Nel mio precedente post c'è almeno un errore: l'esubero di potenza del motore di cui all' esempio della FAO è assai inferiore al 15% che ho scritto.
Resta vero il concetto di fondo, che se vogliamo installare eliche a passo fisso surdimensionato, dobbiamo rinunciare a poter sfruttare l' intera potenza del motore, e che quindi l' operazione è indolore quando anche il motore è surdimensionato. Diverso è il caso di installazione di eliche surdimensionate a passo autovariabile.
Un sentito grazie a chi mi ha manifestato apprezzamento per il mio post.
Enio, peccato. Allora la "forma dell' uscita" del tuo Amel interferisce con l' avanzamento delle pale della Autorop? E così come sospettavo?
lfabio, per pura curiosità (perchè se già hai detto che è difficile non credo che lo adotterò), ma cosa è il MEP? E invece riguardo ai gas di scarico, pensi che potrebbe andar bene anche una misura indiretta della temperatura, presa cioè esternamente al collettore? Il sistema sarebbe facilissimo da realizzare.
Specialmente con le Max Prop, che consentono all' utilizzatore di cambiare a piacimento, anche forzandoli, i settaggi che determinano il grado di sfruttamento e di efficienza del motore, disporre un "misuratore del benessere del motore" sarebbe utile, un po' come il monitoraggio della frequenza cardiaca quando facciamo allenamento aerobico.
Inoltre questo "misuratore di benessere" potrebbe essere utile, penso, a scoprire "malesseri" di altre origini.
Ci sono dei malintesi, Nesssuno 38
Il primo viene dal nickname che ti sei scelto, che è un pronome prima ancora che uno dei nick di Ulisse. E' per questo che in genere mi rivolgo a te col tuo intero appellativo, a volte preceduto da ADV.
Quando ecotango dice che "nessuno è insoddisfatto di queste eliche", hai inteso, con un po' di egocentrismo e di tendenza a fraintendere, che tu ne fossi insoddisfatto, mentre ecotango intendeva dire che "tutti sono soddisfatti". Mal di poco, piccola notazione, che oltretutto non competeva nemmeno a me.
Il secondo malinteso è che al §2 del tuo severo elenco di doglianze sostieni che "spunta l' esistenza di una molla, prima negata".
Chiarisco.
Non sono un prestigiatore che si diverte a far apparire e scomparire molle, né un bugiardo che per confonderti prima nega e poi afferma; non sono nemmeno il carabiniere della barzelletta, che verificando il funzionamento della freccia riferisce al superiore: ora va, ora non va, ora va.... scusate, mi è preso il grullo
niente di tutto questo.
Stiamo parlando di due modelli di eliche continuamente autoregolantesi, fabricate da due diverse ditte, con due diverse modalità di funzionamento e due diverse potenzialità.
Una non ha la molla. Una ha la MMMMMMMMMolla.
Mmmmmi piace scritta così,
in stile MMMMMMarinetti, sembra proprio quella molla, un nastro fatto a greche. (A proposito di Marinetti, il tuo post, dielle1, sembra un po' futurista, ma non si capisce cosa vuoi dire)
Hai capito ora, Nessuno 38, perchè la molla sembra apparire e scomparire? Perchè quando si parla di Maxprop la molla c’è, quando si parla di Autop…. pluff!!... la molla non c'è.
E’ colpa mia??
Tra l' altro, tre pagine fà, tu parlando della Autoprop e attribuendole una molla che non ha, nutrivi dubbi sulla durata di quest’ultima; adesso immagino punterai la tua diffidenza e la tua artiglieria
sulla molla della MP.
Quanti cicli di compressione e decompressione (oltretutto parziale) farà una molla da elica, tenuto conto che il suo comportamento è leggermente smorzato… 10 ogni ora? E' già tanto, ma raddoppiamo a 20, per 20.000 ore (ci finiamo tre motori, trasferendo ogni volta l’ elica dal vecchio al nuovo) sono 400.000 cicli, alla fine dei quali in caso di leggero cedimento potremmo sempre avvitare di un giro la vite di precarico.
L’ umanità maneggia molle dalla preistoria. L’ arco è una molla.
La molla di un orologio fa 4 cicli al secondo, in poco più di un giorno ha quasi raggiunto la nostra molla, in quattro anni supera il mezzo miliardo di cicli e continua, continua….
Troppo piccola per darci una idea di resilienza, le molle grosse soffrono di più?
Prendi allora le sospensioni delle auto. In media ogni km percorso quante sollecitazioni avranno, tra le asperità e i trasferimenti di carico dinamico dovuti a curve, frenate e accelerazioni? A dir poco dieci, in 200.000 km fanno due milioni di sollecitazioni, cinque volte di più I cicli della nostra molla da elica.
E la molla della sospensione è ancora lì che lavora, mai visto cambiarne una, semmai gli ammortizzatori, non le molle.
Ancora metti in dubbio la resistenza della nostra molla? Vuoi vedere i test sulle molle da due soldi dei divani?
Infine, il mio precedente intervento, cui ti riferisci, con le sue tante parole spese è basato essenzialmente sulle citazioni di Prop.
In queste, e negli Autori che egli cita, si parla di principi generali, a loro volta si baseranno su sperimentazioni concrete. I grafici di Ari Gudmundsson per la FAO non quantificano le potenze e i consumi, ma parlano di essi in termini di differenze percentuali. Similmente fa Calder.
Se in merito (§1 delle tue vibrate doglianze:smiley59
vuoi esempi pratici, chiedili a Prop, a Gudmundsson, alla FAO, a Calder, tutti padri questi ultimi delle teorie di risparmio e minor usura dei motori ottenute a mezzo di overpropping, che tu con un po' di sufficienza definivi figlie di n.n.
Perché sei così negativo?
I commercianti sono tutti disonesti, chi loda qualcosa che a te non piace è interessato e cerca di fare pubblicità occulta, i fabbricanti non sanno fare il loro mestiere, chiunque non usi il motore come dici tu è certamente condannato a fusione del motore e sbriciolamento della trasmissione... Sarò ingenuo, ma penso che al mondo ci sia tanta gente, in ogni campo, che lavora con passione e correttezza, magari facendo errori, o che spiega quello che pensa e sa con pazienza e disinteresse, magari anche quì con errori. Certo, dobbiamo essere prudenti come serpenti, ma anche semplici come colombe (Matteo - non l' ADV, quell' altro - 7,24-25 che sarebbe 7 pale, diam 24 passo 25)