10-04-2011, 21:59
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-04-2011, 23:37 da IanSolo.)
Le istruzioni indicano chiaramente di interporre uno strato di vaselina filante (depositandone un po' sul centro prima di avvitarlo in posizione) fra il trasduttore e lo scafo. Ne basta poco.
Il consumo di 200 mA (in realta' 220) e' il consumo medio sul quale calcolare l'energia giornalmente consumata mentre 3A e' il consumo di picco (l'assorbimento istantaneo durante l'emissione degli impulsi) e su questo si calcola la sezione del filo di alimentazione (usando un comune filo da 1,5 mmq non ci sono problemi).
Il controstampo crea problemi soprattutto nel caso di ecoscandagli (riflessioni ed echi spuri oltre che attenuazioni) in questo caso e' probabile (uso il condizionale ma sono abbastanza confidente che funzioni) che sia sufficiente trovare un punto in cui il controstampo sia solidalmente incollato in modo da avere un 'corpo unico' con la carena cosi' che il segnale si trasmetta efficacemente allo scafo. Per avere efficacia su tutta la carena e' sufficiente che la vibrazione sia trasmessa allo scafo e non interessa che si propaghi oltre.
Il consumo di 200 mA (in realta' 220) e' il consumo medio sul quale calcolare l'energia giornalmente consumata mentre 3A e' il consumo di picco (l'assorbimento istantaneo durante l'emissione degli impulsi) e su questo si calcola la sezione del filo di alimentazione (usando un comune filo da 1,5 mmq non ci sono problemi).
Il controstampo crea problemi soprattutto nel caso di ecoscandagli (riflessioni ed echi spuri oltre che attenuazioni) in questo caso e' probabile (uso il condizionale ma sono abbastanza confidente che funzioni) che sia sufficiente trovare un punto in cui il controstampo sia solidalmente incollato in modo da avere un 'corpo unico' con la carena cosi' che il segnale si trasmetta efficacemente allo scafo. Per avere efficacia su tutta la carena e' sufficiente che la vibrazione sia trasmessa allo scafo e non interessa che si propaghi oltre.
