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LA MIA DERIVA
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gianore Offline
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Messaggio: #1
LA MIA DERIVA
Dovrei incollare il fondo.
L'ho avvitato per piegare il legno e stabilire la posizione.
Adesso vorrei allentare le viti, infilarci con una spatola la resina
epossidica e poi alla fine riavvitare.
Va bene o avete consigli da darmi?
Prima di mettere la resina, mi conviene mordenzare con un impregnante color legno e di che tipo(altrimenti poi non attacca sulla resina)?

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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 26-02-2011 07:16 da Petrel II.)
26-02-2011 01:12
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lorenzo72 Offline
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Messaggio: #2
LA MIA DERIVA
niente mordente
26-02-2011 18:48
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renato pacini Offline
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Messaggio: #3
LA MIA DERIVA
Come ha detto Lorenzo72 niente mordente che va ad occupare i pori, mi si lasci passare il termine, dove invece dovrà prendere posto la resina. Allentare le viti, porre un cordone di resina addensata opportunamente, chiudere nuovamente le viti, poi una fazzolettatura lungo gli spigoli.
Questo è il mio parere.
26-02-2011 22:14
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ugo Offline
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Messaggio: #4
LA MIA DERIVA
Citazione:renato pacini ha scritto:
Come ha detto Lorenzo72 niente mordente che va ad occupare i pori, mi si lasci passare il termine, dove invece dovrà prendere posto la resina. Allentare le viti, porre un cordone di resina addensata opportunamente, chiudere nuovamente le viti, poi una fazzolettatura lungo gli spigoli.
Questo è il mio parere.

Nel sottoscrivere in pieno quanto scritto da Renato, mi permetto di dare un ulteriore suggerimento:
dopo aver applicato il cordone di resina addensata tra fondo e fianchi, converrebbe applicare un cordolo sufficientemente ampio da creare un raccordo o 'filetto', tra fondo e fiancate.
per il cordolo puoi utilizzare resina epossidica miscelata con 1 parte di microfibra e 1/2 parte di silice colloidale (prepara così: miscela resina e catalizzatore, mescola bene, aggiungi microfibra, mescola bene, aggiungi silice colloidale e mescola bene).
La resina così caricata, grazie ai particolari addensanti utilizzati non cola una volta applicata e mantiene 'la forma' per il tempo necessario alla completa catalizzazione.
Per applicarla, si stende comodamente con una cartucce di silicone svuotata e con il beccuccio tagliato opportunamente. Si stende il cordone, si spalma con una spatolina per ottenere una bella forma stondata.
Ecco la struttura che dovresti ottenere (ho esagerato le dimensioni del cordolo):


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Lo scopo è quello di poter applicare il fazzoletto di fibra di vetro non su uno spigolo a 90°, ma su una superficie raccordata.
Oltre a ciò, evitando spigoli 'vivi', si riducono le concentrazioni di tensioni e si ottengono incollaggi più stabili.
ciao e buon lavoro!!!
28-02-2011 16:26
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gianore Offline
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Messaggio: #5
LA MIA DERIVA
Citazione:ugo ha scritto:
Citazione:renato pacini ha scritto:
Come ha detto Lorenzo72 niente mordente che va ad occupare i pori, mi si lasci passare il termine, dove invece dovrà prendere posto la resina. Allentare le viti, porre un cordone di resina addensata opportunamente, chiudere nuovamente le viti, poi una fazzolettatura lungo gli spigoli.
Questo è il mio parere.

Nel sottoscrivere in pieno quanto scritto da Renato, mi permetto di dare un ulteriore suggerimento:
dopo aver applicato il cordone di resina addensata tra fondo e fianchi, converrebbe applicare un cordolo sufficientemente ampio da creare un raccordo o 'filetto', tra fondo e fiancate.
per il cordolo puoi utilizzare resina epossidica miscelata con 1 parte di microfibra e 1/2 parte di silice colloidale (prepara così: miscela resina e catalizzatore, mescola bene, aggiungi microfibra, mescola bene, aggiungi silice colloidale e mescola bene).
La resina così caricata, grazie ai particolari addensanti utilizzati non cola una volta applicata e mantiene 'la forma' per il tempo necessario alla completa catalizzazione.
Per applicarla, si stende comodamente con una cartucce di silicone svuotata e con il beccuccio tagliato opportunamente. Si stende il cordone, si spalma con una spatolina per ottenere una bella forma stondata.
Ecco la struttura che dovresti ottenere (ho esagerato le dimensioni del cordolo):


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Lo scopo è quello di poter applicare il fazzoletto di fibra di vetro non su uno spigolo a 90°, ma su una superficie raccordata.
Oltre a ciò, evitando spigoli 'vivi', si riducono le concentrazioni di tensioni e si ottengono incollaggi più stabili.
ciao e buon lavoro!!!

Grazie, perfetto è propro quello che mi seviva sapere.
B.V.
Gianfranco

Ma cosi facendo poi dovro verniciare ,se invece volessi finirla color legno naturale poi sulla resina come faccio?
02-03-2011 21:13
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ugo Offline
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Messaggio: #6
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Citazione:gianore ha scritto:

...Ma cosi facendo poi dovro verniciare ,se invece volessi finirla color legno naturale poi sulla resina come faccio?

ti confermo che questo tipo di raccordo non è ideale da lasciare a vista.
Ti mostro quale è il risultato, nel mio caso (i pannelli di fianchi e paiolo sono in compensato di okumè):


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foto del cordone 'grezzo', ovvero fascettato e carteggiato

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Foto del cordone dopo la verniciatura

purtroppo non conosco le tecniche tradizionali per la lavorazione del legno, e non so suggerirti un metodo alternativo che ti permetta di lasciare il legno a vista...a parte naturalmente il NON fascettare.

ciao
03-03-2011 22:05
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stefano702 Offline
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Quando prepari la miscela, dovresti agiungere polvere di legno (non la segatura) del colore che più si avvicina alle parti da raccordare.

io su una barca che tempo fà ho restaurato ho fatto così, con questi risultati:
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Però è sempre un bel casino, perchè il cordone si vede sempre!!!4242
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-03-2011 05:01 da stefano702.)
04-03-2011 04:59
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renato pacini Offline
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Messaggio: #8
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Fosse una barca classica posso comprenderlo, come comprendo anche la voglia di vedere il legno vivo, ma anche una bella verniciatura nulla toglie alla bellezza di un manufatto.
Potremmo anche studiare come evitare la fazzolettatura, ma va considerato che seppur le viti garantiscono una tenuta meccanica di tutto rispetto, questa serve anche a rendere impermeabili le giunture. AD ogni caso la soluzione proposta da Stefano mi sembra ottima.
B.L.
04-03-2011 05:19
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Rurik Offline
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Messaggio: #9
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Forse si sta un pò esagerando. Se si va a vedere il manualetto di Cecchi o i suoi filmati esplicativi, dice di fare esattamente così per la giunzione proposta da Gianfranco. Peccato che si riferisca a barche di discrete dimensioni. Per una deriva è chiaramente sufficiente l'incollaggio delle parti senza aggiungere cordoli. Com'è già stato scritto, per l'addizione polvere di legno; io la producevo con la levigatrice a nastro. Recuperando dal sacchettino la polvere di legno si ottiene un resina addensata dello stesso colore che prenderà il legno un volta trattato con Epoxy.

Ciao,
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
www.rurik.it/La_Verità_la_sa_il_Mastro_d'Ascia.pdf
04-03-2011 18:45
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ugo Offline
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Citazione:Rurik ha scritto:
...Per una deriva è chiaramente sufficiente l'incollaggio delle parti senza aggiungere cordoli...
Quoto, ma aggiungo:

Non avendo esperienza di costruzioni di derive, non saprei dire - in caso di mancanza di specifiche costruttive - se le fascettature vadano fatte o meno.

se però esiste un progetto ed è prescritta la fascettatura, occorre procedere come indicato sopra.

non per contraddire l'amico Rurik (che mi pare abbia moltissima esperienza, quindi tanto di cappello...) ma vorrei far notare che la maggior parte dei progetti per autocostruzione (anche piccoli progetti cuci&incolla) prevedono la fascettatura interna delle giunzioni tra pannelli.
Posto il link ad una pagina con una descrizione del metodo applicato ad una deriva di 15 piedi:

http://www.nautikit.com/5somprinc.htm

p.s. : si tratta di una pagina presa da un sito commerciale, che conosco avendo acquistato dei piani, ma essendo una pagina 'divulgativa' spero che non sia un problema per gli amministratori...

ciao a tutti Smile
04-03-2011 20:08
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Rurik Offline
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Messaggio: #11
LA MIA DERIVA
Ugo,
ho competenza di progettazione e mi sono accorto che quando vengono date le specifiche per la lavorazione il fornitore dei materiali perpetra un piccolo trucco. Per smascherarlo serve un contronto.
Nei filmati che reclamizzano la tenuta di un incollaggio strutturale fatto con resina epoxy addizionata viene sperimentato che tende a rompersi il legno ma non la giunzione. Perché in quel frangente si vuole dimostrare che è tenace.
Se invece si rappresenta un giunzione ad angolo si raccomanda il cordolo e la fazzolettatura. Risultato, si vende + prodotto e mai nessuno verrà a lamentarsi. E' come quando ti consigliano una cima d'ormeggio da 20mm dove ne basterebbero 14mm. Il fornitore guadagna di +, il tuo ormeggio ha resistito ad ogni condizione. Io questo lo chiamo il sonno della ragione. Se si leggono testi di marineria del inizio del secolo si trovano spesso delle formule empiriche per i dimensionamenti che sono tanto valide quanto singolari. Torniamo alla domanda iniziale. Probabilmente Gianfranco ha già finito mentre noi ci stiamo ancora confrontando, ma basta che sia.
Il legno usato è compensato retto da paratie. Come da costruzione classica, se non vedo male, c'è un listello in corrispondenza dello spigolo che costituisce un ottimo riscontro per ferramenta e resina. Tutto ciò è sufficiente per una buona giunzione. Ma si può aumentare la tenuta con un cordolo ed una fazzolettatura: io consiglio di fermarsi al listello.

Il mondo è bello perché vario!

Ciao,
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
www.rurik.it/La_Verità_la_sa_il_Mastro_d'Ascia.pdf
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-03-2011 20:48 da Rurik.)
04-03-2011 20:44
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ugo Offline
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Messaggio: #12
LA MIA DERIVA
Citazione:Rurik ha scritto:
Ugo,
ho competenza di progettazione e mi sono accorto che quando vengono date le specifiche per la lavorazione il fornitore dei materiali perpetra un piccolo trucco. Per smascherarlo serve un contronto.
Nei filmati che reclamizzano la tenuta di un incollaggio strutturale fatto con resina epoxy addizionata viene sperimentato che tende a rompersi il legno ma non la giunzione. Perché in quel frangente si vuole dimostrare che è tenace.
Se invece si rappresenta un giunzione ad angolo si raccomanda il cordolo e la fazzolettatura. Risultato, si vende + prodotto e mai nessuno verrà a lamentarsi. E' come quando ti consigliano una cima d'ormeggio da 20mm dove ne basterebbero 14mm. Il fornitore guadagna di +, il tuo ormeggio ha resistito ad ogni condizione. Io questo lo chiamo il sonno della ragione. Se si leggono testi di marineria del inizio del secolo si trovano spesso delle formule empiriche per i dimensionamenti che sono tanto valide quanto singolari. Torniamo alla domanda iniziale. Probabilmente Gianfranco ha già finito mentre noi ci stiamo ancora confrontando, ma basta che sia.
Il legno usato è compensato retto da paratie. Come da costruzione classica, se non vedo male, c'è un listello in corrispondenza dello spigolo che costituisce un ottimo riscontro per ferramenta e resina. Tutto ciò è sufficiente per una buona giunzione. Ma si può aumentare la tenuta con un cordolo ed una fazzolettatura: io consiglio di fermarsi al listello.

Il mondo è bello perché vario!

ciao
la discussione è stata stimolante, appena ne avrò l'occasione proverò a giuntare solo con listello angolare, anzichè con cordone di resina.
Intanto credo che l'autore del post abbia adesso elementi sufficienti per decidere cosa fare
saluti
Smile
04-03-2011 21:42
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gianore Offline
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Messaggio: #13
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Prendo un po' da tutti.
Un piccolo cordolo alla base del listello (col dito).
Grazie a tutti.
Per adesso sono ancora fermo li non ho avuto tempo e neanche troppa voglia non avendo le idee chiare.
Appena fatto vi faccio sapere.
05-03-2011 06:24
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renato pacini Offline
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Personalmente ritengo che la resina incolli al meglio gli elementi che formano la deriva, ma la superficie di contatto del compensato è limitata e proprio trattandosi di compensato, potrebbe sfogliare sotto sforzo. La fazzolettatura ti ruba resina, panno e tempo, ma ripartisce le forze in gioco su una superficie più ampia. Che si tenda a rifilare all'autocostruttore più materiale è risaputo, ma dargli un pò più di sicurezza non guasta, anche perché a volte si commettono degli errori nel miscelare i componenti delle resine pregiudicandone la tenuta..
Mia personale interpretazione ovviamente, poi ognuno è padrone di fare quello che ritiene giusto.
05-03-2011 08:02
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Giorgio Offline
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Ma.....BlushBlush:blush:invece che fascettare all'interno....BlushBlush:blush:qualche fascettina all'esterno alla vecchia maniera????BlushBlushBlush
05-03-2011 11:21
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gianore Offline
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Messaggio: #16
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Citazione:Giorgio ha scritto:
Ma.....BlushBlush:blush:invece che fascettare all'interno....BlushBlush:blush:qualche fascettina all'esterno alla vecchia maniera????BlushBlushBlush

a questo gia ci avevo pensato,( ho gia comprato il mat),sugli spigoli ben arrotondati!
Esagerato?
21-03-2011 21:37
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Montecelio Offline
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Citazione:renato pacini ha scritto:
Fosse una barca classica posso comprenderlo, come comprendo anche la voglia di vedere il legno vivo, ma anche una bella verniciatura nulla toglie alla bellezza di un manufatto.
Potremmo anche studiare come evitare la fazzolettatura, ma va considerato che seppur le viti garantiscono una tenuta meccanica di tutto rispetto, questa serve anche a rendere impermeabili le giunture. AD ogni caso la soluzione proposta da Stefano mi sembra ottima.
B.L.

Io non capisco perchè è stata incollata ed avvitata, quel tipo di barche prevedono la tecnica del cuci e incolla, quando si va ad arrotondare lo spigolo esterno, fiancata carena, la colla non ci sarà più, e le viti daranno fastidio perchè verranno allo scoperto, allora, a che pro?
Pino
21-03-2011 22:01
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Mario Falci Offline
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Io non capisco perchè è stata incollata ed avvitata, quel tipo di barche prevedono la tecnica del cuci e incolla, quando si va ad arrotondare lo spigolo esterno, fiancata carena, la colla non ci sarà più, e le viti daranno fastidio perchè verranno allo scoperto, allora, a che pro?
Pino


[/quote]

Dipende dal raggio di curvatura dello spigolo, se si da una carteggiata allo spigolo di compensato da 8-10mm allora vale la pena incollare il compensato altrimenti è meglio passare direttamente al cordolo. Le viti servono esclusivamente a tenere in posizione i fogli durante la catalizzazione della resina, dopo è meglio toglierle. Il tessuto è più adatto del matt ed entro i 120grammi non si vede perchè con la resina diventa trasparente. Il tessuto, secondo me va messo perchè effettivamente la resina è più tenace della colla utilizzata tra i piallacci dalla fabbrica che ha fatto il compensato, per cui sotto sforzo si aprono gli strati e non la resina. Infine, secondo me ha più senso, se si vuole uno spigolo molto arrotondato, inserire al posto del cordolo un listello dello stesso legno del compensato: levigando apparirà il listello. Per esperienza posso dire, dopo aver fatto molti scafi e averli provati in regata, che non è l'arrotondamento dello spigolo che fa lo scafo veloce.

O dio, il tuo mare è cosí grande e la mia barca cosí piccola.
22-03-2011 01:29
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gianore Offline
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Messaggio: #19
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Citazione:Montecelio ha scritto:
Citazione:renato pacini ha scritto:
Fosse una barca classica posso comprenderlo, come comprendo anche la voglia di vedere il legno vivo, ma anche una bella verniciatura nulla toglie alla bellezza di un manufatto.
Potremmo anche studiare come evitare la fazzolettatura, ma va considerato che seppur le viti garantiscono una tenuta meccanica di tutto rispetto, questa serve anche a rendere impermeabili le giunture. AD ogni caso la soluzione proposta da Stefano mi sembra ottima.
B.L.

Io non capisco perchè è stata incollata ed avvitata, quel tipo di barche prevedono la tecnica del cuci e incolla, quando si va ad arrotondare lo spigolo esterno, fiancata carena, la colla non ci sarà più, e le viti daranno fastidio perchè verranno allo scoperto, allora, a che pro?
Pino

Non avete notato che c'è tra fondo e fianchi(spessore del compensato marino 9mm) un listello di abete piallato di ben 2x2cm.!
E a proposito di questo, parlando con un amico mi consigliava, al posto di pasticciare con l'epossidica e relativi addensanti o microsfere, di usare come colla il Saratoga Mastro d'ascia, comodo e già pronto all'uso in cartuccie.
Dopo l'esperienza della colla rossa usata per le paratie la cosa non mi dispiacerebbe affatto ( se valida)
Che ne pensate?
25-03-2011 03:16
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renato pacini Offline
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Messaggio: #20
LA MIA DERIVA
C'è anche il kostrufiss per uso nautico, pulito, facile da usare, incolla in qualche ora, è ad acqua...
25-03-2011 05:37
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