<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Mr. Cinghia
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]sono valide entrambe le soluzioni. Con il circuito chiuso risparmi un pò di cima, ma devi avere a) una buona impiombatura che tenga il carico e non ingrossi la cima e b) tutta la cima della stessa qualità.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Penso sia piu' una questione di comodita' di avere in mano una scotta unica quando ti serve e sei sopra con la barca inclinata, un po' come il carrello di randa.
io cmq non sono randista e
non me le fanno toccare le scotte di randa.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]Come sarebbe, non aiuti l'amato randista guardandolo negli occhi con la scotta in mano, come dicevi di fare ?![:O]
Fedifrago, poi ti lamenti se ti dicono 'zitto e schiaccia'... !
Comunque arrivo in ritardo solo per confermare i pregi del circuito crucco.
E' proprio comodo, niente a che vedere con altri sistemi su barche di più di 37 piedi, anche da solo il timoniere ha il pieno controllo della randa. Unico difetto rispetto al classico paranco è la velocità a lascare di colpo, insito nel fatto di usare le volte sul winch invece dello strozzatore per tener ferma la scotta. La lunghezza maggiore della cima è trascurabile, IMHO, non è che con un paranco 8:1 o più sia molto più corta... e sulla tuga NUN SE PO' PROPRIO VEDE', in regata !