Citazione:rapone ha scritto:
Mi avete fregato la discussione!
Cmq grazie dei consigli, grazie ai quali ho preso un regolatore mppt da 30 A con display annesso che mi dice tutto. Nei prossimi giorni procedo con il montaggio e vi dico come vanno
scusa rapone, forse la colpa è mia che ho introdotto altre problematiche;[:203] cmq anche io ho preso un regolatore mppt da 30A ma con display integrato, te lo posto.
Tu che hai preso?
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Citazione:gc-gianni ha scritto:
l'interruttore serve per proteggere l'impianto della barca in caso
di corto circuito nel pannello solare, cioè è una protezione che vede
il pannello come un'utenza e non come generatore (che non necessità di protezione per sovraccarico)
allora perchè taluni consigliano di mettere un fusibile tra il regolatore e le batterie?
ma cmq con l'interruttore non si risolve il problema che hai evidenziato tu, interrompendo il circuito ragolatore batterie a motore in moto?
grazie ghibly4
quindi se ho ben capito i cavi che escono dal regolatore dei PV vanno direttamente ai morsetti in uscita del carica batteria. grazie ancora
Citazione:gc-gianni ha scritto:
Citazione:ranciofellone ha scritto:
Citazione:gc-gianni ha scritto:
l'interruttore serve per proteggere l'impianto della barca in caso
di corto circuito nel pannello solare, cioè è una protezione che vede
il pannello come un'utenza e non come generatore (che non necessità di protezione per sovraccarico)
allora perchè taluni consigliano di mettere un fusibile tra il regolatore e le batterie?
fusibile, o interruttore magnetotermico, servono per interrompere un eventuale corto circuito sul regolatore che verrebbe alimentato dalla batteria, mandando corrente in senso inverso
ma cmq con l'interruttore non si risolve il problema che hai evidenziato tu, interrompendo il circuito ragolatore batterie a motore in moto?
a motore in moto non serve interrompere il circuito del fotovoltaico, come ha precisato IanSolo non c'è interferenza, ma solo, come dico io, teorica malripartizione dell'azione di carica
ciao gc-gianni, mi sono chiare le tue risposte ed anche quelle degli altri amici ma, per amore della conoscenza, posto la pagina di un manuale relativa all'argomento:
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ho saputo di una barca che, montati i pannelli senza interruttore e partiti in crociera, dopo un paio di giorni avevano le batterie a terra perchè i due sistemi di carica si leggevano a vicenda e si annullavano...
Che sia stato pubblicato e che qualcuno lo abbia comprato non significa nulla...
E' una
eresia...mi immagino il resto
Esistono anche libri di maghi e veggenti...e purtroppo li vendono anche
ricordo che i messaggi sono aperti a tutti, (anche all'autore del libro), specialmente in questa sezione.
prendere inoltre visione dell'art.:E del regolamento del Forum
Nel manuale riportato e' stato evidenziato questo brano (si perdoni qualche eventuale errore dell'OCR che puo' essere sfuggito alla successiva correzione):
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Un aspetto da tenere in considerazione e' la possibile interferenza tra diversi sistemi di ricarica; finche' ogni sistema funziona da solo, le caratteristiche del generatore e del rispettivo regolotore determinano la qualita' del processo di carica; supponiamo pero' che, su una barca dove sono installati dei pannelli solari, si accenda il motore. Se il pannello riceve un sole pieno dalla giusta angolazione, produrra' una tensione elevata sulle batterie, supponiomo 14.2 V; il regolatore dell'alternatore collegato al motore sente questa tensione elevata e considera quindi le battene cariche, smettendo di caricare le batterie o limitando la carica a un valore molto basso. Il risultato e' che il pannello carica al suo rendimento di 6 Ampere impedendo all'alternatore di caricare al suo rendimento, che puo' essere di piu di 50 Ampere.
Per ovviare a questo inconveniente si puo' installare un sistema manuale o automatico che disconnette il pannello solare ogni qualvolta si accende il motore.
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Vediamo di esaminarne i contenuti (le parti di testo in maiuscolo sono solo per evidenziare, non si tratta di 'urla'):
- Le caratteristiche del ciclo di carica di una batteria al piombo in buone condizioni prescindono, entro ampio margine, dalla corrente di ricarica fintanto che questa rimane al disotto di un certo limite, pertanto se a bassa corrente e' stata raggiunta la tensione di piena carica per quel tipo di batteria a maggior ragione essa si trova a piena carica allo stesso valore raggiunto a piu' alta corrente ANZI ! una batteria sottoposta a piu' alta corrente, a causa della sua 'resistenza interna' a pari tensione rivelera', una volta posta a riposo per poterne misurare la reale tensione, di avere raggiunto una percentuale di carica PIU' BASSA (praticamente il contrario di cio' che viene affermato piu' sopra). Si invita chi vuole approfondire il concetto a far riferimento alla specifica di una batteria al piombo di buon costruttore (qui non la riporto ma e' facile trovarla).
- Non trova alcun riscontro l'affermazione implicita che passando da una ricarica a bassa corrente (si citano 6A) ad una ad alta corrente (si citano 50A) si possa avere un vantaggio quando la tensione di piena carica sia gia' stata raggiunta (se la batteria e' carica e' lapalissiano che e' carica e non necessita d'altro!). Di nuovo si invita a far riferimento alle specifiche delle batterie al piombo e alle curve di carica alle varie correnti.
- Le caratteristiche del ciclo di carica di una batteria al piombo in buone condizioni rivelano che quanto piu' e' bassa la corrente di carica tanto piu' e' alta la percentuale di carica raggiunta a pari tensione ai suoi morsetti (e' meno rilevante l'effetto della resistenza interna), non vi e' quindi motivo di pensare che caricando a correnti piu' alte vi sia un vantaggio al di la' del minor tempo impiegato per raggiungere la tensione finale e questo solo se si parte da una batteria scarica (ovviamente!!) perche' una batteria carica non necessita di alcuna corrente (eccezion fatta, detto solo per precisione, della minima corrente richiesta a compensazione dell'autoscarica).
- I migliori caricatori 'Intelligenti' eseguono dapprima una carica rapida ad alta corrente che, una volta raggiunta la tensione finale, lasciano ridurre al minimo per consentire il raggiungimento del massimo accumulo di energia. Questo avrebbe dovuto dar da pensare a colui che ha scritto il testo di cui sopra.
- Il fatto che una o piu' delle sorgenti di corrente limiti la sua erogazione di fronte alla tensione alta di una batteria carica (si dice: 'il regolatore dell'alternatore collegato al motore sente questa tensione elevata e considera quindi le battene cariche') e' normale e cosi' DEVE essere. Ma perche' mai dovremmo insitere a cercare di mandare altra corrente ad una batteria gia' carica? Non credo che siamo interessati a favorire il commercio di batterie a nostre spese danneggiandole con carica eccessiva.
Ne concludo pertanto che (limitatamente e con il solo riferimento al brano trascritto) quanto riportato sia semplicemente l'opinione, forse derivata o appresa da qualche fonte non verificatamente attendibile, di una persona che, viste le affermazioni, sono portato a dedurre che non abbia avuto diretto riscontro con sperimentazione pratica su questo preciso argomento.
A questo altro riferimento:
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ho saputo di una barca che, montati i pannelli senza interruttore e partiti in crociera, dopo un paio di giorni avevano le batterie a terra perchè i due sistemi di carica si leggevano a vicenda e si annullavano...
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posso solo commentare, non essendo riportati dati tecnici precisi ma solo una vaga opinione, che i sistemi di carica (di qualunque tipo) non 'si leggono a vicenda' e comunque non si possono 'annullare' semplicemente perche' cio' richiederebbe che almeno uno sia stato montato con le polarita' al contrario o sia andato in cortocircuito (e l'errato collegamento e il guasto non rientrano nella normalita') cio' in quanto le correnti si sommano come la legge di Kirkoff insegna e l'inconveniente non puo' assolutamente capitare. Propendo per immaginare che abbiano avuto un guasto a uno dei due sistemi che, in assenza di adeguate protezioni (fusibile), ha impedito all'altro, cortocircuitandolo, di funzionare correttamente, la presenza di un interruttore non e' necessaria salvo che per escludere una sezione di circuito guasta e non protetta (ma l'assenza di protezioni e' un'anomalia GRAVE nella progettazione di un qualsiasi impianto).
Se vogliamo scendere in un dettaglio molto (molto) raffinato l'unica limitazione che si puo' riscontrare con sistemi di carica in parallelo puo' interessare l'ultimo stadio (l'equalizzazione) del ciclo di un caricatore a 4 fasi (cosiddetto 'intelligente'), ciclo che viene attivato nei confronti di batterie che siano state scaricate oltre una certa soglia e che porta al raggiungimento di una tensione finale piuttosto alta per avere la certezza che tutte le celle abbiano raggiunto la piena carica, un caricatore di questo tipo, non vedendo mai una tensione abbastanza bassa non attiva il ciclo di equalizzazione ad ogni ricarica ma solo piu' raramente quando scaduto il periodo di tempo previsto dal suo programma, questo non e' un grave inconveniente poiche' parliamo di modeste unita' percentuali sulla totale capacita' della batteria e di un ciclo che viene cautelativamente attivato ogni volta che la scarica sia stata abbastanza intensa. In ogni caso questo fenomeno NON puo' influire sulle prestazioni dell'alternatore in quanto il suo regolatore NON e' un regolatore a piu' stadi (salvo il caso in cui sia stato sostituito con uno di tipo speciale) ma un semplice, banalissimo (direi quasi 'stupido') regolatore di tensione tarato, secondo l'opinione del costruttore, per dare un'uscita FISSA fra i 13,8V e i 14,2V indipendentemente dalla corrente erogata (fra zero e il suo massimo possibile), tale tensione NON corrispone alla piena carica di una batteria al piombo bensi' alla sua tensione di 'floating'. Faccio notare che tale tensione e' normalmente piu' bassa di quella fornita dai regolatori dei pannelli solari, mi chiedo quindi come potrebbe l'alternatore dare qualcosa in piu' alle batterie.
Ovviamente poiche' staccare le varie fonti di energia non fa alcun male alle batterie (al piu' ne rallenta la ricarica) chi vuole puo' benissimo farlo con il solo inconveniente di ricaricare meno rapidamente, tuttavia lo invito, per sua istruzione, ad informarsi almeno sulle piu' elementari regole dell'elettrotecnica (nemmeno dell'elettronica) delle quali mi limito a indicare la legge di Ohm per la caduta di tensione su una resistenza in funzione della corrente e la legge di Kirkoff per la somma di corrente nei nodi.
Personalmente (e questa e' esperienza reale, pluriennale, documentata e dimostrabile che ho gia' riportato ma qui la ripeto) con un banco Batterie Servizi di 400Ah e un banco Batterie Motore di 100Ah ho installato da oltre 10 anni, operanti in parallelo quando attivi, un caricabatterie da 40A sul banco Servizi, un caricabatterie da 15A sul banco Motore, un alternatore da 55A nominali e un secondo da 80A nominali con ripartitore di carica verso i due banchi e un gruppo di Pannelli solari (sempre inseriti) per una potenza nominale di picco di 340W (montati in piano e quindi con rendimento medio non molto alto) con ripartitore di carica avente priorita' sul banco Servizi.
Le mie batterie al piombo ad acido libero (barca precedente con impianto piu' modesto ma simile e analoghi risultati) hanno dimostrato una vita utile intorno agli 8 anni con autonomia estiva praticamente illimitata (regolarmente rabboccate sono state cambiate per cautela quando la loro autonomia invernale e' calata vicino al 50% dell'autonomia originale) e non ho mai avuto guasti ne' inconvenienti, ogni sezione e' adeguatamente protetta da corretto fusibile.
Ho mantato tutto da due giorni. Purtroppo, appunto da due giorni, piove ed è nuvoloso, quindi non posso esprimere pareri oggettivi. Ma ho l'impressione che mi darà soddisfazioni! Ho da subito staccato il carica batterie e con il frigo acceso son due giorni che bevo birra fredda
. Ieri mattina alle 8.45 con uno squarcio di sole tra nuvole il regolatore mi segnava 5.7 A
Forse è il caso che metta un fusibile tra regolatore e batteria?
Scommetto una cena che quello della foto e' l'ennesimo FINTO MPPT
Non si vedono i componenti fondamentali per realizzare il convertitore DC DC (e non vedo nemmeno uno straccio di 'CPU')
Diffidate da MPPT venduti sotto i 110 - 120 euro
Con 45$,anche in USA,non vi danno nessun MPPT vero
http://www.jawmall.com/mmpt30-30a-12v-24...lator.html
L'acronimo (MPPT) e' diventato di moda e il mercato
ne ha approfittato complice il fatto che l'ignoranza regna sovrana.
In effetti non e' un 'completo' MPPT nel senso che possiede solo la logica per l'inseguimento del massimo ma e' privo della circuiteria switching che gli consentirebbe di sfruttare a pieno l'energia disponibile, e' un 'compromesso' (arrangiamento?) fra i vecchi regolatori e gli MPPT veri e propri.
E lo dichiarano inserendo questa frase:
'Notice: Not True MPPT,there is no large transformer coil inside.'
Penso che tra i migliori regolatori MPPT ci sono quelli dell'Italiana Western Co.
Ho il Western Marine 10 da un anno e ne sono molto soddisfato. Non so se però è dotato di protezione interna per sovraccarico e non ho messo il fusibile di protezione tra regolatore e batterie.
Iansolo mi consigli di aggiungerlo o non occorre con quel regolatore?
Citazione:IanSolo ha scritto:
e' un 'compromesso' (arrangiamento?) fra i vecchi regolatori e gli MPPT veri e propri.
Ian...fare il 'diplomatico' non aiuta
E' un normale ON-OFF o PWM che dir si voglia
venduto (in Europa) a caro prezzo.
Nel mercato Americano,date le leggi piu' restrittive,molti tra le righe
sono costretti a scriverlo.E il prezzo in Dollari la dice lunga...
Da noi si sa come vanno 'ste cose
Diro' di piu',hanno scovato alcuni finti MPPT che,per ingannare qualche sprovveduto,fanno la regolazione per mantenere una tensione del pannello a 17-18 Volt SENZA CONVERSIONE DC DC ottenendo le ovvie perdite del 20% minimo
Poi fanno vedere la pubblicita' con un voltmetro ai capi del pannello e ci cascano
Tempo fa,su youtube,di video che smascheravano i finti MPPT ce ne erano parecchi.
Marcox,
non e' una questione di 'diplomazia', si tratta semplicemente di correttezza perche' da quei pochi dati io posso esprimere liberamente un'opinione sull'oggetto ma non avendolo per le mani e non potendolo verificare in condizioni certificate e documentabili devo esimermi da fare affermazioni che, non sostenute da argomenti concreti, possono essere interpretate come denigratorie.
Non si denigra niente e nessuno...in questo caso l'hanno scritto: NON e' un VERO MPPT.
(io non lo avevo letto,ma non poteva essere altrimenti)
E il prezzo di vendita (negli USA) e' adeguato al prodotto.
Chi avrei denigrato?
E ho aggiunto che simili a quello ma spacciati per MPPT ce ne sono moltissimi.
Ora se non e' MPPT ...come regola? Che vuol dire compromesso...vecchi ...nuovi...
A che servirebbe inseguire il massimo se poi non converti? A perdere il 25%?
Preferisco pensare che sia 'diplomazia' anziche' pressapochismo,non e' da te.
O forse non vuoi dare una 'delusione' a chi li ha comprati?
Io l'ho scritto...chi vuol capirci di piu approfondira' come crede
Citazione:rapone ha scritto:
...
Forse è il caso che metta un fusibile tra regolatore e batteria?
sì, per interrompere sovracorrenti che possono andare dalla batteria al regolatore, in caso di guasto di quest'ultimo.
Citazione:Flab ha scritto:
......Non so se però è dotato di protezione interna per sovraccarico e non ho messo il fusibile di protezione tra regolatore e batterie.
il fusibile tra batteria e regolatore serve per interrompere la sovracorrente di ritorno dalla batteria al regolatore per eventuali guasti interni al regolatore, cioè il regolatore è visto dalla batteria come una normale utenza che va protetta per c.to c.to o sovraccarico con fusibile o interruttore automatico.