Da quel poco che ho studiato e poi ho anche sempre verificato sulle barche che ho posseduto (in tutti i sensi); la condensa si forma per un alto (e non piccolo) differenziale termico che viene a crearsi VELOCEMENTE fra l'aria interna e quella esterna.
L'aria calda presente in un luogo, a contatto con una superficie fredda in BREVE TEMPO si raffredda con una grande escursione termica tale da far unire fra loro le goccioline di vapore sempre presenti nell'aria rendendole grandi, pesanti e visibili.
Considerando che le barche non sono a tenuta stagna ma piuttosto piene di spifferi (maniche a vento, tambuccio non sigillato, prese d'aria per il motore, ecc.); di norma quando le stesse sono disabitate non cè modo di sviluppare quel grande diferenziale termico tale da poter innescare la formazione di condensa.
Tanto per fare un'esempio più lampante: se si lascia in sosta un'auto all'aperto nelle notti invernali, senza nessuno a bordo i suoi vetri non si appanneranno mai all'interno ma al massimo e se scoperta, l'umidità presente nell'aria, si poggerà semplicemente sulla loro superfice esterna.
Per i più scettici, dato le temperature ancora presenti, si può fare ancora in tempo a sperimentare quanto sopra.
Detto questo, risulta abbastanza semplice anche sperimentare, vedere, constatare e verificare che quando torniamo in barca a distanza di giorni, se le temperature esterne sono basse e la barca fuori potrebbe essere anche tutta bagnata, dentro sarà di sicuro fredda ma mai bagnata dalla condensa in oggetto e questo perchè: man mano che fuori l'aria rinfresca, anche l'interno della barca si adegua attraverso quei spifferi di cui parlavamo.
Salvo barche estremamente coibentate e soprattutto estremamente sigillate, senza l'intervento di una adeguata fonte di calore, non potrà mai svilupparsi quel differenziale termico necessario alla formazione di condensa.
Diverso è però, appena mettiamo piede dentro la barca dove grazie al nostro calore corporeo si da inizio ad una veloce formazione della condenza subito intorno a noi che, per quanto possa essere un processo veloce non lo sarà mai abbastanza da farci trovare dell'acqua alzando il paiolo.
Inoltre, come già detto da qualcuno, la condenza che in ogni caso si formerebbe, benanche dipenda dalla quantità di umidità presente nell'aria, comunque non andrebbe al di là di circa due bicchieri di acqua sparsi in tutta la barca e quindi neanche visibili tranne che intorno agli obblo.
Quindi, sempre sencondo la fisica quantistica che studiavo all'asilo e che poi crescendo ho constatato sulle mie barche, la quantità anche minima di acqua che possiamo trovare in sentina dipende esclusivamente da infiltrazioni e/o perdite.
A parte il fatto che ho espresso solo la mia opinione, perrò nella mia barchetta per eliminare quella poca e fastidiosa acquetta, ho dovuto smontare circa 32 mt di bottazzo in tek; riaprire tutta la giuntura fra scafo e coperta, resinare bene il tutto e rimettere un nuovo bottazzo.