoe) e dagli una carteggiatina con carta 1000 fino a renderla un po' opaca. Versaci sopra dell'acqua con una pompa. Vedrai che dove il gelcoat è opaco, l'acqua andrà subito via tutta, mentre dove lo scafo è rimasto lucido, resterà attaccato uno strato d'acqua. A quel punto non ti resterà altro che rilucidare la parte con pasta abrasiva e farla tornare lucida.
Trieste - Beneteau First 30jk
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#9
(08-03-2021, 15:21)Nicoblu Ha scritto: Prova a dare un occhio qua https://youtu.be/9xIA-GGTois al minuto 38:10
Carteggiare alcune parti dello scafo per poi correre fuori dall'acqua!?
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#10
Le derive dopo ogni gare vengono levigate, mi sembra con grana 600, giusto per avere l'effetto che dici.
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#11
(12-03-2021, 12:58)Temasek Ha scritto: Le derive dopo ogni gare vengono levigate, mi sembra con grana 600, giusto per avere l'effetto che dici.

Addirittura dopo ogni gara? Con la 600? Mi sembra una grana enorme!! Non pensavo così...

Ma per derive intendi la chiglia dell'imbarcazione o soltanto la pinna?
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