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Versione completa: Randisti e "vang sheeting"
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Testa, parliamo di barche come sopra, con regolazione pompa a portata di randista
(11-03-2015 21:06)albert Ha scritto: [ -> ]
(11-03-2015 20:45)lord Ha scritto: [ -> ]... mi sembra poco pratico manovare 50 m2 di tela con la scottina da 0,8 mm del carrello, quindi ritengo il vangsheeting un buon compromesso.

....azzz.....barca tirata con scottine fine come lenze da pesca Smiley2

uè... non offendiamo60Smiley59100
(11-03-2015 22:49)albert Ha scritto: [ -> ]E non è ancora arrivato quello che sotto raffica cazza il cunningham in 16:1 ...91

..o orza
(13-03-2015 07:45)einstein Ha scritto: [ -> ]
(13-03-2015 01:04)bullo Ha scritto: [ -> ]Con vento non mi piacciono le rande svergolate ma piatte scarellate un pò sotto vento e preferisco che si lavori di carello e non con la scotta, i gusti sono opppppppinioni.-

Si Roberto, come già detto in altre occasioni, questa può essere una tecnica che paga in assenza d'onda; con mare formato e onda di prua hai bisogno di più svergolamento (per dare più tolleranza sul beccheggio) e più grasso (per contrastare le onde).
Poiché dovrai assumere un'andatura più poggiata, non è detto tu perda più angolo rispetto alla regolazione da te sopra descritta, anzi, il miglior passo sull'onda ti permetterà di ridurre lo scarroccio, che certamente soffriresti maggiormente nel beccheggio con vele magre e stracazzate sottovento (vele che portano e non portano). Smiley2
ciao

Come dice Einstein giustamente, lo svergolamento aiuta ad avere più tolleranza sul beccheggio in caso di mare formato, dove necessariamente si deve assumere una regolazione un pelo più grassa per avere la giusta potenza sull'onda e parrebbe un controsenso dato che in caso di vento un profilo magro aiuta a sbandare di meno....
Carrello sopravento e randa svergolata in alto quindi, vang puntato e scotta in mano da lascare sotto raffica quanto basta per consentire alla barca di guadagnare qualche grado all'orza spontaneamente senza variare troppo l'inclinazione, in buona sostanza lascando in accompagno si asseconda la prua a risalire senza eccedere nello sbandamento, classica tecnica di deriva che porta molte volte ad avere le vele quasi in stallo con la prua a guadagnare.
Passata la raffica la barca si riassesta e si ricazza leggermente la scotta per dare la giusta potenza in controllo sullo sbandamento ...
In caso di vento molto forte le regolazioni vanno da se, si prendono le mani necessarie e si lavora di scotta con quello che resta della forma ...
Comunque con il sistema che ho (2 Scotte indipendenti) io posso fare solo così e ha sempre funzionato bene. Quando all'inizio non puntavano il vang ci ritrovava con il boma che Sobbalzava.
Per riassumere: se il vento è medio, sotto raffica credo sia meglio scarrellare. Se lo sbandamento aumenta, svergolare necessario est.
Sono tornato, oggi grande veleggiata con mare piatto.
La mia opppppinione è che svergolando non s'ingrassa la randa, per farlo bisogna raddrizzare l'albero e mollare la base.
Secondo me con la randa svergolata su ogni onda con la prua che scende e il vento apparente che accellera la penna viene sventata e si perde in potenza.
Sono solo oppppinioni alla fine chi arriva davanti ha ragione.
Strano che nessuno abbia ancora fatto una casistica secondo l'armo : mi spiego meglio, a me sembra che con un armo frazionato e fiocchetto a bassa sovrapposizione per tenere i profili paralleli sia piu' da lavorare con trasto alto e gioco di scotta ; invece con genoa molto sovrapposti ed armo in testa mi trovo meglio a lavorar di carrello .
Che ne pensate ?
(13-03-2015 19:27)bullo Ha scritto: [ -> ]Sono tornato, oggi grande veleggiata con mare piatto.
La mia opppppinione è che svergolando non s'ingrassa la randa, per farlo bisogna raddrizzare l'albero e mollare la base.
Secondo me con la randa svergolata su ogni onda con la prua che scende e il vento apparente che accellera la penna viene sventata e si perde in potenza.
Sono solo oppppinioni alla fine chi arriva davanti ha ragione.

Si, ma questo accade solo sulla parte alta della vela mentre quella mediobassa continua portare correttamente, con vela piatta e cazzata invece sventerà l'intera superficie; insomma, meglio avere una buona media costante che tutto o niente.
Sulla tua prima opppinione mi trovi d'accordo, ma una cosa non esclude l'altra: dovrai svergolare e ingrassare la parte anteriore per aumentare sia la potenza che il "settore" dell'angolo di incidenza, specialmente sulla vela di prua. Smiley2
ciao
(13-03-2015 22:02)Chiodoni Ha scritto: [ -> ]Strano che nessuno abbia ancora fatto una casistica secondo l'armo : mi spiego meglio, a me sembra che con un armo frazionato e fiocchetto a bassa sovrapposizione per tenere i profili paralleli sia piu' da lavorare con trasto alto e gioco di scotta ; invece con genoa molto sovrapposti ed armo in testa mi trovo meglio a lavorar di carrello .
Che ne pensate ?

Dovrebbe essere così, nei frazionati la parte alta della randa non è soggetta al flusso deviato dalla vela di prua, quindi va svergolata di più.
ciao
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