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Taglio cross cut vs. triradiale
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BornFree Offline
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Messaggio: #21
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Albert, molto interessante questo concetto. E' un vantaggio avere una vela sensibile alla tensione di drizza ma aggiungo io se l'equipaggio ha la possibilità, sensibilità e tempo di lavorare adeguatamente la drizza. Cosa che in una vela triradiale inevitabilmente è meno necessaria. Per quale motivo ritieni che il triradiale in dacron sia un vezzo?
(28-01-2022 10:17)albert Ha scritto:  ...[] la forma della vela è sensibile alla tensione di drizza ...[]
29-01-2022 09:37
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ZK Offline
Vecio AdV

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Messaggio: #22
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
qualche volta ho avuto il piacere di veder fare le vele sul bancale. e' roba di diversi anni fa, ad oggi nessun "velaio" lo farebbe piu. a vederle fare sul bancale si capisce subito che: nelle vele a ferzi orizzontali in ogni ferzo c'e' una parte dell' allungamento di catena che serve alla forma, nelle vele triradiali ci sono solo 3/4 corpi e dunque la differenza di lunghezza e' suddivisa in due sole curve. solo l' elasticita longitudinale del materiale fa vedere la vela bella tonda, in realta... la vela triradiale ha un approssimazione alla forma decisamente inferiore al taglio orizzontale. sulla gestione delle tensioni di drizza non faccio fatica a capire che sia un opzione poco se non per nulla curata, chi non fa regate e non si confronta coi mezzi decimi non ha proprio i parametri per capire la differenza e forse... e' pure giusto cosi che la vela puo essere anche solo una scusa per godere di altro. concordo sul concetto di vezzo, la vela triradiale e' piu lavorata e da la sensazione di essere piu "tecnologica" ma la realta, se costruita con tessuti e' molto diversa; altro se realizzata con materiali a fibratura longitudinale coi quali giocando con le densita tra i ferzi ci si puo avvicinare ad una coerenza tra sollecitazione e resistenza. nel merito della durabilita ci sono due aspetti che contano sempre molto, la rigidita della vela genera maggiori sollecitazioni sul materiale,(cross cut penalizzato) il numero dei pezzi genera piu zone con differenti spessori ai margini dei quali si concentrano le defomazioni di taglio che portano al cedimento per fatica. e' un po come mettere le ruote larghe alla panda per migliorarne la tenuta di strada ma, se non e' zuppa e' pan bagnato, la vela triradiale e' piu elastica e le sue "prestazioni" sono inferiori, la sua "decadenza" ha una curva un po migliore grazie alla intrinseca elasticita ma l' evoluzione verso lo stato di tenda e' sicuramente piu veloce... fosse altro per il fatto che il filo tracolla prima del materiale e che le ferite alla laminazione esterna sono maggiori. e' meglio cambiare vele cross cut 3 volte o triadiali due in dodici anni? mi dite che le vostre ne hanno 20 e che stanno benissimo? ahh vabbe!

amare le donne, dolce il caffe.
30-01-2022 09:39
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unsoldino Offline
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Messaggio: #23
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
la realtà per molti è proprio quella: si va a vela soprattutto per godere di altro Smiley1
30-01-2022 13:13
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burrascaforza5 Online
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Messaggio: #24
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Riapro questo post considerato che sono in procinto di sostituire la randa. Preparate birra e patatine. Il primo preventivo per una randa di circa 30 m2 propone due soluzioni : 1) cross cut : contender supercruise 9.4 2) triradiale : challenge palma tech 18 Premesso che capisco poco o nulla di materiali, da una veloce ricerca l'opzione 2 risulterebbe un laminato con ottima resistenza e durata nel tempo. Trascendendo dal discorso economico, mi aiutate a capire quale scegliere per un uso crocieristico ma con buone performance sia di prestazioni che durata ? La barca è veloce e boliniera e merita una buona randa, ma sarò in grado di rilevare la differenza dopo aver pagato circa 1.000€ in più ?

PS: in entrambi i casi inserirò i carrellini tipo mds della selden, eliminando completamente i garrocci per una veloce ammainata e presa di terzaroli
01-10-2025 22:13
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Wally Offline
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Messaggio: #25
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Io le ho fatte 1 mese fà, se ne é parlato in un altra discussione, la mia onestà sintesi é che tutti hanno ragione e stà all'acquirente spendere e decidere quale sia l'aspetto che piú interessa, vuoi spendere poco quindi dacron ferzi orizzontali con un rendimento "normale", poi passi al dacron bilanciato triradiale, ambo i casi dacron=tessuto quindi riparabile di lunga durata anche se spanciata. Passi poi ai laminati di ogni genere e costi proporzionalmente superiori dal CDX in poi ovviamente tenuta forma migliore ma vela piú rigida e con il tempo non só quanto, il film del laminato si romperà e si creerà muffa e che in linea di massima é antiestetico e null'altro, se la vela si rompe in linea di massima la butti. Io ho deciso forse l'accoppiata peggiore o forse nó!, ho acquistato vele in dacron triradiale con tessuto idoneo (non ricordo quale), a 100€/m2.
01-10-2025 23:46
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marbr Offline
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Messaggio: #26
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Poni una domanda che mischia 2 aspetti diversi: taglio e tessuto. Quindi, vero che il tessuto influenza il taglio e viceversa, devi capire da dove vuoi partire: spesa o risultato. A seconda di quale di questi 2 aspetti ha la priorità, poi scegliere è facile, perché si sceglie il tessuto e in conseguenza di esso il taglio. Nelle tue opzioni ad esempio potresti adottare il triradiale anche sul dacron, del quale oggi ne esistono diverse alternative specifiche per tale impiego. Il palma tech mi piaceva molto e sono stato vicino a prenderlo, salvo poi scegliere HSXP di Bainbridge che mi faceva risparmiare.
ieri 06:41
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ibanez Offline
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Messaggio: #27
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Per me la scelta più importante (che poi andrà a influenzare taglio e tessuto della vela ) è la scelta della veleria, tra veleria locale o grandi nomi (o comunque veleria lontana da te). Se scegli i grandi nomi, riceverai tre preventivi, nella migliore delle ipotesi qualche scambio via mail ma sostanzialmente sarai solo a decidere, cercando di interpretare sigle, tessuti e cercando di capire le differenze tra un tessuto ed un altro, o senza capire perchè a parità di tessuto una veleria ha quotato 1000 e una altra 1.500 e non riuscirai mai a capire se sono diverse come finiture (che alla fine è la cosa più importante per la durata, la cura dei dettagli). Invece se vai con il velaio locale, che magari ti conosce da quando facevi optimist, sa le tue esigenze, l'uso che fai della barca, viene a bordo e prende le misure, guarda dettagli, misura la canalina dell'avvolgifiocco con i campioni di relinga, guarda lo stralletto per capire se è dove mettere rinforzi alla fascia uv, discuti con lui tecnicamente e ti fa ragionare bene, ascoltando le tue esigenze e proponendoti alla fine la scelta migliore. Io ho fatto la seconda scelta e le mie idee si sono stravolte: gli ho chiesto un genoa triradiale al 150%, perchè gli IOR di 40 anni vogliono il geno-one a prua (l'originale era così) e io volevo una vela che facesse camminare la barca anche con le ariette perchè volevo vincere le regatine di circolo. Alla fine abbiamo fatto un genoa dacron ferzi orizzontali 128%, a bugna alta in modo che la base sia parallela alle draglie in modo da non dover mai uscire dal pozzetto in virata, può essere cazzato bene senza schiantarsi nelle crocette e la barca cammina una favola sia nelle ariette che con ventone, senza rifiutare nella randa. Ho potuto seguirne la costruzione, ho potuto seguire con l'ui l'impostazione dei parametri per distribuire il grasso sul programma del computer ed abbiamo curato molto le finiture, i rinforzi, etc, spendendo la metà di una veleria blasonata Con un comet 333 di 40 anni ci ho vinto il campionato del golfo davanti a elan s3, elan 333, first 31.7 etc., avessi avuto un genoa al 150% sarei stato in difficoltà in parecchie occasioni
ieri 07:21
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bullo Offline
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Messaggio: #28
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Con lo IOR di genoa al 150% ne avevi 3, leggero, medio, pesante, poi c'era il 2 al 135%, 1 al 115%. Dubito che con 3/4 nodi di reale corri di più di un genoa leggero al 150%. Ogni vela è fatta per un'intensità di vento, grammatura e forma, non esiste una vela per tutto, si fanno dei compromessi. Il canale tra genoa e randa è bene sia più stretto che largo, spesso lascando randa, anche se aumenta il rifiuto sulla randa, aumenta la velocità della barca
ieri 08:59
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Tatone Offline
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Messaggio: #29
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Probabilmente, hai sempre regatato con venti di almeno 8-10 nodi, il comet 333 ha la tuga abbastanza larga, con le rotaie genova che non stringono molto andando verso prua; dunque riducendo la sovrapposizione del genova allarghi anche l'angolo di incidenza della vela, con proporzionale effetto negativo sull'angolo di bolina... Direi che nel tuo caso con il 128% potresti trarre grande beneficio dall'uso del famigerato "barber hauler", per richiamare verso l'interno la bugna di scotta quando vuoi stringere al massimo. Se non lo hai già fatto prova, ne avrai un beneficio molto importante soprattutto con le ariette ma anche con venti medi... 32
ieri 09:50
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burrascaforza5 Online
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Messaggio: #30
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
@marbr Ho richiesto due preventivi (il secondo arriverà domani dopo un passaggio in barca per prendere le misure) per una randa da crociera in dacron con le migliori caratteristiche di prestazione e durata. La prima proposta ricevuta presenta due alternative: randa triradiale in laminato oppure in cross cut in Supercruise. Da qui nasce il mio dubbio. Non avevo idea dei prezzi, ma considerando che la randa misura meno di 30 m², non si tratta comunque di cifre esagerate. La differenza tra le due soluzioni proposte è di circa 1.000€

@ibanez Entrambi i velai sono vicini e non appartengono ai grandi nomi ma lavorano molto e bene con i croceristi e regatanti senza velleità, e infatti sono stati consigliati da vicini di barca. Inoltre desidero anche un genoa con le stesse caratteristiche del tuo: 128% e bugna alta per venti sostenuti dato che anch'io possiedo un genoa 150% in laminato (ereditato) che voglio preservare nelle uscite invernali. Lo cerco usato ma sarà dura perchè le misure non coincidono mai (ho anche messo un annuncio sul mercatino) L'obbiettivo è avere una vela performante in crociera ma che possa durare, considerato che ora posso andare in barca tutti i giorni, senza aspettare il week-end o la bella stagione 87 Aspettiamo il secondo preventivo per un altro giro di birra Smiley44
ieri 12:58
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ibanez Offline
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Messaggio: #31
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
@burrascaforza5, mi sembra che le esigenze e l'utilizzo è simile , io ho deciso per il dacron ferzi orizzontali anche per una questione di prezzo, per il mio utilizzo alla fine spendere il 50% in più non avrebbe consentito sensibili incrementi di prestazioni. Tra l'altro la durata sarà lunga, perchè io lo uso soprattutto nelle regatine di circolo, quindi soprattutto primavera/autunno, per l'inverno e l'estate ho un 130% recuperato da una barca di un amico che il suo sporco mestiere lo fa.

@bullo e @tatone, andando su un 130% so di aver fatto una scelta di compromesso, ovvio che un 150% mi avrebbe favorito sotto gli 8 nodi ma cè da considerare anche le caratteristiche della barca, un vallicelli molto ben riuscito che scivola sull'acqua opponendo pochissima resistenza e zero trascinamento a poppa, che pesca 1,95 metri con una pala timone generosa e che quindi bolina bene e scarroccia poco. Anche con meno di 5 nodi con il 128% è risultata imprendibile , per cui va bene così con poco vento e non devo avvolgere (cosa che odio) fino a 20 nodi di reale di bolina stretta. È un compromesso, adatto ad un utente medi quale io sono.
ieri 13:28
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marbr Offline
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RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Scusa ibanez, ma se hai trovato il sacro graal dei genoa ti preghiamo di condividere anche con noi il nome dell'illuminato che lo ha creato.

E non ti sto prendendo in giro, tantomeno il tuo velaio!

Ma un genoa che è perfetto con 5 kt d'aria e lo è anche con 20 di reale (che sulla vela si avvicinano ai 27/28)...mmm...per la mia poca esperienza un leggero e un pesante si comportano assai diversamente fuori dal loro range. Quindi la coperta risulta corta, si può tirare, ma entro certi limiti, sopratutto con poca aria.
ieri 19:34
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ibanez Offline
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Messaggio: #33
RE: Taglio cross cut vs. triradiale
Marbr, rileggi bene.
Le prestazioni con le ariette sono dovute principalmente alle linee d'acqua, la mia barca scivola senza lasciare scia laddove i nuovi design larghi, a spigolo e bipala trascinano acqua ed hanno una superficie bagnata maggiore.

Quindi anche con un genoa 128% si muove bene nelle ariette.

È una caratteristica della barca.

La vela invece è certamente realizzata con tessuto mediopesante e fatto per resistere nel tempo e ai tempi duri, non ci sono formule magiche o sacri graal.

Se fosse un 150% di tessuto leggero guadagnerei ancora qualcosa nelle ariette ma sarei costretto a rollare prima, credo di aver ottenuto il compromesso che va bene per il mio utilizzo e la mia barca.

Ma ho condiviso la mia esperienza non per convincervi sulla bontà della mia scelta, (che è buona per me e può non andar bene ad altri) ma sulla difficoltà di scegliere una vela senza guardare negli occhi un velaio, a bordo.

Ero straconvinto che la mia barca avesse abisogno di un triradiale al 150% per camminare, avessi fatto tutto da solo penso che avrei speso il doppio e mi sarei trovato con una vela meno adatta alle mie esigenze.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: ieri 20:05 da ibanez.)
ieri 20:04
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marbr Offline
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RE: Taglio cross cut vs. triradiale
(ieri 20:04)ibanez Ha scritto:  Ma ho condiviso la mia esperienza non per convincervi sulla bontà della mia scelta, (che è buona per me e può non andar bene ad altri) ma sulla difficoltà di scegliere una vela senza guardare negli occhi un velaio, a bordo.

Questo era chiaro ed è l'opzione migliore se possibile.
oggi 06:33
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