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ricordo un post al riguardo che non riesco a trovare, ripongo la domanda
voi come interpretate una costiera con vento di perturbazione da terra?
ecco le condizioni generiche :
direzione del vento da terra
estate vs inverno (termica si, termica no)
costa scogliera a picco roccia vs. sabbia
entroterra senza rilievi importanti
costa dritta o con promontorio
a me banalmente piace fare pochi bordi ed evitare il vento rafficato
senza confronti é difficile orientarsi, recente mi é capitato due volte di stare fuori e una volta mi é andata bene, l'altra, in condizioni (secondo me simili) mi é andata male e non capisco perché
per le previsioni meteo ho i riferimenti con windfinder da diversi anni nelle mie zone e mi ci trovo bene, ma a un certo punto bisogna scegliere dove andare e li sono cavoli amari...
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Marco si capisce poco, l'abbreviazione vs cosa significa, Vostro, Verso.
Con costa a picco meglio stare larghi, si creano vuoti d'aria con raffiche da tutte le direzioni.
Con la termica da terra di notte meglio stare sotto c'è più vento.
Con rilievi il vento catabatico può fare delle ondulazioni con corridoio di vento e di bonaccia, anche al largo.
Con promontori si creano cambi di direzioni ed di intensità.
Comunque è questione di c-----o o di motore.
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@bullo vs sta per versus ... contro o forse sarebbe meglio usare contrapposto. Sabbia "contro/contrapposta/in contrapposizione/vs" scogliera di roccia.
Detto questo, fermo restando il fattore C, esiste qualcosa di leggermente oggettivo su cui basarsi?
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(11-06-2017, 22:33)marcofailla Ha scritto: a me banalmente piace fare pochi bordi ed evitare il vento rafficato termica o vento rafficato?
Se parli di una termica debole, penso che valgano i consigli di bullo, ma se parli di vento rafficato, con un farr39 o altra barca leggera è meglio virare su ogni scarso e cercare di interpretare il percorso, ci sono anche molti altri fattori, corrente promontorio, ma anche palazzi cimignere ecc..
poi se parli di una regata lunga, dipende dalla direzione del vento e polari della tua barca in base alle vele che hai a bordo...
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12-06-2017, 07:34
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-06-2017, 07:36 da marcofailla.)
mi sono spiegato male
se il vento viene da terra e per andare da un punto A della costa a un punto B della costa occorre bordeggiare controvento o anche alle andature portanti (cioè il vento é da terra ma non é perpendicolare alla costa), quali sono i fattori orografici e meteorologici che fanno scegliere un bordeggio stretto sottocosta da un bordeggio largo lontano dalla costa? in altre parole come faccio a capire prima dove da buono e dove da scarso?
forse è troppo generica come domanda
ma non mi capacito come in quelle condizioni fare due bordi lunghi di bolina con una sola virata in mezzo contro venti virate sottocosta (costa a picco) con mare calmo e tredici gestibilissimi nodi di vento abbia penalizzato di molto il bordo a uscire
la spiegazione che mi é stata data da quelli bravi é poca corrente e buono sottocosta...
la corrente... boh? può . riesco a valutarla e quindi ci credo, ma il buono sottocosta di bolina?? non lo capisco
nelle stesse condizioni due settimane prima ho notato che di nuovo la tutti quelli bravi hanno bordeggiato ancora sottocosta ma gli é andata malissimo (e a me no  )
tra l'altro visto che la mia barca sulla carta magari può aiutare sulla velocità ma noi non siamo bravi a virare bene, non mi ci metto a fare la gara di virate in tre contro dieci e per giunta con le divise firmate...
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Da noi (costa est Sicilia), il vento di terra si ha col Maestrale e non è una brezza termica.
Considerazioni:
Il vento spira forte dalla costa bassa e rafficato dalla foce dei fiumi.
In presenza di rilievi, come dice Bullo, vento turbolento di direzione variabile con possibili zone di calma.
Il vento scrive sull'acqua e ti avvisa,--Tieniti pronto che sto per legnarti!--.
La raffica si apre a ventaglio sull'acqua, quindi a seconda di dove vi colpisce, avrete scarso, giusto, buono.
Se arriva da prua è sicuramente scarso, se arriva oltre i 45° è giusto o buono.
Se molto turbolento, nel dubbio, un po' prima della raffica, esponevo il traverso, in modo di evitare di inchiodarci con la prua al vento ed avere la possibilità di orzare per risalire nel vento.
Tieni presente che sotto costa, il mare è più piatto, quindi si può andare più veloci, ma in caso di vento rafficato, si dovrà saltare da una raffica all'altra, (le foci dei fiumi), passando attraverso delle zone di calma. (Colline montagne scogliere).
E' ovvio che non è solo il timoniere a gestire la barca, ma anche i due tailers a regolare le vele.
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(12-06-2017, 07:34)marcofailla Ha scritto: mi sono spiegato male
se il vento viene da terra e per andare da un punto A della costa a un punto B della costa occorre bordeggiare controvento o anche alle andature portanti (cioè il vento é da terra ma non é perpendicolare alla costa), quali sono i fattori orografici e meteorologici che fanno scegliere un bordeggio stretto sottocosta da un bordeggio largo lontano dalla costa? in altre parole come faccio a capire prima dove da buono e dove da scarso?
forse è troppo generica come domanda
ma non mi capacito come in quelle condizioni fare due bordi lunghi di bolina con una sola virata in mezzo contro venti virate sottocosta (costa a picco) con mare calmo e tredici gestibilissimi nodi di vento abbia penalizzato di molto il bordo a uscire
la spiegazione che mi é stata data da quelli bravi é poca corrente e buono sottocosta...
la corrente... boh? può . riesco a valutarla e quindi ci credo, ma il buono sottocosta di bolina?? non lo capisco
nelle stesse condizioni due settimane prima ho notato che di nuovo la tutti quelli bravi hanno bordeggiato ancora sottocosta ma gli é andata malissimo (e a me no )
tra l'altro visto che la mia barca sulla carta magari può aiutare sulla velocità ma noi non siamo bravi a virare bene, non mi ci metto a fare la gara di virate in tre contro dieci e per giunta con le divise firmate...
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A domanda generica risposta generica 
Il Vento viene deviato a sinistra dall'attrito e a destra dalla forza di Coriolis.
Dunque se stai navigando da Siracusa a Catania: con vento proveniente dai quadranti meridionali avrai una divergenza mentre con vento dai quadranti settentrionali una convergenza. Questo perchè, ad esempio con vento da Nord, la parte a terra dell'aria sarà "forzata" dall'attrito (alla propria) sinistra andandosi a sommare con quella presente in mare, mentre quella da sud tenterà di deviare verso l'entroterra.
Questa è la semplice teoria. Considera che anche un grattacielo o una nave alla fonda possono deviare per miglia il flusso.
Noi a Capo Gallo abbiamo spesso 3 tipi di vento diverso, più la mollana sotto la falesia a causa dell'effetto cuscinetto provocato dal vento di ritorno dal mare.
bv
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-06-2017, 11:22 da marcofailla.)
(12-06-2017, 10:09)Temasek Ha scritto: Se arriva da prua è sicuramente scarso, se arriva oltre i 45° è giusto o buono. questo è quello che penso anch'io
ma non mi riferivo al maestrale, piuttosto al libeccio che spadroneggia nel canale di Sicilia in primavera inizio estate e che in Sicilia sud orientale giustamente gira sempre da sud o addirittura scirocco invitato dall'angolo che fa la costa a capopassero e bloccato dagli iblei nel ragusano/siracusano
questo in grande, più in piccolo forse, l'accelerazione del vento passando dalla terra al mare riesce a ruotare il vento al contrario anche se lo rende incostante e rafficato, cioè minore intensità ma angolo migliore?
[Immagine: .]
attenzione questa é una ipotesi non capisco una mazza di metereologia
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Marco sarà che son mezzo sciroppato per effetto comunicazione IVA ma dal tuo schema mi so saltate tutte le considerazioni tra buono e scarso .....
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devo studiare luigi
per ora faccio come mi dice l'istinto, come windsurfista pesante é tutta la vita che cerco "più vento" e mi raccapezzo a occhio, però c'è gente che studia queste cose ed é bene ascoltare
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La discussione è interessante, anche x chi il vento lo evita "" come me "".
Per favore utilizzate vocaboli più semplici, così che i meno esperti possano capire!!
Il destino mescola le carte, ma siamo noi a giocarle.
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(12-06-2017, 15:44)marcofailla Ha scritto: devo studiare luigi
per ora faccio come mi dice l'istinto, come windsurfista pesante é tutta la vita che cerco "più vento" e mi raccapezzo a occhio, però c'è gente che studia queste cose ed é bene ascoltare
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk Mi è capitato di assistere ad una regata di Platu, con 35 kn di vento, chi ha vinto aveva scelto le zone del lago, dove di bolina c'era minor pressione e riusciva a gestire meglio le vele.
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" " Minore pressione e risciava meglio a gestire le vele " " questo è gia un indizio.
Il destino mescola le carte, ma siamo noi a giocarle.
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(12-06-2017, 10:09)Temasek Ha scritto: Da noi (costa est Sicilia), il vento di terra si ha col Maestrale e non è una brezza termica.
Considerazioni:
Il vento spira forte dalla costa bassa e rafficato dalla foce dei fiumi.
In presenza di rilievi, come dice Bullo, vento turbolento di direzione variabile con possibili zone di calma.
Il vento scrive sull'acqua e ti avvisa,--Tieniti pronto che sto per legnarti!--.
La raffica si apre a ventaglio sull'acqua, quindi a seconda di dove vi colpisce, avrete scarso, giusto, buono.
Se arriva da prua è sicuramente scarso, se arriva oltre i 45° è giusto o buono.
Se molto turbolento, nel dubbio, un po' prima della raffica, esponevo il traverso, in modo di evitare di inchiodarci con la prua al vento ed avere la possibilità di orzare per risalire nel vento.
Tieni presente che sotto costa, il mare è più piatto, quindi si può andare più veloci, ma in caso di vento rafficato, si dovrà saltare da una raffica all'altra, (le foci dei fiumi), passando attraverso delle zone di calma. (Colline montagne scogliere).
E' ovvio che non è solo il timoniere a gestire la barca, ma anche i due tailers a regolare le vele.  Hai dato tutti gli elementi chiari e sintetici, validi per ogni costa simile.
Ora il problema è capire guardando la costa prima e l'acqua poi se
ti sta arrivando il rafficone o lo scarsone. Fino alla fine dei giochi non
potrai sapere se una scelta pagherà più dell'altra, sono troppe le variabili imprevedibili. Solo una lunga frequenza del tratto di mare fa conoscere i punti critici o favorevoli secondo le condimeteo.
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-06-2017, 00:31 da marcofailla.)
ci capisco poco però so per certo che il fattore qulo conta moltissimo in questa materia e nessuno di voi lha nominato...
qualcosa cosa vorra dí 
così come conta il terreno, l'aria e la brezza che ci si instaurano in rapporto ovviamente al vento prevalente in quel momento nella regione e infine il tipo di onda e di corrente vicino la costa le quali dipendono ovviamente anche dal fondale
nel frattempo mi interrogo su convergenza, divergenza e certe filastrocche che sembrano funzionare ma in tutto questo, di primo acchito, a me pare più semplice scommettere sul certo che non sull'incerto e cioè stare fuori dove il vento almeno é costante, cercare la velocità perché se sbagli almeno sei in movimento e puoi sfruttare più occasioni, sbagliare il meno possibile gli angoli di bordeggio al fine di ridurre il numero di virate o abbattute necessarie perché li perdi davvero centinaia di metri che a confronto un buono o uno scarso sono bazzecole
notte
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Il primo che ti ha risposto l'ha subito menzionato, qulo, e inoltre c'è anche il motore di notte nessuno ti vede, spegni i fanali di via e vai.
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(14-06-2017, 09:19)bullo Ha scritto: Il primo che ti ha risposto l'ha subito menzionato, qulo, e inoltre c'è anche il motore di notte nessuno ti vede, spegni i fanali di via e vai.-
vero bullo, scusami
il fattore C era già stato menzionato 
ho trovato la discussione che ricordavo, ma non é che ci capisca più di tanto... eccola qua
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=79713
ne ricordate altre?
ma bullo . giorno che arrivassi a pensare di dare motore penso che mi darei all'ippica o allo sci nautico...
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(14-06-2017, 09:32)marcofailla Ha scritto: (14-06-2017, 09:19)bullo Ha scritto: Il primo che ti ha risposto l'ha subito menzionato, qulo, e inoltre c'è anche il motore di notte nessuno ti vede, spegni i fanali di via e vai.-
vero bullo, scusami
il fattore C era già stato menzionato  
ho trovato la discussione che ricordavo, ma non é che ci capisca più di tanto... eccola qua
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=79713
ne ricordate altre?
ma bullo . giorno che arrivassi a pensare di dare motore penso che mi darei all'ippica o allo sci nautico...
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Basta che non ti dai al motoschifo se no Bullo ti Bolla
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intanto oggi mi passo un po' di tempo a uscire le VT dal certificato ORC... tanto le vele ce le ho troppo buone
ricalibreró il log di bolina stretta e prenderó (se e quando potrò) i correttivi del log per la poppa (strumentazione sostanzialmente da crociera).
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