Stiamo parlando di dadi di una turbina, molto simile come sollecitazioni e temperatura a un collettore di scarico secco.
Non c'è preoccupazione per le correnti varie che lì non ci sono ... per le correnti di pensiero, che sono più pericolose non ho soluzioni.
I dadi in rame hanno il difetto di deformarsi spesso e le facce, poniamo di un 14, diventano spesso da 14 e qualcosa, e non ci stanno dentro la chiave; inoltre sono più teneri di tutti gli altri materiali e spanarli è un attimo.
Quindi rame solo se sei attentissimo, bravissimo e hai il dinamometro nel gomito.
Sui collettori delle vecchie 500, c'erano dadi di ottone ramato, più solidi e stabili di quelli di rame e più stabili in temperatura dei soliti di acciaio ferroso, poi siccome costano li hanno sostituiti con acciaio (ferro).
I dadi in acciaio inox grippano già nella scatola, quindi inox/inox (sostituendo anche i prigionieri) per smontare devi spezzarli al 80 % delle volte; inox/ferro grippano uguale, ma si rompe il prigioniero.
Ci sono anche di bronzo al carbonio, sia dadi che prigionieri, ma sono difficili da trovare (per pochi pezzi non te li da nessuno).
La pasta di rame costa una fucilata e per usarne pochissima e solo lì non so se valga la pena; oltretutto la pasta si ferma solo sulle facce della filettatura e non è detto che col tempo non grippi uguale; impensabile spalmarci il filetto residuo, perché viene via in trenta secondi.
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Tutto il resto è un palliativo che nel tempo non fa il suo lavoro; l'unica soluzione elegante, è usare un grasso per alte temperature e ogni tanto, a freddo) dare un mezzo giro e poi riserrare alla coppia corretta.
Potendo e se c'è spazio dall'altra parte, io l'ho fatto con dei collettori e non so se col un turbo riesce, si può estrarre il prigioniero, forare leggermente maggiorata la sua sede dentro per fuori e metterci un bullone passante: quando devi smontare ed è grippato, lo fai saltare e lo rimetti nuovo. E' da verificare se si può.
Poi, col pezzo in mano è più facile dire e fare, così al buio ...