Poi alla fine ho deciso comunque di fare il lavoro da me.
Ho preso dalla Magicotex di Castel san Pietro un tessuto di finta pelle accoppiato con la solita 'vecchia' gommapiuma, che presumibilmente andra' a sfarinarsi nel giro di 10, 15 o spero 20 anni.
Pero' c'e' da dire che sul mercato non sembra davvero esserci altro di gia' pronto, di cosi' morbido e lavorabile; neanche da grossisti o fornitori esteri. E questo e' quello che mi ci voleva visto che alcune superfici delle cabine hanno delle zona con curvature a 90 gradi anche seguite da una controcurva.
Dopo alcuni sbagli, sono assolutamente contento del lavoro fatto con un amico. Questo e' che ho imparato:
- PREPARAZIONE DELLA SUPERFICIE: non importa essere maniaci, il carico da sopportare per centimetro quadrato e davvero irrisorio. Il trapano con accoppiata girella sia di ferro che di plastica non scaldano il residuo bostik impiastricciandolo, ma anzi lo pelano abbastanza facilmente;
- SCELTA DELLA COLLA: quella che ci avevano segnalato come colla da tappezzieri che non puzzava aveva l'odore del bostik ma piu' leggero. Aereare e' comunque assolutamente necessario. Sembrera' strano ma la soluzione vera l'abbiamo trovata dopo un po': il ventilatore!
- STESURA COLLA: e' assolutamente sufficiente stenderla a pennello sulla sola vetroresina. Ci si semplifica enormemente la vita e la forsa dell'incollaggio e' piu' che sufficiente rispetto al peso e alla fragilita' della gommapiuma;
- TAGLIO DEI PEZZI: usare la vecchia copertura come modello per il taglio e' davvero comodo: conviene stare un po' larghi tanto mettendo la colla sulla vetroresina e non sul tessuto, quello in piu' non si incolla e si puo' facilmente tagliare successivamente;
- INCOLLAGGIO: ci siamo trovati bene a partire dall'alto, cosa forse ovvia ma che non avevamo capito subito. Inoltre se ci sono irregolatira' sulla vetroresina che vorremmo rendere meno evidenti, conviene non lisciare troppo il tessuto e lasciare che non segua tutte le gobbe. Per togliere le eventuali bolle d'aria e' sufficiente passare le mani dalla parte gia' incollata verso l'esterno, senza premere troppo, non servono ne' rulli ne' altro.
- ATTACCARE I CLIELINI: ritrovare gli stessi buchi e' stato impossibile. E poi c'era la paura di forare la vetroresina dopo averlo gia' fatto un paio di volte. Cosi' abbiamo fatto alcune prove, a partire dalle viti piu' corte possibile scegliendo poi ogni volta le prime che riuscivano a far presa. Appena facevano presa abbiamo rinunciato all'avvitatore, necessario a fare il foro, e proseguito lentamente a cacciavite. Fermandoci appena l'avvitatura sembrava solida.
- TEMPI DI LAVORAZIONE: sono inferiori a quanto avevamo preventivato. Una volta importato il lavoro, per fare un cabina c'e' bastato un giorno e mezzo e meno di un giorno per il bagno.
- SE DOVESSI RIFARLO: cercherei il materassino per il parquet (che non dovrebbe sfarinarsi) alto 3 o 5 mm. (non facile da trovare) e lo porterei a fare accoppiare con la vinilpelle da una ditta artigiana che ho trovato nella zona industriale di Prato. Questo per non pensare che il lavoro andra' rifatto tra 15 anni, ma poi, dove saro' a quell'epoca se ci saro'?
Questo e' il risultato (della prima cabina, quella che e' servita per fare esperienza.
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