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Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
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mlipizer Offline
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Messaggio: #21
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
Difatti, non capisco il motivo di ricoprire lo smalto con la resina. Per mia esperienza di canoe al sole per anni. Il gelcoat o smalto rimane perfetto. La resina epossidica, anche se con filtro UV, dopo una decina d'anni cede e comincia a sgretolarsi.

Trieste - Beneteau First 30jk
16-01-2025 09:56
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bludiprua Offline
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Messaggio: #22
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
@opinionista velico Domanda "basica": ma visto quello che devi fare non è più semplice aggiungere un colorante alla resina e fare tutto in resina evitando incroci strani?
16-01-2025 10:37
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luca boetti Offline
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Messaggio: #23
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
Lo smalto monocomponente, é , anche quando secco da anni, piu mobido/tenero dello smalto bicomponente, se quest ultimo viene applicato sopra il mono, é un po' come pitturare su un materasso, non si ottiene la durezza di un ciclo bi componente, oltretutto si puo' creare lo sbucciamento da solventi e temperatura se di colore scuro/nero. Ovviamente dipende dalle esigenze e dal pezzo da pitturare, dalla sua esposizione.
16-01-2025 11:51
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bullo Offline
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Messaggio: #24
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
Ve lo spiego un'altra volta sopra alla resina per proteggerla va data una pittura epossidica tipo plastolite hb della veneziani lo smalto serve per abbellire come finitura.
16-01-2025 13:08
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opinionista velico Offline
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Messaggio: #25
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
Ieri ho riapplicato l’epossidica sopra lo smalto che avevo carteggiato (parte destra) e dopo una notte sul termosifone lo smalto non si è mosso mentre l’epossidica è completamente asciutta. Oggi darò la seconda mano e domani la terza.

   

Sembra un risultato molto incoraggiante se si considera che l’applicazione epossidica precedente (parte sinistra) aveva creato la reticolazione dello smalto dopo circa un’ora quando era ancora fresca.
Questo sembra avvalorare la teoria che martedì lo smalto non fosse ancora ben asciutto e il fenomeno sarebbe probabilmente comparso anche applicando una vernice monocomponente di tipo diverso e incompatibile se applicata bagnato su bagnato.
L’altro campione, preparato mercoledì dal colorificio, resterà invece sul termosifone almeno fino a domani in modo da avere la certezza che lo smalto sarà ben asciutto prima di applicarci sopra l’epossidica per la prova finale.

@mlipizer
I motivi sono essenzialmente economici e pratici.
Il gelcoat sicuramente regge ma applicarlo sarebbe un lavoraccio quasi impossibile specie sulle piccole porzioni in cui devo arrivare. Gli smalti non sono invece tutti uguali (basta guardare i relativi prezzi). Quello che vorrei usare io è tra i più economici (quindi con scarse attitudini ad applicazioni esterne senza adeguata protezione) mentre il costo della resina non lo considero perché ne ho in quantità più che abbondante e non posso tenerla dei barattoli troppo a lungo.

@bludiprua
Ho sempre utilizzato coloranti in polvere di mica, che colorano ma lasciano un effetto trasparente (utile, ad esempio, per la creazione di ornamenti, tavoli e mobili).
Per creare l’effetto ricoprente, proprio dello smalto, dovrei aggiungerne tanta ma finirei per creare uno stucco da dare a spatola. Forse esistono coloranti liquidi, ma credo che occorra quello chimicamente compatibile con il tipo di resina che però non conosco. C’è poi il problema del colore che io vorrei omogeneizzare con quello del gelcoat esistente (dove lo trovo un colorante così?). Quindi l’idea sarebbe buona ma la soluzione non è praticamente inattuabile. È già molto chiedere all’epossidica di fare anche il mestiere di vernice trasparente.

@luca boetti
Ovviamente una pitturazione con ciclo specifico tutto bicomponente di buona qualità e della stessa marca sarebbe certamente migliore ma con dei costi sproporzionati rispetto alla “filosofia” di questo lavoro portato avanti con pezzi e materiali di recupero o avanzati da precedenti lavorazioni. Peraltro anche il ciclo più blasonato e costoso del mondo non può considerarsi eterno.

@bullo
Il tecnico del colorificio non è entrato nel merito del ciclo di pitturazione che ho in mente, anche perché sono loro cliente da tempo, mi conosce e sa che non parlo e agisco a vanvera. Un domani potrà semmai essere rimproverato se il colore che mi preparerà farà a pugni con quello del gelcoat della parte originaria in vetroresina, ma su questo le mie specifiche “estetiche” sono state piuttosto tolleranti. Quindi lasciamolo stare e non attribuiamogli responsabilità non sue.
17-01-2025 08:02
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bludiprua Offline
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Messaggio: #26
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
@opinionista velico Ho visto e usato delle boccette di colorante concentrato che viene venduto come compatibile con tutte le vernici, farò una prova e poi ti dico, potrebbe essere interessante anche in prospettiva di avere un colore a tintometro.
17-01-2025 11:30
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mlipizer Offline
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Messaggio: #27
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
Personalmente, visto che ritrovare la stessa tinta è impossibile, valuterei di cambiare completamente colore per spezzare.

Trieste - Beneteau First 30jk
17-01-2025 11:51
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opinionista velico Offline
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Messaggio: #28
RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
@bludiprua
Si, le avevo viste anch’io su Amazon e ho pensato che se qualcuno le compra e poi le ricompra significa che funzionano. Però ho preferito andare sul sicuro con l’inerte (polvere di mica) che uso essenzialmente per preparare gli stucchi colorati in modo da distinguere i vari strati. Quindi l’effetto addensante dell’inerte gioca a mio favore.
Probabilmente c’è una certa compatibilità “omnibus” come nei diluenti per vernici epossidiche, ma se non si utilizza il diluente specifico per quell’epossidica, quando il diluente evapora può lasciare (e normalmente mi ha lasciato) piccoli crateri sulla resina (nulla di male se poi si deve stuccare ma si notano se la resina resta a vista).
Comunque fai bene a fare una prova e mi piacerebbe conoscerne i risultati.

@mlipizer
È la stessa identica cosa che mi ha detto il tecnico del colorificio. Inizialmente gli avevo preparato un campione lucidando la carena del barchino con la rotobitale. Poi con la polvere dell’ultima passata (quando sembrava pulita) avevo preparato uno stucco che ho steso sul lato opposto della tavoletta che avete visto in foto. Poiché il tecnico non era molto convinto di questo metodo, ha preferito venire direttamente da me in laboratorio (qualche centinaio di metri) con i suoi tintometri. Purtroppo la luce del laboratorio è quella delle normali lampadine e i colori vengono tutti modificati anche in zone a poche decine di centimetri tra loro.
Sicuramente non verrà lo stesso colore e questo già rappresenta elemento di distacco meno impattante rispetto ad un colore completamente diverso. Troppo contrasto non mi piace perché è già evidente che sono lavori posticci
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-01-2025 12:01 da opinionista velico.)
17-01-2025 12:00
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opinionista velico Offline
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RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
L’ultima prova ha confermato che c’è compatibilità tra smalto ed epossidica 100
   
Riepilogando: Parte A: I° campione su cui è stata applicata una mano di epossidica dopo meno di 24 ore dall’applicazione della I° mano di smalto e circa 12 ore dopo l’applicazione della II° mano
Parte B: I° campione su cui era stata applicata una mano di epossidica come nella parte A, poi carteggiato con applicazione di 3 mani di epossidica a partire da 2 giorni dopo l’applicazione della II° mano di smalto (puntini e aloni scuri sono semplice sporcizia che si è depositata quando l’epossidica era ancora fresca)
Parte C: II° campione su cui sono state applicate 2 mani di epossidica a partire da 3 giorni dopo l’applicazione della II° mano di smalto (punti e aloni scuri c.s.)
Per quanto mi riguarda è sufficiente così e posso ora procedere con il ciclo programmato. Comunque ho anche quasi mezzo barattolo di vernice poliuretanica monocomponente aperto ormai da tempo e che comincia a gelificare. Dovrebbe bastare per dare almeno una mano sopra l’epossidica così da aumentare la protezione anti UV anche se l'epossidica ha già il suo filtro anti ingiallimento. Insomma, verrà fuori un bel minchione di prodotti diversi Smiley30 1919 Poi, ovviamente, tra un lasso di tempo oggi indeterminabile, anche questo trattamento comincerà a mostrare segni di cedimento come succede a tutti i trattamenti. Ma questa vicenda sarà eventualmente l’oggetto della prossima puntata 32
20-01-2025 07:29
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opinionista velico Offline
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RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
Aggiungo solo, perché l’ho scoperto ieri leggendo la scheda tecnica dello smalto (alchidico-uretanico a solvente) preparatomi dal colorificio, che tra una mano e l’altra devono passare almeno 24 ore. Mi sembra quindi evidente che i problemi emersi dopo la prima prova (Parte A dell’ultima foto inserita), derivano proprio dal fatto che lo smalto non era ancora ben asciutto essendo trascorse appena 12 ore circa dall’applicazione della seconda mano sul campione. Il problema sarebbe probabilmente emerso anche con vernici monocomponenti a base di solvente diverso.
Comunque, contrariamente a quanto ipotizzavo, non è uno smalto così economico come quelli economici che vendono i brico, anche se costa quasi la metà dello smalto poliuretanico bicomponente professionale che uso di solito quando ho la possibilità di darlo a spruzzo (in questo caso non possibile per una serie di ragioni “tecniche” che non sto ad elencare)
22-01-2025 07:04
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Dany4342G Offline
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RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
sarà interessante vedere dopo cicli di diverse stagioni( inverno / estate) eventuali reazioni; la barca in che zona staziona?
24-01-2025 20:58
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opinionista velico Offline
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RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
D’estate si rosolerà sotto il sole cocente della riviera romagnola ma credo che gli farò una copertura in tessuto da tenda. D’inverno ancora non ho deciso ma probabilmente svernerà in un angolo del garage appoggiata alla parete (essendo lunga 195 cm) Mi avevano anche suggerito di tenerla così, cioè con le parti aggiunte lasciate legno a vista: cosa che, vedendola con gli occhi di poi, non sarebbe neanche tanto male.
   
Questa soluzione estetica andava però decisa prima, in modo da uniformare i colori delle cordonature e degli stucchi con quelli del legno. Inoltre occorreva più precisione nel progetto e nell’esecuzione per realizzare incastri, giunti e collegamenti perfetti che poi non richiedevano ritocchi con lo stucco che si sarebbero comunque notati anche se realizzati con stucco colorato (praticamente tutte le parti in bianco che si vedono in foto e che si notano molto; nel reale risaltano ancora di più). Insomma, anche a scopo amatoriale e con l’occhio al portafoglio, qui si cerca di fare le cose ben fatte 3232
25-01-2025 07:32
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