03-04-2012, 18:39
04-04-2012, 03:09
Citazione:epoxyfox ha scritto:
'il gomito o una mano che si vedeva la traccia'
in fase di lavorazione? ma anche dopo laminato?
Anche dopo laminato. Adesso sto usando un foam corretto per l'uso ed é tutto un altro andare. Prossimi messaggi documenteró il lavoro.
12-04-2012, 06:21
Avrei due argomenti da sviluppare prima di parlare della progettazione e realizzazione, attualmente in corso di MrBeam: la vela alare e i foils. Però non vorrei che pensaste che la sto tirando per le lunghe, per cui non mi dilungo e comincio con il progetto del tri indicato nel titolo. Solo una considerazione: se notate differenze tra disegni, rendering, modellini e realizzazione ciò è dovuto ai continui aggiustamenti e ripensamenti che si sono succeduti in questi ultimi mesi.
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Questi rendering sono stati sviluppati quasi due anni fa. Le traverse sono sagomate e lo scafo è ancora rosso. Ho pensato invece di fare le traverse rette e di riutilizzare i tubi in carbonio del precedente tri. Nelle due ultime foto si nota invece il trampolino fatto di fili di carbonio (roving) come le poltrone che ho postato all'inizio. Di seguito il progetto esecutivo:
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La barca deve poter andare sia con venti moderati, senza avere i foils sotto, in modo da non creare attriti inutili, sia con venti sostenuti. In questo caso può risultare utile immergere i foils e tentare il decollo con conseguente aumento della velocità.
Si nota a prua il canard che regola in automatico l'angolo di cabrata dello scafo. Questo elemento deve poter essere sollevato od immerso facilmente dal pozzetto per mezzo di due cimette. Ho già realizzato con successo questo meccanismo nel trimarano Fastofly.
Verso poppa si vede l'ala principale, lunga due metri, che ho già realizzato copiando quella in alluminio del trampofoil. Questa deve poter essere armata in pozzetto mettendosi alla cappa. Si potrà fare questa manovra soltanto tra una prova e l'altra. Bisogna ruotare l'ala per mezzo dei bracci incernierati alla traversa posteriore, staccando momentaneamente la scotta di randa. Dopo aver superato il timone viene posizionata incastrando i bracci ad un meccanismo che li blocca (già provato). La risultante della portanza proporzionale all'area dei foils, si trova poco a prua dell'ala grande. Basta sedersi un po' a poppa di questa risultante per decollare. Dopo si cerca l'equilibrio spostandosi un po' a prua.
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I bracci in lavorazione
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L'anima in ayous in lavorazione con il controllo numerico.
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L'ala in carbonio con anima in ayous finita e verniciata trasparente.
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Questi rendering sono stati sviluppati quasi due anni fa. Le traverse sono sagomate e lo scafo è ancora rosso. Ho pensato invece di fare le traverse rette e di riutilizzare i tubi in carbonio del precedente tri. Nelle due ultime foto si nota invece il trampolino fatto di fili di carbonio (roving) come le poltrone che ho postato all'inizio. Di seguito il progetto esecutivo:
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La barca deve poter andare sia con venti moderati, senza avere i foils sotto, in modo da non creare attriti inutili, sia con venti sostenuti. In questo caso può risultare utile immergere i foils e tentare il decollo con conseguente aumento della velocità.
Si nota a prua il canard che regola in automatico l'angolo di cabrata dello scafo. Questo elemento deve poter essere sollevato od immerso facilmente dal pozzetto per mezzo di due cimette. Ho già realizzato con successo questo meccanismo nel trimarano Fastofly.
Verso poppa si vede l'ala principale, lunga due metri, che ho già realizzato copiando quella in alluminio del trampofoil. Questa deve poter essere armata in pozzetto mettendosi alla cappa. Si potrà fare questa manovra soltanto tra una prova e l'altra. Bisogna ruotare l'ala per mezzo dei bracci incernierati alla traversa posteriore, staccando momentaneamente la scotta di randa. Dopo aver superato il timone viene posizionata incastrando i bracci ad un meccanismo che li blocca (già provato). La risultante della portanza proporzionale all'area dei foils, si trova poco a prua dell'ala grande. Basta sedersi un po' a poppa di questa risultante per decollare. Dopo si cerca l'equilibrio spostandosi un po' a prua.
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I bracci in lavorazione
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L'ala in carbonio con anima in ayous finita e verniciata trasparente.
12-04-2012, 07:22
Per quanto riguarda la tecnica costruttiva ho sviluppato l'esperienza precedente dei fogli di foam laminati in piano con la tecnica usata dal metodo kelsall:
http://www.kelsall.com/UniqueKSS/WhatIsKSS.pdf
e l'ho incrociata con la vecchia tecnica del cuci ed incolla che si è sempre usata con il compensato. Lo scopo è quello di abbreviare il lavoro della finitura superficiale esterna che fa perdere la maggior parte del tempo. Il risultato è quello che segue: ovvero sagome in sandwich di herex e carbonio (leggerissime) pronte con superficie esterna perfetta, lato interno finito con peelply e quindi pronto per incollaggi e cordonature. Tecnica semplice e senza stampi o scali. Attrezzi usati per la maggiore: forbici, cutter, raspa e carta vetrata. Previsione per gli ama 4.5 Kg.
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La colla poliuretanica che sto utilizzando.
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I pannelli vengono incollati di testa e tenuti fermi con scotch da imballaggio, che serve anche per non fare incollare tra loro i pannelli.
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I pannelli incollati. Strisce da tre lastre.
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La colla asciutta come appare quando viene tolto lo scotch
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La colla in eccesso eliminata tramite levigatura con carta vetrata del 60
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La confezione con il tessuto di carbonio 180gr/mq con trama e ordito molto largo 90°/90°.
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Il tessuto viene srotolato sul pavimento che è stato pulito e spolverato.
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La sagoma della fiancata dell'ama, stampata su carta in scala 1/1, viene ritagliata con la forbice un po' abbondante e poggiata sul carbonio e tenuta ferma con due pezzettini di nastro carta. Bisogna fare molta attenzione perchè basta poco per rovinare la trama del carbonio.
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La sagoma viene usata per incollare il nastro carta e disegnare la sagoma dei vari pezzi
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La fiancata dell'ama.
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Mario Falci che ritaglia il tessuto con la forbice stando attento a stare al centro del nastro carta. Questo è l'unico sistema per non disfare un tessuto (anche di vetro)
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Le sagome in tessuto di carbonio arrotolate e catalogate pronte per essere laminate con resina sull'Herex
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Gli sfridi da conservare: serviranno certamente per irrobustire le parti più sollecitate.
Ho preparato le sagome in Herex che dovranno essere laminate. La preparazione è più lunga della laminazione vera e propria. Tutto deve essere pronto per essere usato al momento giusto.
Ho incollato le sagome di carta stampate in scala 1/1 con il plotter e ritagliate ad 1 cm circa dal bordo con una colla riposizionabile (sprymount). Quindi ho tagliato le sagome a mano libera.
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Dopo ho inserito degli inserti in ayous presi da Leroy Merlin dello stesso spessore dell'herex. La zona che si vede sarà poi forata per inserire le cimette che serviranno a reggere il trampolino.
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Ho quindi incollato dell'ayous da 1 cm di spessore che ho anche quartabuonato per creare una prua robusta da modellare con la raspa.
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Finito questo lavoro ho pulito per benino il piano di formica che servirà da superficie di contatto della faccia esterna del sandwich e che darà la finitura già finita delle pareti esterne degli scafi. Per facilitare la separazione, a catalizzazione avvenuta, si stende preventivamente della cera da stampi. Si definisce l'area di laminazione con il nastro carta.
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La laminazione ha visto la seguente sequenza:
1) resina su superficie liscia
2) tessuto carbonio
3) resina su herex e posa del foam su carbonio
4) due mani di resina su altra faccia di herex (perchè beve moltissimo)
5) tessuto di carbonio
6) resina
7) peelply
8) carta scottex (dimenticata)
9) pellicola trasparente
10)piani orizzontali( io metto delle lastre di vetro da 8mm)
11)pesi vari
Quindi ho sovrapposto il foam da edilizia per fare una sorta d forno
ed una stufetta che soffia aria calda (40 gradi costanti)
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Dopo una notte con il calore residuo della stufetta (spenta a mezzanotte per sicurezza) ho tolto le scatole in polistirene di coibentazione ed ho iniziato a togliere i pesi. Quindi ho tolto le lastre di vetro per la distribuzione del peso.
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Ho tolto la pellicola da cucina ed infine il peelply
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Quindi, con una spatola larga si fa leva e si distacca facilmente la sagoma dal tavolo con la formica.
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Come vedete la finitura esterna è perfetta, già liscia. A questo punto basterà opacizzarla con la spugnetta in metallo o la spugna della 3M per accogliere la vernice trasparente poliuretanica anti UV.
Continuiamo.....spero che vi interessi!!
Ho cominciato a pensare che potrei evitare la nastratura all'esterno dello spigolo. Nelle foto che vedrete si nota il taglio a filo dell'herex della pelle interna mentre il taglio di quella esterna sarà fatto ad una distanza di 5mm.
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Per fare una taglio preciso ho rimesso la sagoma in carta all'interno. Ho tagliato con un cutter mettendo sotto una lastra in alluminio ed evitare di tagliare anche la pelle esterna. L'eccesso e le imperfezioni le ho eliminate con un microtrapano della Dremel. Pur coperto con maschera ed occhiali , la prima volta ho sentito prurito sulla pelle ai polsi e sul collo. Tipico della fibra di vetro o carbonio resinate quando viene carteggiata.
Dopo di che ho preso le mie precauzioni con una tuta che mi protegge anche i capelli e sigillando la tuta ai guanti con scotch carta, ed adesso non passa nulla.
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Tagliato per benino la sagoma del fianco e la coperta dell'ama si fanno le prove di assemblaggio
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I pannelli vengono incollati di testa e tenuti fermi con scotch da imballaggio, che serve anche per non fare incollare tra loro i pannelli.
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La sagoma della fiancata dell'ama, stampata su carta in scala 1/1, viene ritagliata con la forbice un po' abbondante e poggiata sul carbonio e tenuta ferma con due pezzettini di nastro carta. Bisogna fare molta attenzione perchè basta poco per rovinare la trama del carbonio.
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Ho incollato le sagome di carta stampate in scala 1/1 con il plotter e ritagliate ad 1 cm circa dal bordo con una colla riposizionabile (sprymount). Quindi ho tagliato le sagome a mano libera.
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Ho quindi incollato dell'ayous da 1 cm di spessore che ho anche quartabuonato per creare una prua robusta da modellare con la raspa.
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1) resina su superficie liscia
2) tessuto carbonio
3) resina su herex e posa del foam su carbonio
4) due mani di resina su altra faccia di herex (perchè beve moltissimo)
5) tessuto di carbonio
6) resina
7) peelply
8) carta scottex (dimenticata)
9) pellicola trasparente
10)piani orizzontali( io metto delle lastre di vetro da 8mm)
11)pesi vari
Quindi ho sovrapposto il foam da edilizia per fare una sorta d forno
ed una stufetta che soffia aria calda (40 gradi costanti)
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Ho tolto la pellicola da cucina ed infine il peelply
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Ho cominciato a pensare che potrei evitare la nastratura all'esterno dello spigolo. Nelle foto che vedrete si nota il taglio a filo dell'herex della pelle interna mentre il taglio di quella esterna sarà fatto ad una distanza di 5mm.
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Dopo di che ho preso le mie precauzioni con una tuta che mi protegge anche i capelli e sigillando la tuta ai guanti con scotch carta, ed adesso non passa nulla.
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12-04-2012, 07:24
wow :8i preannuncia sempre piu interessante !!!!
12-04-2012, 07:42
riletto con attenzione un paio di volte
mario confermi che usi herex da 5mm ? oppure è da 1cm ? ti chiedo perche ho un dubbio quando dici di incollare il massello al dritto di prua che è di 1cm ! oppure era solo il massello da 1cm per avere tolleranza per quartobonarlo?
mario confermi che usi herex da 5mm ? oppure è da 1cm ? ti chiedo perche ho un dubbio quando dici di incollare il massello al dritto di prua che è di 1cm ! oppure era solo il massello da 1cm per avere tolleranza per quartobonarlo?
12-04-2012, 16:23
Citazione:epoxyfox ha scritto:
riletto con attenzione un paio di volte
mario confermi che usi herex da 5mm ? oppure è da 1cm ? ti chiedo perche ho un dubbio quando dici di incollare il massello al dritto di prua che è di 1cm ! oppure era solo il massello da 1cm per avere tolleranza per quartobonarlo?
Esatto, l'herex é da 5 mm ed il massello è più abbondante per quartabuonare e per creare in sezione orizzontale un triangolo. Poi ti faccio un disegnino.
Ciao
12-04-2012, 16:51
ok , sisi capito la cosa ! senti su che densità sei andato 80? o di più?
12-04-2012, 19:33
Citazione:epoxyfox ha scritto:75kg/ mc. comprato da Spray store. Se compri li fai il mio nome a Luigi, é sempre molto disponibile. Io mi sono messo d'accordo con lui per il formato dei pannelli per poterli spedire rischiando il meno possibile per eventuali danni durante il trasporto.
ok , sisi capito la cosa ! senti su che densità sei andato 80? o di più?
12-04-2012, 19:48
Ok .grazie Mario
12-04-2012, 21:30
Ciao Epoxyfox!
potresti sentire http://www.g-angeloni.com/ hanno tutto ed è nella tua zona!
mandi (si sono di Ud anche io)
potresti sentire http://www.g-angeloni.com/ hanno tutto ed è nella tua zona!
mandi (si sono di Ud anche io)
12-05-2012, 05:01
Scusate l'assenza: è quasi un mese che non scrivo, ma è stato un mese di duro lavoro. Fervono i preparativi e sopratutto si gufa per impedire che si facciano le regate che già sono iniziate. Ne ho persa una, ma domenica scorsa è stata rimandata un'altra a questa domenica. Vedremo se il tempo sarà (a me favorevole).
Continuo con la descrizione:
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vengono provate le sagome degli amas unendoli con
semplice scotch da imballagio. Questa la linea e la forma dei due scafetti.
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Viene cucito ed incollato il fianco alla sagoma di chiglia. All'interno si fa un'abbondante cordonatura.
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Per tenere fermo il dritto di poppa si usa scotch da imballaggio ed un morsetto.
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Si prepara la cassa di deriva laminando attorno alla deriva stessa del carbonio unidirezionale. Prima, però, viene avvolto con della plastica spessa e con della cera distaccante.
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Viene imbastito lo scafo centrale senza incollarlo. In questo modo si possono provare le paratie e verificare che tutte le misure siano corrette.
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Questa è la paratia più importante. Delimita a prua il pozzetto. si nota un foro per riporre in un gavone spugna, sassola, cima ecc. Un foro per riporre la deriva nei bordi di poppa e negli atterraggi. I due tubi accoglieranno l'armo della vela alare.
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Particolare della bordatura con sfridi di nastro di carbonio già resinato.
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Bordatura di uno dei due ombrinali.
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Rinforzi strutturali in corrispondenza di cassa di deriva e dei due alberi dei due armi.
Continuo con la descrizione:
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Si prepara la cassa di deriva laminando attorno alla deriva stessa del carbonio unidirezionale. Prima, però, viene avvolto con della plastica spessa e con della cera distaccante.
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Viene imbastito lo scafo centrale senza incollarlo. In questo modo si possono provare le paratie e verificare che tutte le misure siano corrette.
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Questa è la paratia più importante. Delimita a prua il pozzetto. si nota un foro per riporre in un gavone spugna, sassola, cima ecc. Un foro per riporre la deriva nei bordi di poppa e negli atterraggi. I due tubi accoglieranno l'armo della vela alare.
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Particolare della bordatura con sfridi di nastro di carbonio già resinato.
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Bordatura di uno dei due ombrinali.
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Rinforzi strutturali in corrispondenza di cassa di deriva e dei due alberi dei due armi.
12-05-2012, 15:41
woooowwww grande mario !!! e che cura nei particolari ! direi esemplare !
12-05-2012, 18:56
E' molto bravo.Se poi gli mette il piano velico giusto ehhehehehhe
12-05-2012, 20:03
Citazione:Giorgio ha scritto:
E' molto bravo.Se poi gli mette il piano velico giusto ehhehehehhe
Giorgio, so che mi aspetti al varco.
14-05-2012, 14:46
ed anche io....Emanuele
14-05-2012, 16:18
[:253][:253][:1]
23-05-2012, 05:42
Va bene continuo con lo scafo centrale:
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Si montano le fiancate alla chiglia cucendo ed incollando i vari pezzi.
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Si fanno all'interno le cordonature e le nastrature
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Le cordonature all'interno del pozzetto sono più pulite perchè in vista.
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La cassa della deriva che è stata laminata sulla deriva stessa viene inserita nel foro in chiglia. Il foro è più ampio per creare una corona in resina addensata.
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Il foro della deriva ripulito e lisciato
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Si incolla la coperta.
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Si incolla la coperta lato poppa.Notare le selle per la traversa posteriore.
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la coperta verso prua ha già i ponticelli avvitati con contropiastra per accogliere i bozzelli del paranco cunningham e vang sdoppiati. Questo armo è quello tradizionale con vela da moth già ipercollaudata e che piacerà certamente ad un paio di amici
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Il foro a prua per lo strallo. Nel foro è stato incollato un tubicino di carbonio per distribuire il carico su una superfice più ampia.
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Si incolla un bottaccio fatto da legno di ayous che sarà poi rivestito da tessuto. Ha la funzione di non far salire l'acqua sulla coperta e quindi in pozzetto, irrobustisce le pareti sottili del pozzetto che non sono controventatte sul bordo e mi permette di forare per potere tesare le cimette del trampolino.
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Si prova il piede d'albero che si inserisce nel foro e che contiene tutti i rinvii sdoppiati di vang e cunningham. Questo elemento è comodo perchè si conserva in una sacca e non sporge quando lo scafo centrale è posizionato sul tettuccio dell'auto.
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Si montano le fiancate alla chiglia cucendo ed incollando i vari pezzi.
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Si fanno all'interno le cordonature e le nastrature
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Le cordonature all'interno del pozzetto sono più pulite perchè in vista.
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La cassa della deriva che è stata laminata sulla deriva stessa viene inserita nel foro in chiglia. Il foro è più ampio per creare una corona in resina addensata.
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Il foro della deriva ripulito e lisciato
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Si incolla la coperta.
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Si incolla la coperta lato poppa.Notare le selle per la traversa posteriore.
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la coperta verso prua ha già i ponticelli avvitati con contropiastra per accogliere i bozzelli del paranco cunningham e vang sdoppiati. Questo armo è quello tradizionale con vela da moth già ipercollaudata e che piacerà certamente ad un paio di amici
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Il foro a prua per lo strallo. Nel foro è stato incollato un tubicino di carbonio per distribuire il carico su una superfice più ampia.
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Si incolla un bottaccio fatto da legno di ayous che sarà poi rivestito da tessuto. Ha la funzione di non far salire l'acqua sulla coperta e quindi in pozzetto, irrobustisce le pareti sottili del pozzetto che non sono controventatte sul bordo e mi permette di forare per potere tesare le cimette del trampolino.
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Si prova il piede d'albero che si inserisce nel foro e che contiene tutti i rinvii sdoppiati di vang e cunningham. Questo elemento è comodo perchè si conserva in una sacca e non sporge quando lo scafo centrale è posizionato sul tettuccio dell'auto.
24-05-2012, 14:25
devo assolutamente venirti a trovare visto che condividiamo lo stesso sindaco!!!
26-05-2012, 05:24
Procedo nella descrizione del lavoro in maniera regolare e di qualche giorno in ritardo rispetto l'effettivo stato dei lavori. Questa Domenica vorrei partecipare alla seconda regata di campionato sul Lago di Como ma la barca non è verniciata. Poco male, partecipo lo stesso! Potrò verificare che tutto vada bene in vista della Velalonga a Venezia che si svolgerà tra due settimane e dove tra l'altro farò il varo.
Non vedo molti commenti ma non sono molto preoccupato: penso che stiano leggendo in molti per un multiscafo di appena tre metri. Spero comunque che si capisca ciò che sto facendo e di essere utile.
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Scafo centrale con traverse
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Si allargano i fori per inclinare ed incollare il tubo per la traversa.
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Si incollano i tubi
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Si chiude con la coperta
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Scafo centrale con scafetti inclinati
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Scafo centrale con traverse
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Si allargano i fori per inclinare ed incollare il tubo per la traversa.
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