Citazione:Montecelio ha scritto:
Anche nel New Ranger 29, che è tutto meno che una barca leggera, gli interni, se togli il rivestimento in legno fa quell'effetto, anzi, credo che tutte le barche siano così.
Confermo!
Spesso quando una barca prende delle botte, si controlla la zona interessata rimuovendo lo smalto o il gelcoat all'interno e la si guarda in controluce.
Ci vogliono fari alogeni da 1 KW almeno, ma una prima verifica é possibile.
In uno stratificazione danneggiata si vedono le fratture del materiale come fosse un vetro scheggiato.
E con un pò di esperienza si riesce a controllare anche il sandwich, prestando attenzione ad opacita di diverso tipo.
Giusto per darti due numeri approssimativi, se rimaniamo nell'ordine dei 25-30 piedi, io reputo robusto uno scafo laminato in resina vinilestere con spessori che vanno dai 5 ai 22 millimetri.
Non ti spiego il perché di questi numeri, in quanto dovrei cominciare a spiegare il 'momento d'inerzia', e ti faccio la testa come un Zeppelin.
E ovviamente mi riferisco ad un laminato in vinilestere. Con l'epoxy i numeri cambiano di molto.
Dipende tutto dallo spessore del laminato. Specialmente in chiglia dove gli spessori sono maggiori. E se si notano stranezze, si va di ultrasuoni.
Quindi in caso di botte sulle fiancate o all'altezza della linea di galleggiamento si puo verificare abbastanza facilmente.
Se la barca é andata in secca o scogli, si controlla la zona attacco chiglia con gli ultrasuoni.
Giusto per darti due numeri approssimativi, se rimaniamo nell'ordine dei 25-30 piedi, io reputo robusto uno scafo in resina vinilestere con spessori che vanno dai 5 ai 22 millimetri.
Per scendere sotto questi spessori, bisogna incorporare nella struttura rinforzi tipo centine od omega, nei punti giusti.
Non ti spiego il perché di questi numeri, in quanto dovrei cominciare a spiegare il 'momento d'inerzia', e ti faccio la testa come un Zeppelin.
E ovviamente mi riferisco alla vinilestere. Con l'epoxy i numeri cambiano di molto.
Per questo ho spesso affermato che una barca col controstampo é più difficile da controllare.
Bisogna rimuovere parte del controstampo, e resinarlo a fine controllo ed eventuale riparazione.
Anch'io sono perplesso sulla fresatura. Non afferro i motivi pratici per farlo.
A parte il poveraccio che é stato due giorni all'interno con la rotorbitale in mano a grattare, non capico il motivo.
Puoi avere tutti gli aspirapolvere del mondo, ma é una cosa da girone Dantesco.
Spero almeno che sia stata una sua richiesta al cantiere costruttore, che direttamente non gli avrà trattato la parte interna dello scafo, prima di assemblarlo.
Il peso rimosso sarò stato di pochi chili, e portando il laminato a vista, lo ha rsso di fatto igroscopico.
Per il tempo di una regata transoceanica, va bene. E dopo?
Nessuno acquisterà una barca il cui laminato avrà assorbito acqua. Bisognerebbe asciugarlo, lasciando stufette e deumidificatori dentro la cabina per settimane.
L'altra ipotesi é che abbia tolto il gelcoat all'unterno e gli abbia dato una passata a rullo di epoxy strutturale, che in effetti é trasparente, e non ingiallisce, non essendo esposta ai raggi UV.
Spesso suggerisco tale opzione, ma avere la barca 'traslucida' sconcerta un po gli armatori...
Ma allora ha tolto per alleggerire, e ha riapplicato materiale? Il 'bilancio' tra tolto e rimesso non é un granché...